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Il Pd e gli 80 euro in busta paga: alle urne risultati discordanti. Bene ad Arezzo, male nel resto d'Italia

Ottanta euro in più in busta paga: annunciati dal Pd e poi introdotti  quattro anni fa dal Governo Renzi, potrebbero essere stati un boomerang per il partito in queste ultime elezioni. Non tanto ad Arezzo, dove il rapporto tra bonus e voto...


Ottanta euro in più in busta paga: annunciati dal Pd e poi introdotti quattro anni fa dal Governo Renzi, potrebbero essere stati un boomerang per il partito in queste ultime elezioni. Non tanto ad Arezzo, dove il rapporto tra bonus e voto risulta positivo, quanto nel resto d'Italia. Tra le numerose analisi del voto che da marzo ad oggi si sono susseguite, ce n'è una condotta, dati alla mano, da Il Sole 24 Ore, che mette in relazione il rapporto tra la percentuale di italiani che hanno percepito il bonus Irpef e quella dei cittadini che hanno votato il Partito Democratico. Un'analisi che svela subito come gli 80 euro non abbiano portato benefici alle urne lo scorso 4 marzo.



Il provvedimento ha interessato il 28 per cento dei contribuenti italiani, ma nell'Aretino i beneficiari si sono rivelati in molti casi sopra la media di vari punti percentuali (in Casentino e in Valdarno oltre il 30 per cento). E in tutto si parla di 11 milioni di cittadini, distribuiti non solo nelle "regioni rosse", ma in tutta la penisola e con concentrazioni più alte in Veneto, Tretntino e Friuli.

Nella mappa, la correlazione positiva tra il bonus degli 80 euro e il voto al Pd è dipinta di nero. Le zone in giallo sono quelle nelle quali la fiducia al Pd è stata incondizionata. E quelle azzurre (non presenti nell'Aretino), indicano dove il rapporto è stato negativo.

Nel dettaglio, emerge quindi che nel comune di Arezzo, dove il 28,11 dei contribuenti ha ricevuto i contributi, il Pd ha raggiunto quota 24,98. In Valdarno e in parte del Casentino, dove i beneficiari del bonus hanno superato il 30 per cento, il Pd ha raggiunto picchi del 34 per cento (Montevarchi). La Valtiberina invece ha visto risultati in questo caso proporzionati: con un contributo nella media nazionale e voti al Pd al 25 per cento. Poi gli zoccoli più duri del Partito Democratico: nelle estreme periferie della provincia, a Montemignaio, Sestino e Badia Tedalda. In questi comuni il bonus se lo sono ritrovati in busta paga circa il 20 per cento dei contribuenti, ma i voti al Pd hanno superato questa media, arrivando, come nel caso di Montemignaio, al 36 per cento.
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