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La direzione Pd non è finita. La minoranza chiede discontinuità, ma non le dimissioni di Ricci

Un'altra lunga serata di interventi in piazza Sant'Agostino. E non è bastata. La direzione provinciale del Partito Democratico, quella dell'analisi della sconfitta elettorale del 4 marzo, si protrarrà fino alla prossima settimana. Sono ancora una...

Un'altra lunga serata di interventi in piazza Sant'Agostino. E non è bastata. La direzione provinciale del Partito Democratico, quella dell'analisi della sconfitta elettorale del 4 marzo, si protrarrà fino alla prossima settimana. Sono ancora una ventina gli interventi in coda.

Non è bastata la riunione di mercoledì per esaurire l'ascolto degli interventi. Dopo la prima serata, durante la quale molto dello spazio era stato riservato all'introduzione del segretario Albano Ricci e agli interventi dei candidati Marco Donati e Katia Faleppi, ieri hanno preso la parola molti degli iscritti "critici" (ma nessuno ha chiesto le dimissioni del segretario): tra gli altri, Massimiliano Dindalini, Francesco Ruscelli e l'ex senatrice Donella Mattesini, già intervenuti pubblicamente dopo il ko alle politiche.

La minoranza chiede una nuova linea politica: auspica una conferenza programmatica locale che porti a un congresso a ottobre; un percorso che azzeri le correnti e che preveda una gestione collegiale. Insomma, chiede di aver voce in capitolo.

Va fissata la data per il terzo tempo, la settimana ventura, quando - tra le altre voci -, ci sarà quella dell'assessore regionale Vincenzo Ceccarelli.

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