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No alla fusione di Pergine e Laterina: "Comune più grande e più costoso, non ci sarà risparmio"

Comunicato del comitato per il No alla fusione di Pergine e Laterina. Una difesa ad oltranza del ruolo dei Comuni sancito nella Costituzione Repubblicana con le parole del Presidente della Repubblica Mattarella alla recente assemblea dell’Anci...

Comunicato del comitato per il No alla fusione di Pergine e Laterina.

Una difesa ad oltranza del ruolo dei Comuni sancito nella Costituzione Repubblicana con le parole del Presidente della Repubblica Mattarella alla recente assemblea dell’Anci , è stato l’inizio dell’intervento del professor Rossano Pazzagli dell’Università del Molise, che ha messo in guardia i cittadini da chi parla di fusione dei comuni come innovazione, non tutte le novità sono positive, come si sa, e di modernità. Se la modernità è dare i soldi ai comuni per essere chiusi con la fusione, per morire, è sbagliato, ha detto il professore, perché questi soldi promessi non si danno per far vivere i comuni, per migliorare i servizi ai cittadini, le scuole, le strade, i servizi sociali? La politica delle fusioni si è diffusa nella nostra regione come un virus, una malattia e contro le malattie bisogna prendere le giuste medicine. Si vuole chiudere i comuni per risparmiare, ma non c’è risparmio perché il comune fuso sarà più grande, più costoso e più lontano dai cittadini, se si vuole risparmiare si cominci dai ministeri e dalle regioni e non dai più piccoli e indifesi come i comuni. La chiusura del Comune è anche una questione di democrazia, oggi avete i vostri rappresentanti, domani ne avrete meno o forse non ne avrete per niente, la democrazia non è un costo è un diritto per il cittadino. Si deve chiudere perché non abbiamo soldi e i servizi sono a rischio dicono le motivazioni del Comitato del sì, ovvero si ammette con questa dichiarazione un fallimento politico – amministrativo, ha fatto notare il prof. Pazzagli. Non è vero che non si vive senza la fusione, vedi il Comune di Subbiano dove ha vinto il No, in Italia i piccoli comuni sono 5600, le fusioni alcune decine, se fosse così conveniente fare la fusione i sindaci andrebbero in massa a fondersi con altri comuni e invece non lo fanno! Ci sarà un motivo ? Il No lascia aperto ogni strada, il si le chiude definitivamente, perché non si torna indietro dalla fusione, ha concluso il professore. Erano presenti anche degli aderenti al Comitato del No alla fusione di Subbiano, che hanno raccontato il loro impegno per il successo del No nel referendum sulla fusione con Capolona.

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