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Pd: "Abuso di alcol, consumo di droga e risse: l’Amministrazione addita, ma non propone nulla"

Le consigliere comunali Pd, Valentina Vaccari e Donella Mattesini chiedono che l'amministrazione riporti al centro dell'attenzione i giovani e adotti misure per prevenire queste situazioni

"Si abbassa l’età del primo spinello, ci si sballa con l’alcol fino al coma etilico, si esce per fare a pugni, per violare le regole o fare danni, come spaccare i vuoti di bottiglie contro i palazzi del centro storico o vomitare, urinare e defecare su portoni e garage". Così Valentina Vaccari e Donella Mattesini  (Pd) raccontano gli ultimi fine settimana, con una nota nella quale chiedono una adeguata azione dell'amministrazione comunale, che rimetta al centro delle politiche i giovani per scongiurare nuovi episodi di questo genere. Allo stesso tempo ricordano come sia stato smantellato l'assessorato alle politiche giovanili 

Protagonisti, sempre più spesso i minorenni. Qualcosa nella società sta degenerando. Colpa delle famiglie, del Covid  ma forse anche  dell’assenza di un’adeguata azione amministrativa? Basta additare i ragazzi! Anche loro sono le vittime di un disinteresse diffuso. Noi consiglieri di minoranza riteniamo fondamentale interrogarci sulle cause che hanno portato Arezzo, anche prima della pandemia, ad essere in Italia tra le città con il più alto uso di alcool e stupefacenti,  di dispersione scolastica e con un numero elevatissimo di giovani Neet, ossia che non studiano e non lavorano. Sindaco e Giunta dovrebbero ritenere tutto ció una priorità, un dovere fondamentale. Ma come chiedere questo ad un’Amministrazione che ha eliminato l’Assessorato che univa Cultura e Politiche giovanili? L’Amministrazione Tanti-Ghinelli ha depennato gli uffici cultura, trasformato la gestione pubblica di cultura e servizi in privata, eliminato i bandi pubblici, a cui chiunque poteva concorrere. Questa Amministrazione ha la responsabilità prioritaria di aver smantellato un assessorato - quello cultura e politiche giovanili - che garantiva una rete sociale in città che, oltre a mettere in relazione tutte le varie realtà del territorio, gestiva la vita dei cittadini e ne garantiva il controllo. La pandemia ha alterato la vita di tutti, questo è vero, lo sport e i momenti di svago sono stati azzerati e le energie dei ragazzi sono state compresse dal lockdown. Ma adesso dobbiamo dare priorità ai nostri ragazzi, riconoscerne i diritti e assumerci la responsabilità di accompagnarli nella loro crescita. I giovani hanno bisogno di esprimere la propria energia, di socializzare, di sentirsi valorizzati e di partecipare attivamente. Potremmo istituire delle modalità di auditing delle realtà giovanili, per capire bisogni ed esigenze. La nostra città lamenta un vuoto di proposte rivolte ai giovani. L’Amministrazione ha il dovere di pensare a loro, di impegnarli e aiutarli a costruire la loro identità. Riapriamo la Fortezza Medicea, attiviamo il Teatro Petrarca, l'Auditorium Fiere e Congressi e il Teatro della Bicchieraia con eventi di musica pop, rock, classica o jazz e spettacoli teatrali, allestiamo i nostri parchi cittadini con cinema all’aperto solo per i nostri ragazzi, offriamo un ventaglio variegato di iniziative nelle piazze del centro storico: ballo, comicità, cabaret. Coinvolgiamo le associazioni e i professionisti del territorio. Valorizziamo le nostre risorse a km 0. La nostra città ha il dovere di progettare una rinascita culturale-creativa che pensi ai ragazzi che hanno tanto sofferto in questo periodo, che sono il nostro presente e rappresentano il nostro futuro. Non dobbiamo far loro credere che svago e divertimento equivalgano a sbronzarsi all’interno della città “blindata” del centro storico. La tendenza diffusa a rompere gli schemi, le regole e a rifugiarsi nei social è aumentata con il perdurare della pandemia e delle restrizioni. Ció non equivale a demonizzare i social, tuttavia registriamo il disimpegno dell’Amministrazione che non punta sulla cultura e sulle politiche giovanili. Diversamente, crediamo che dovrebbe collaborare con i professionisti del settore e le istituzioni come scuole e Ser.D sia per attuare percorsi educativi nelle scuole, alfabetizzare i ragazzi ad uso consapevole della rete e insegnar loro a leggere criticamente la realtà senza sottovalutare le conseguenze delle proprie azioni sia per sostenere le famiglie in questo difficile momento, implementando lo spazio famiglia e collaborando con la scuola.

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