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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Pd attacca il Comune su Arezzo Fiere, Ghinelli ritira la delibera. E le banche?

Non ci sarà il consiglio comunale ordinario fissato per le 14:00 di giovedì 2 febbario. Si partirà subito con l'assise aperta  sui temi di Banca Etruria. La delibera su Arezzo Fiere e la cessione delle ostre orafe a Ieg, che aveva ricevuto parere...

Non ci sarà il consiglio comunale ordinario fissato per le 14:00 di giovedì 2 febbario. Si partirà subito con l'assise aperta sui temi di Banca Etruria. La delibera su Arezzo Fiere e la cessione delle ostre orafe a Ieg, che aveva ricevuto parere favorevole dalla commissione bilancio, proposta dal sindaco Ghinelli è stata ritirata. La notizia si apprende dai corridoi di palazzo Cavallo dove è in corso la riunione dei capigruppo in consiglio comunale. E' stato il presidente Alessio Mattesini a comunicarlo ai presenti.

"Due sole certezze sulla vicenda delle fiere orafe aretine che sarà all’esame della prossima seduta consiliare. La prima: comunque andrà a finire, non avremo un soluzione (per rimanere in argomento) brillante. La seconda: l’Amministrazione Ghinelli ha sprecato tutta la sua prima parte di mandato, quasi due anni, senza trovare il bandolo della matassa."

Capogruppo Pd Capogruppo Pd

Così Luciano Ralli, capogruppo Pd in consiglio comunale, passa all'attacco su Arezzo Fiere e sul destino che ormai pare tracciato delle sue mostre orafe. Secondo Ralli, che ha partecipato alla commissione bilancio, indica cosa sarebbe opportuno fare:

Occorre ricercare il massimo livello di sinergia con la Regione Toscana, con Il Ministero e con i Poli Fieristici di livello Nazionale per trovare le risorse per il rilancio di Arezzo Affari e Convegni e dare una prospettiva futura allo strumento principe della promozione delle attivita’ produttive aretine. La Regione ci ci deve provare e ci sta provando, il Comune deve svolgere il proprio ruolo.

In questo quadro sarebbe opportuno anche un confronto con Ubi Banca non solo in relazione alla sua futura strategia per Arezzo ed il Centro Italia ma anche in considerazione del fatto che Banca Etruria figura tra i soci importanti di Arezzo Fiere.

Legittimo quindi chiedersi se Ubi, continuerà l'impegno e la partecipazione di Banca Etruria all'interno del centro convegni di Arezzo. E gli altri istituti di credito? Dopo gli enti pubblici, ci sono proprio le banche tra i soci più importanti di Arezzo Fiere. Nel sito ufficiale dell'ente c'è l'ultima visura disponibile aggiornata alla fine del 2015 che fotografa le quote di proprietà dei componenti, almeno in proporzione identica a quella di fine 2016: arezzo-fiere-assembleaIl socio di maggioranza è la Regione Toscana con 16.277.063 euro di capitale versato, pari a circa il 40% delle quote. Seguono la Camera di Commercio con 8.033.449 euro versati pari al 19%, la Provincia di Arezzo con 4.899.671 € pari al 12%, il Comune di Arezzo con 4.497.151 pari all'11%. A questo punto arriva la partecipazione bancaria in Arezzo Fiere: 2.055.532 da parte di Banca Etruria (adesso in fase di passaggio ad Ubi), 1.880.916 € da parte del Monte dei Paschi di Siena, chiudono Unicredit e Cassa di Risparmio di Firenze con 774.383 ciascuna. arezzo-fiere-boldi-elio-vitali Elio Vitali e Andrea Boldi Intanto in Regione c'è stato il summit tra il governatore Rossi, che aveva messo uno stop al progetto di cessione di Oro Arezzo e Gold Italy al colosso fieristico Ieg, il presidente di Arezzo Fiere Andrea Boldi, convinto sostenitore del contratto con Ieg, l'assessore alle attività produttive Ciuoffo e il rappresentante del polo fieristico acquirente, nato dall'unione tra Rimini e Vicenza. Se dalla commissione sul bilancio e partecipate del Comune di Arezzo è uscito un parere favorevole sulla delibera di maggioranza che, al momento, porterebbe il rappresentare dell'amministrazione in assemblea con un'astensione dal voto, dalla Regione si sono aperti maggiori spiragli per un voto a favore e per maggiori garanzie per il polo fieristico aretino:

"L’obiettivo è di sottoscrivere, tra Arezzo Fiere e i suoi soci, quindi la Regione Toscana, eventualmente la Camera di Commercio e altri, un accordo ulteriore da affiancare a quello che verrà sottoscritto il 7 febbraio, allo scopo di garantire per Arezzo fiere e per la realtà della Toscana un ruolo da protagonista nel nuovo contesto."

In sostanza si parla di uno scambio azionario che possa rafforzare il ruolo di Arezzo dentro alla più ampia compagine fieristica. Ma sulla gestione della vicenda Arezzo Fiere affonda l'attacco politico di Luciano Ralli:

La situazione di Arezzo Fiere era nota ma in questi lunghi mesi il Comune è rimasto sostanzialmente alla finestra. Si parlava di Arezzo quale terzo polo espositivo della Toscana e di potenziamento delle attività. Ipotesi che avrebbero dovuto indurre l’Amministrazione comunale a svolgere il ruolo di “locomotiva” aggregando imprese, categorie economiche e Regione Toscana per andare nella direzione di una trasformazione e di un rilancio di Arezzo Fiere. Così non è stato e oggi siamo di fronte ad una soluzione che viene presentata sostanzialmente obbligata e che trasferisce a IEG la gestione dei due appuntamenti che non sono soltanto il core business di Arezzo Fiere ma anche i due eventi che fin qui hanno caratterizzato il sistema economico aretino.

Gli introiti derivanti da IEG saneranno probabilmente le emergenze economiche della società ma spalancheranno anche la strada al suo drastico ridimensionamento. Si apre, quindi, una riflessione sul futuro di Arezzo Fiere; sul rapporto tra gli orafi aretini e le loro mostre che saranno nelle mani di Rimini ma, soprattutto, di Vicenza; sulla più generale politica di sostegno e promozione del sistema economico aretino. Non ci possiamo rassegnare alla sola ”esternalizzazione” di Oro Arezzo e Gold Italy che appare oggi come un alzare bandiera bianca per l’intera città.

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