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Nuova sede per la Municipale, Rifondazione: "Delibera e costi non tornano"

"C’è qualcosa che non torna nell’operazione di ricerca finalizzata all’acquisto di un immobile da destinare a sede della polizia municipale di Arezzo. Quindi, non avendo il Prc rappresentanti in consiglio comunale, la prima cosa da fare è...

"C’è qualcosa che non torna nell’operazione di ricerca finalizzata all’acquisto di un immobile da destinare a sede della polizia municipale di Arezzo. Quindi, non avendo il Prc rappresentanti in consiglio comunale, la prima cosa da fare è consultare gli atti, poiché a norma di legge questi devono contenere presupposti e motivazioni per giustificare il processo individuato dall’amministrazione comunale. Così, si trova scritto che l’avviso all’uopo pubblicato il 26 aprile è stato approvato dal direttore del servizio patrimonio e provveditorato (quindi un atto meramente esecutivo), sulla base di una deliberazione della giunta comunale dell’8 marzo (quindi un atto politico)."

Rifondazione Comunista analizza la pratica di ricerca di una nuova sede più centralizzata nella città di Arezzo da parte dell'amministrazione:

"Prima nota stonata: la deliberazione, che va a incidere in modo sensibile sul patrimonio e sul bilancio comunale, è stata approvata in assenza dell’assessora al patrimonio Nisini e dell’assessore al bilancio Merelli. Coincidenze?

Poi, si vanno a cercare i presupposti di fatto, sicuramente condivisibili: l’attuale sede della polizia municipale è ubicata lontano dal centro cittadino, praticamente irraggiungibile a piedi o in bici o con mezzi pubblici. E per di più ci costa un affitto di € 114.494 all’anno. Fra parentesi, si va a controllare e si scopre che il trasferimento della sede in Via Sette Ponti nel 2010 fu un’altra delle brillanti operazioni della mitica giunta Fanfani, come del resto la cattedrale nel deserto che è il Teatro Tenda. Inoltre, è opportuno che la nuova sede della PM costituisca un presidio in città, preferibilmente in una zona bisognosa di attenzione, come Saione (una zona a caso…). Quindi si dà atto della impossibilità di reperire fra le proprietà comunali un immobile che abbia le caratteristiche richieste dal Comandante della PM nel novembre 2017, fra cui appunto la posizione centrale, la disponibilità minima di 1800-2000 mq per gli uffici, oltre a non meno di 950 mq per la rimessa dei veicoli di servizio, uno spazio per il parcheggio di veicoli dell’utenza, spesso furgoni e autocarri.

A un certo punto però nella deliberazione cominciano a saltare alcuni passaggi logici: vi si dà atto di un precedente avviso esplorativo nel novembre 2017, cui avrebbero risposto una decina di offerte, nessuna delle quali viene presa in considerazione, senza però fornirne adeguata motivazione; inoltre, si dà atto che l’Amministrazione comunale ha in corso da tempo una verifica sulle proprietà comunali, senza però riportarne gli esiti; si enuncia di ritenere opportuno procedere alla pubblicazione di un bando (praticamente una fotocopia di quello del novembre), con l’aggiunta della possibilità di effettuare adeguamenti allo stabile in ossequio alla normativa. Da notare che l’avviso di novembre, come quello di aprile, snobbano abbondantemente una delle “richieste” del Comandante, cioè una superficie totale (uffici + garage) di 2.700-2.900 mq, che negli avvisi si riduce a 1.500-2.000.

Ma soprattutto, il Partito della Rifondazione Comunista, che fra l’altro ha sede proprio nel quartiere di Saione, sottopone alla cittadinanza, alla Giunta e ai Consiglieri comunali, di maggioranza e di minoranza, una semplice domanda: siamo sicuri che sia proprio necessario acquistare un immobile, probabilmente da ristrutturare radicalmente, quando l’Amministrazione è proprietaria di un’immensa area in Via Tagliamento, proprio a Saione, fra l’altro su una zona abbastanza degradata lungo la ferrovia, con disponibilità di ampi parcheggi, capannoni facilmente adattabili a rimessa per i veicoli ed altrettante cubature trasformabili in sede per uffici, con ottime caratteristiche di accesso per l’utenza e buoni collegamenti con viabilità principali e urbane. Il tutto quasi sicuramente con una spesa complessiva pari se non inferiore a quella necessaria per l’acquisto e la ristrutturazione di un immobile di proprietà privata?

Siamo proprio curiosi di vedere chi sarà il fortunato proprietario che realizzerà un affare immobiliare di questa portata in questo periodo di magra. E chissà cosa ne penserà la Corte dei Conti?

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