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Nomine Coingas. Ora: "La matematica non è un'opinione"

Pur comprendendo la necessità della polemica alla ricerca della visibilità perduta da parte di chi, fino a poco tempo fa, sminestrava a proprio piacimento tutto ciò che c'era da gestire, non possiamo esimerci dal commentare il bailamme scaturito...

Pur comprendendo la necessità della polemica alla ricerca della visibilità perduta da parte di chi, fino a poco tempo fa, sminestrava a proprio piacimento tutto ciò che c'era da gestire, non possiamo esimerci dal commentare il bailamme scaturito dalle nomine Coingas.

Ci stupisce, prima di tutto, chi si stupisce che un'amministrazione scelga uomini e donne "vicini" politicamente: aldilà del fatto che questa amministrazione ha dimostrato che, dove ce ne fosse bisogno, il tanto vituperato (da chi non lo può più attuare) spoil system è passato in secondo piano (vedi Aisa Impianti), riteniamo che le critiche debbano essere mosse non già sul metodo ma, se giustificate, sul risultato.

Per essere più chiari: Filippo Ceccherelli, al quale va il nostro ringraziamento per il suo breve ma intenso e proficuo operato era - ed è - uomo di centrodestra; ma questo non gli ha impedito di essere apprezzato, per il suo lavoro e per i risultati anche da chi, azionista di Coingas, rappresenta amministrazioni di altro colore.

Ora, dopo le sue dimissioni, che qualche scienziato ha definito malevolmente "allontanamento" tocca a un cda di tre membri tra cui l'amico Sergio Staderini, al quale va il nostro miglior augurio di buon lavoro.

Le motivazioni della scelta di un cda in luogo dell'amministratore unico le ha già date il sindaco e su questo argomento non vogliamo tornare: sarebbe esercizio inutile.

Vogliamo, però, sottolineare come la smania del consenso a tutti i costi porti a magre figure.

Intanto apprendiamo che i vari Bracciali, Dindalini & compagni non sanno far di conto se affermano, come si sono precipitati a fare, che il costo per la collettività raddoppia: il compenso di Ceccherelli ammontava a 18 mila euro annui, il nuovo cda ne costerà circa 28 mila. La matematica non è un'opinione.

Ed evidentemente non sanno fare neanche i confronti.

Pleonastico rammentare che il cda della stessa Coingas in carica prima della nomina di Ceccherelli costasse oltre il doppio, questo sì, di quanto corrisposto all'amministratore unico. Se andiamo indietro di qualche anno, lo stesso cda composto, più o meno, dalle stesse persone, incideva ben oltre gli 80 mila euro di cui circa il 40% per il solo presidente. Ve lo ricordate chi era il presidente?

Altrettanto pleonastico ricordare di chi fossero espressione quelle nomine.

Ma l'aspetto più comico della polemica ce lo offre il segretario provinciale del Pd, uno che di nomine (e compensi) se ne intende: presidente de La Ferroviaria, consigliere in Tiemme..... dai 20 ai 30 mila euro annui. Da anni.

Ma non solo: il di lui cugino dal 2008 "comanda" Arezzo Casa, anch'egli tutt'altro che gratuitamente.

Dinda, …..#madecheseragiona?!?

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