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Pd Arezzo: il voto dei circoli premia Zingaretti. Il lungo cammino verso le primarie

Differente lo scenario riguardante i risultati raccolti nei circoli dell'unione comunale Pd Arezzo dove ad ottenere il maggior numero di voti è stato Giachetti 101 (52,33%). Seguono Zingaretti 56 (29,02%), Martina 33 (17,10%), Saladino 2 (1,03%) e Corallo 1 (0,52%)

E' Nicola Zingaretti il più votato dagli iscritti del Pd quale nuovo leader del partito.
Il nome è quello scaturito dalle riunioni di circolo che si sono svolte in tutto il territorio provinciale dal 7 al 23 gennaio.
I risultati, almeno per la provincia di Arezzo, vedrebbero: Zingaretti 563 voti (54.8 %), Roberto Giachetti 290 voti (28.2%), Maurizio Martina 167 voti (16,2%), Francesco Boccia 31 voti (3%), Dario Corallo 6 voti (0.6%) e Maria Saladino 9 voti (0.8%).

Differente lo scenario riguardante i risultati raccolti nei circoli dell'unione comunale Pd Arezzo dove ad ottenere il maggior numero di voti è stato Giachetti 101 (52,33%). Seguono Zingaretti 56 (29,02%), Martina 33 (17,10%), Saladino 2 (1,03%) e Corallo 1 (0,52%).

Un cammino lungo partito il 12 dicembre con la deposizione delle candidature a segretario nazionale insieme alle linee politico-programmatiche. Lo step successivo è quello che si è appena concluso e che ha visto gli iscritti dei circoli riunirsi per eleggere i delegati alla Convenzione provinciale collegati ai vari leader del Pd. 

Adesso si aprirà invece il terzo step: quello delle convenzioni provinciali.
Dal 29 al 30 gennaio verranno presentate le linee politico-programmatiche ma anche le liste dei delegati alla Convenzione nazionale collegate ai candidati segretari. I delegati vengono assegnati a ciascuna lista proporzionalmente al numero dei voti ottenuti dai singoli candidati alla segreteria in ogni circolo.

Per il 2 febbraio in calendario c'è la Convenzione nazionale che è composta dai mille delegati eletti nelle Convenzioni provinciali più i componenti di diritto. Nel corso della riunione vengono comunicati i risultati delle votazioni nei circoli e determinati i candidati ammessi al "secondo turno": lo statuto prevede che, a sfidarsi alle primarie, siano i tre candidati più votati purché abbiano ottenuto almeno il 5% e, in ogni caso, tutti i candidati che abbiano ottenuto almeno il 15% e la stessa percentuale in almeno cinque Regioni o Province autonome.
L'11 febbraio entro le 18 dovranno essere presentate su base regionale le liste collegate ai candidati alla segretaria nazionale. Da quelle liste verranno eletti i mille componenti dell'Assemblea nazionale. 

Il 3 marzo dalle 8 alle 20 si svolgeranno invece le primarie per l'elezione del nuovo segretario del Pd.
Possono partecipare tutti gli elettori che "dichiarino di riconoscersi nella proposta politica del Pd e accettino di essere registrati nell'Albo pubblico delle elettrici e degli elettori". Per partecipare al voto ogni elettore deve presentarsi con un documento di ricoscimento e la tessera elettorale e versare un contributo di due euro. Gli iscritti al Pd, in regola con il tesseramento, non sono tenuti a versare il contributo di due euro.

Entro il 18 marzo la commissione nazionale, acquisiti i verbali delle circoscrizioni regionali, comunicherà l'esito e convocherà la nuova Assemblea nazionale entro 15 giorni dalla data delle primarie. L'Assemblea nazionale eleggerà il presidente che proclamerà eletto alla carica di segretario nazionale il candidato che ha ottenuto la maggioranza assoluta dei membri dell'Assemblea nazionale (il 50 più uno dei voti alle primarie).
Se nessun candidato avesse ottenuto la maggioranza assoluta, nella stessa seduta dell'Assemblea nazionale, sarà aperto il ballottaggio a scrutinio segreto tra i due candidati più votati: diventerà segretario nazionale chi ottiene più voti.

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