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Politica Civitella in Val di Chiana

Mozione antifascista e consiglio disertato dall'opposizione. La maggioranza: "Atteggiamento irrispettoso"

La nota del gruppo consigliare Solidarietà e Progresso - Alleanza per Civitella

“Quello che è accaduto lo scorso 30 novembre, durante il consiglio comunale, è qualcosa di inaudito”. Inizia così la nota diffusa dal gruppo consigliare Solidarietà e Progresso - Alleanza per Civitella. L’occasione di riflessione è quella fornita dall’esito della seconda seduta del nuovo consiglio comunale civitellino che, come noto, ha contato solo sulla partecipazione dei membri della maggioranza visto che l’opposizione, mediante nota scritta inviata al sindaco e al presidente del consiglio, ha deciso di non prendervi parte.

“L'opposizione - proseguono da Solidarietà e Progresso - ha disertato il consiglio perché in disaccordo con la mozione, presentata dal nostro gruppo, “Mai più Fascismi” un documento a diffusione nazionale che trae ispirazione da quanto accaduto nella sede della Cgil a Roma il 9 ottobre scorso. Di fatto, riassumendo, viene richiesto all’amministrazione di chiedere agli enti preposti di provvedere allo scioglimento di gruppi riconducibili a Forza Nuova, vietare manifestazione ispirate a filosofie fasciste e segnalare al prefetto la presenza sul territorio di gruppi e movimenti riconducibili ad associazioni di chiara ispirazione neofascista. Rimaniamo stupiti e amareggiati da questo atteggiamento.

Un atteggiamento irrispettoso dell’istituzione e seguito da giustificazioni retoriche e fumose. Il Governo dei Cittadini (gruppo di minoranza ndr) ritiene fuori luogo parlare di fascismo in un consiglio comunale, chiediamo: quale è, secondo loro, la sede giusta per confrontarsi e chiedere delle limitazioni per certi partiti o movimenti se non, anche, quella del consiglio comunale? Inoltre chiediamo, sempre alla minoranza, è difficile presenziare ad un consiglio e ammettere di essere antifascisti? (evidentemente sì). L’assenza è un messaggio politico chiaro e inequivocabile. Aggiungiamo anche che l’ordine del giorno era composto da ben 12 punti. Non erano d’accordo con il 12esimo? Bene, e gli altri 11? Non erano importanti? La ratifica dello statuto di Arezzo Casa non era importante? La modifica del dup non meritava la loro presenza in consiglio? Una delle motivazioni dell’assenza, forse quella che fa più sorridere, è la seguente, comunicata al comune ne pomeriggio dalla capogruppo Rosaria Migliore: “riteniamo pertanto di non volere partecipare al consiglio comunale supponendo anche il voto favorevole da parte della maggioranza”. Vogliamo dire ai colleghi dell’opposizione che questo principio vale per tutte le mozioni o delibere che vengono portate in consiglio, quindi non si presenteranno a nessun consiglio comunale supponendo sempre il voto favorevole della maggioranza? La reazione della minoranza dimostra che non hanno compreso il contenuto della mozione, che non intendeva condannare chi quel giorno manifestava pacificamente, ma i movimenti di estrema destra che quel giorno hanno assaltato la Cgil, i cui esponenti nazionali sono tutt’ora in carcere.

Il nostro Paese è anti-fascista per costituzione, che ha conquistato la libertà, negata da quell’ideologia, grazie alla resistenza. Anche  Il nostro comune ha dato il suo tributo quel 29 giungo del 1944, quando la ferocia nazi-fascista strappo la vita a 244 nostri concittadini, ci chiediamo quindi come si può non concordare con la richiesta di attuare quanto già previsto dalla nostra costituzione, indipendentemente dalla posizione politica”.

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