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Lavoro, FdI: “Stop ai licenziamenti collettivi. La Regione difenda l’occupazione"

Mozione di Fratelli d’Italia, il consigliere Veneri: “La Regione si attivi per fare da ponte tra i licenziati e le aziende che cercano manodopera, deve diventare una sorta di piattaforma di collocazione”

“Negli ultimi anni, in Toscana, si sono registrati fallimenti, dismissioni e chiusure di importanti aziende, alcune delle quali hanno deciso di spostare la produzione all’estero, provocando un altissimo numero di licenziamenti collettivi tra dipendenti e indotto, e un pericoloso arresto dell’economia locale, ulteriormente messa in ginocchio dalle restrizioni anti covid. Perini Navi, Electrolux, Rifle, Gkn, Bekaert, Whirlpool, brand industriali di fama mondiale che davano impulso e prestigio al tessuto produttivo ed economico toscano. Nelle principali 37 crisi aziendali seguite dall’unità di crisi della Regione sono coinvolti direttamente oltre 11mila dipendenti, se si allarga all’indotto, il numero può arrivare a 13-15mila unità che sono a rischio già adesso o potrebbero esserlo in un futuro imminente. Impegniamo la Regione Toscana a difendere, con gli strumenti normativi ed economici in possesso, l’occupazione scongiurando ulteriori chiusure e fallimenti adoperandosi poi per fare da ponte tra i licenziati e le aziende che cercano manodopera”. Lo chiede il gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale con una mozione, di cui il consigliere Gabriele Veneri è primo firmatario.

“La Regione deve diventare una sorta di “piattaforma di collocamento”, perché, una volta perso il lavoro, la priorità è quella di ricollocare i lavoratori. Fondamentale sarà attivare un percorso di formazione professionale rivolto ai soggetti rimasti senza occupazione sulla base delle esigenze delle aziende che ricercano personale. La Regione Toscana potrebbe avere un ruolo cruciale di connessione promuovendo queste figure professionali verso le imprese, connettendo domanda e offerta di lavoro, e tramite una ricognizione delle categorie professionali individuando le qualifiche maggiormente richieste sul mercato, visto che le aziende lamentano la difficoltà di reperire manodopera specializzata e personale qualificato. Chiediamo anche alla Giunta regionale di provvedere affinché le attività economiche, che assumono coloro che hanno perso il lavoro, abbiano ulteriori e rilevanti agevolazioni fiscali e contributive. In una situazione di crisi generalizzata, le istituzioni a tutti i livelli hanno il dovere di utilizzare ogni risorsa e strumento possibile per facilitare l’occupazione. Guardando alle chiusure delle attività economiche e alle crisi aziendali in Toscana, le strategie messe in campo dalla Regione appaiono inadeguate e inefficaci. Invitiamo la Regione ad analizzare i motivi per i quali le aziende spostano la produzione dall’Italia (troppe tasse, burocrazia, sistema della giustizia da rivedere, infrastrutture scadenti?) e ad agevolare le imprese piccole, medie e grandi che decidono di investire in Italia".

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