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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica San Giovanni Valdarno

Archiviato ufficialmente il Paur per l’ampliamento di Podere Rota, reso noto il verbale della Conferenza

Valentina Vadi, sindaco di San Giovanni Valdarno: “Dopo tre anni di battaglie da parte di amministrazioni, cittadini e associazioni sarà definitivamente chiusa la discarica, attiva nel nostro territorio da oltre trent’anni”

Reso noto il verbale della conferenza dei servizi relativa al progetto di ampliamento della discarica di Podere Rota: l’assemblea ha negato il rilascio del Paur (Provvedimento autorizzatorio unico regionale) e di tutte le autorizzazioni in esso ricomprese per il nuovo progetto richiesto da Csai. Alla Conferenza dei servizi hanno partecipato il comune di San Giovanni Valdarno, il comune di Terranuova Bracciolini, il comune di Montevarchi, Arpat dipartimento di Arezzo, Settore autorizzazioni rifiuti e Settore Via della Regione Toscana. La città del Marzocco si è presentata con un parere tecnico contrario al progetto di ampliamento e con l’istanza indirizzata alla Regione Toscana a firma del sindaco Valentina Vadi per l’archiviazione del Paur.

Si legge nel verbale della seduta: “in assenza delle risultanze della caratterizzazione eseguita sulla falda sotterranea e, più in generale, in assenza degli esiti del procedimento di bonifica, non è possibile procedere alla definizione dello stato attuale della componente ambientale indagata che risulta, pertanto, parziale e, conseguentemente, non consente di effettuare una valutazione compiuta del progetto presentato. La conclusione del procedimento di bonifica, che è stato avviato successivamente all’avvio del presente procedimento, costituisce un indispensabile presupposto per la valutazione della compatibilità ambientale del progetto presentato dal proponente”.

Fatte queste premesse la Conferenza dei servizi ha confermato che “stante l’assenza di un quadro ambientale di riferimento certo, non sussistono le condizioni per svolgere una compiuta valutazione di compatibilità ambientale sul progetto in oggetto e, conseguentemente, per il rilascio del Paur richiesto. Resta ferma la facoltà per il proponente di presentare una nuova istanza di Paur su un progetto che tenga conto di quanto evidenziato nel corso del presente procedimento, nonché degli esiti dei procedimenti di bonifica in corso”.

Il parere espresso dalla Conferenza dei servizi si tradurrà in una delibera di giunta regionale che prenderà atto della situazione confermando la chiusura del Paur.

“Una notizia importante ed attesa quella arrivata dalla Conferenza dei Servizi di giovedì scorso”, ha dichiarato Valentina Vadi, sindaco di San Giovanni Valdarno. 

“Finalmente, dopo tre anni di lotte, la Regione Toscana ha chiuso il Paur per l’ampliamento di Podere Rota dichiarando che non ci sono le condizioni per valutare la compatibilità ambientale del progetto presentato da Csai, perché il procedimento di bonifica non è chiuso e, senza un quadro chiaro delle condizioni ambientali della discarica, particolarmente in relazione allo stato delle acque sotterranee, non è possibile procedere. Ricordo che è Arpat che ha sollevato per prima la questione relativa alla contaminazione delle acque sotterranee e il superamento delle Csc (concentrazione soglia di contaminazione) per alcuni parametri nei rapporti di ispezione ambientale del 2019 e 2020, confermati in quelli del 2021 e del 2022, indicando in Csai il soggetto responsabile della contaminazione. E’ importante che la Regione Toscana, che in un primo momento non aveva ravvisato alcuna condizione ostativa alla procedibilità del Paur in relazione al tema dell’inquinamento della falda, si sia poi attestata su posizioni opposte, arrivando ad affermare, nella conferenza dei servizi, che la conclusione del procedimento di bonifica costituisce un indispensabile presupposto per la valutazione della compatibilità ambientale del progetto presentato dal proponente applicando il principio di precauzione. Chiuso il Paur, ora è necessario completare il procedimento di bonifica per capire quali sono le condizioni reali del terreno su cui sorge la discarica ed intervenire celermente a tutela della salute pubblica. Oggi è una bellissima giornata: dopo una inchiesta pubblica molto partecipata e sentita, una lunga battaglia che ha visto protagonisti i sindaci del Valdarno, le associazioni del territorio, i cittadini, si è concretizzato un obiettivo importante, per me anche di mandato amministrativo, la chiusura definitiva della discarica di Podere Rota, attiva nel nostro territorio, da oltre trent’anni”.

