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Monte San Savino: "Sei no per Sei Toscana". E quattro residenti restano senza lavoro

Quattro residenti che restano senza lavoro e ritardi nel ritiro della spazzatura. Il comune di Monte San Savino illustra così lo scenario derivante dal mancato rinnovo dei contratti per i lavoratori interinali di  Sei Toscana. L'azienda addebita...

Quattro residenti che restano senza lavoro e ritardi nel ritiro della spazzatura. Il comune di Monte San Savino illustra così lo scenario derivante dal mancato rinnovo dei contratti per i lavoratori interinali di Sei Toscana. L'azienda addebita il difficoltà nei rinnovi al decreto dignità e ai nuovi cavilli imposti. L'amministrazione savinese si mostra critica: "Abbiamo 6 buoni motivi per condannare il comportamento di Sei toscana negli ultimi tempi.

Anzitutto quello che è visibile a tutti sono i mancati ritiri della spazzatura degli ultimi giorni. Ritiro mancato a detta del gestore a causa del “decreto dignità” che avrebbe causato la necessità di lasciare a casa tutti quei dipendenti con contratti a tempo determinato.

Visto che l’azienda aveva assunto con questa tipologia di contratto più del 50% della forza lavoro con la quale ha gestito il delicato processo di attuazione del servizio porta a porta, oggi a seguito del decreto ha lasciato a casa tutte queste persone".

Il cuore del problema sono i mancati rinnovi ai residenti del luogo: "Quindi i primi 4 No che la nostra Amministrazione lancia sono i 4 No dei 4 dipendenti con contratto a termine residenti a Monte San Savino, da oggi disoccupati. Sia ben chiaro: oggi si vede un acutizzarsi del problema dei contratti a termine che aveva già mostrato delle serie criticità. I dipendenti avevano contratti di 5 mesi, seguiva un mese a casa per poi poter essere riassunti per altri 5 mesi e così via.

Logicamente ogni qualvolta si presentava la pausa di un mese la sostituzione di personale per coprire le varie gite di ritiro dei rifiuti creava sempre qualche disservizio che era facilmente riconducibile a nuovi operatori che non conoscevano i percorsi. Quindi una criticità nella gestione delle risorse umane era già evidente e gli ultimi eventi esasperano una situazione già difficoltosa, ma finora possiamo dire di successo visti i risultati di tutta l’AOR Valdichiana.

Si fa fatica a comprendere come un servizio pubblico, specialmente su larga scala, possa permettersi di utilizzare metodologie di contratto così precario e viene da chiedersi se proprio perché al servizio del pubblico non si sia preferito chiudere un occhio di fronte a tale comportamento".

Poi gli altri due aspetti ritenuti critici dall'amministrazione: "Il comune ha un PSE, ovvero paga per un servizio, che attualmente alla luce degli ultimi avvenimenti rischia di divenire un disservizio, cosa che serve solamente a stimolare le accuse dei più scettici e a demotivare tutti quei cittadini virtuosi che hanno consentito di raggiungere in brevissimo tempo risultati di raccolta differenziata così alti. Quindi il nostro no è volto a non accettare questo disservizio e sia come AOR che come ATO saranno valutate le eventuali sanzioni o compensazioni per questo disservizio che oltretutto si presenta nel periodo di massimo flusso di turisti con un importante danno di immagine al territorio.

L’ultimo No è per l’atavico ritardo nella realizzazione di una bascula, e l’informatizzazione dell’isola ecologica. Da più di 5 anni i comuni dell’AOR Valdichiana aretina hanno sottoscritto un accordo per l’informatizzazione e la messa in rete delle isole ecologiche di tutta la vallata, e non capiamo come mai l’installazione di una bascula risulti un intervento così complicato. I Comuni che già dispongono di questo servizio (vedi Arezzo) possono già distribuire bonus ai cittadini virtuosi che conferiscono presso le isole ecologiche. Sarebbe un grande incentivo a ridurre gli abbandoni e non capiamo perché (oltretutto avendo dimostrato una virtuosità dei cittadini nell’impegno messo a fare la raccolta differenziata) non possiamo disporre di questo utilissimo strumento per disincentivare gli abbandoni.

Oggi si terrà a Siena un incontro con i sindacati per provare a sbloccare la situazione che si è creata. Speriamo che il gestore 6 Toscana possa al più presto trovare rimedio a una gestione insufficiente per una regione, un’area che fa del turismo, del paesaggio del territorio il suo cavallo di battaglia e non può permettersi un tale danno di immagine".

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