Il progetto di ampliamento della discarica di Podere Rota per rifiuti speciali non pericolosi fu presentato alla Regione Toscana da Csai nell’ottobre del 2020, mentre l’apertura del Paur (Provvedimento autorizzatorio unico regionale) risale al 21 gennaio 2021, ormai due anni fa. In questi due anni si sono susseguite numerose convocazioni da parte della Regione Toscana sistematicamente annullate e rinviate fino a quella che si è svolta giovedì scorso e di cui adesso è stato reso noto il verbale con gli allegati.

Un verbale in cui si ripercorrono le tappe salienti di questo lungo procedimento: dopo il reperimento dei pareri e dei contributi tecnico-istruttori, e la dilazione accordata al proponente (Csai) per il deposito delle integrazioni documentali, in data 12 ottobre 2021 veniva convocata, per la prima volta, la prima Conferenza dei servizi, rinviata poi alla data del 23 febbraio 2022.

Il 18 febbraio 2022 CSAI presentò alla Regione nuova istanza di sospensione del procedimento per un massimo di sei mesi “nelle more della definizione del procedimento prima di approvazione del piano di caratterizzazione e, in seguito agli esiti dell’attuazione dello stesso, di identificazione del soggetto responsabile e successivamente del progetto di bonifica e/o della determinazione dei valori di fondo”, per cui il 21 febbraio 2022 venne revocata la convocazione della Conferenza dei servizi precisando che, decorso il termine di sei mesi dalla data della presente, in assenza di ulteriori comunicazioni da parte del proponente, sarà disposta d’ufficio l’archiviazione del procedimento (Comunicazione della Regione Toscana, sospensione del procedimento).

La Regione accolse la richiesta di sospensione a seguito dei rilievi di Arpat Arezzo (Ria settembre 2020, Ria 2021, Ria gennaio 2022) sulla potenziale contaminazione delle acque sotterranee. La sospensione del Paur, e contestualmente della conferenza dei servizi per sei mesi, sarebbe dovuta servire a Csai per avviare le procedure necessarie ad indagare ed approfondire la situazione dell’area sulla quale sorge la discarica.

Il 2 agosto 2022, tuttavia Csai chiese una ulteriore sospensione di altri sei mesi, non accordata questa volta dalla Regione Toscana con una comunicazione del 19 Agosto 2022: “si ritiene non sussistano le condizioni per ulteriormente procrastinare la sospensione dei termini del procedimento come da richiesta formulata con vostra nota prot. 0305293 del 02.08.2022; con la presente si informa quindi che, decorso il termine dei sei mesi già assentito, si procederà a convocare la prima riunione di Conferenza di Servizi”.

Pertanto, dopo l’estate scorsa, sono riprese le convocazioni della prima Conferenza dei servizi da parte della Direzione ambiente ed energia settore valutazione impatto ambientale - Valutazione ambientale strategica della Regione Toscana ancora annullate e rinviate: la convocazione del 10 novembre 2022 rinviata alla data del 6 dicembre 2022, quest’ultima rinviata a data da destinarsi una volta acquisiti gli esiti del procedimento di bonifica relativamente alla questione del superamento delle Csc in alcuni piezometri della rete di monitoraggio della discarica, nell’ambito della Conferenza dei servizi aperta dal Comune di Terranuova Bracciolini.

In data 11 gennaio 2023 e in data 26 gennaio 2023 la Regione Toscana ha inviato due nuove Comunicazioni al Comune di Terranuova Bracciolini e a Csai in cui faceva richiesta di informazioni sulla bonifica in corso e richiesta informazioni sulla tempistica del procedimento di bonifica in corso.

La conferenza dei servizi che si è svolta presso il Comune di Terranuova Bracciolini - che ha in capo il procedimento di bonifica relativo alla potenziale contaminazione delle acque sotterranee - si è conclusa a fine dicembre dello scorso anno con l’approvazione del piano di caratterizzazione che detta 60 giorni di tempo per la consegna dei risultati delle indagini e, 6 mesi per presentare l’analisi di rischio specifica del sito; per quanto attiene alla eventuale bonifica, con specifiche ulteriori tempistiche derivanti dalla determinazione delle attività ad essa necessarie, attualmente non quantificabili (Determina n.159 Comune di Terranuova Bracciolini del 19 gennaio 2023).

In questo quadro di azioni pregresse si è innestata la Conferenza dei servizi di giovedì scorso che, in tre ore, è giunta definire la chiusura del Paur.

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