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Migranti: "Aiutiamoli a casa loro", il post di Matteo Renzi e le reazioni del mondo politico aretino

E' apparso per qualche ora su Facebook per poi essere rimpiazzato da un ben più lungo e articolato commento del segretario nazionale del Pd Matteo Renzi. Il tema è quello dei migranti e la frase incriminata è "Aiutiamoli a casa loro". Uno slogan...

E' apparso per qualche ora su Facebook per poi essere rimpiazzato da un ben più lungo e articolato commento del segretario nazionale del Pd Matteo Renzi. Il tema è quello dei migranti e la frase incriminata è "Aiutiamoli a casa loro". Uno slogan, estrapolato dal libro "Avanti" scritto dallo stesso leader dei dem e in uscita nei prossimi giorni, che richiama lo stile leghista e che in pochissimo tempo ha scatenato le reazioni di tanti politici italiani oltre che aretini.

Una doccia fredda per molti anche se non sono mancate le prese di posizione a favore del segretario Renzi sostenendo che l'estratto sia stato decontestualizzato malamente.

A fugare ogni dubbio e fornire la propria versione dei fatti è stato lo stesso segretario che in un altro lungo post su Facebook ha spiegato come: "aiutiamoli a casa loro significa aumentare i denari per la cooperazione internazionale, noi lo abbiamo fatto. Questo significa "Aiutiamoli a casa loro": non è retorica ma è un progetto articolato, complessivo. E comprende un piano per l'Africa, la battaglia per i fondi europei, cambiare il regolamento di Dublino che risale al 2003, la necessità di salvare tutti ma l'impossibilità di accoglierli tutti in una sola nazione, lo ius soli. Sono argomenti seri, delicati, difficili".

"Non si può liquidare un argomento così importante e serio in poche righe - ha commentato il segretario provinciale Pd Arezzo Massimiliano Dindalini - il post in questione sono certo che sia frutto di un'errata strategia di comunicazione". Di altro tenore sono state le reazioni dei altri esponenti del mondo politico locale.

In primis Angelo Rossi di Ora Ghinelli.

"Ricapitolando Minniti prima e Renzi oggi 'non possiamo accoglierli tutti, non abbiamo il dovere morale di accogliere in Italia tutte le persone che stanno peggio, dobbiamo aiutarli a casa loro' cambiano strategia sui migranti. Parole di buon senso indubbiamente dettate dall'evidenza ormai incontestabile dei fatti.... ma... Voi vi fidate?". E poi ancora sempre Rossi, "aiutiamoli a casa loro". Ormai grazie a Renzi è la frase del giorno, ed è divenuta quasi uno slogan razzista. Ma non è Salvini o la Meloni che se la sono inventata ieri, o Renzi oggi. Marco Pannella lo sosteneva dal 1979, quando per primo capì che saremmo stati investiti dalla bomba demografica di quei paesi che allora venivano chiamati "terzo mondo". Capì quasi quarant'anni fa l'importanza fondamentale che, al di là della solidarietà umana, avesse proprio per il mondo occidentale "aiutarli a casa loro" e aiutarne lo sviluppo anche "civile" e del diritto proprio per evitare che la bomba demografica ci esplodesse in faccia. Folle e visionario Pannella". Dal fronte di Possibile si alza la voce di Daniele Farsetti che scrive: "Renzi: "aiutiamoli a casa loro", ormai siamo oltre la destra, l'assalto è alla Lega ma è sempre meglio diffidare delle imitazioni, perché "anche l'altro si chiama Matteo", ma di cognome fa Salvini. Se il tema che Renzi voleva sollevare è la redistribuzione delle risorse e del reddito il “buon” Matteo rischia tristemente di scoprire che secoli di colonizzazione occidentale e depredamento delle risorse africane oggi presentano il conto. La nostra industrializzazione, il nostro stile di vita, ha cambiato inequivocabilmente il clima, desertificando ampie zone del pianeta, li ormai la casa non ce l’hanno più, come la mettiamo, dove lo spediamo il pacco con i viveri? Facciamolo pure un saldo del dare e dell’avere, restituiamo quanto illegittimamente depredato con la complicità di regimi sanguinari e corrottissimi insediati da noi occidentali, probabilmente scopriremo delle scomode verità". "Noi abbiamo sempre sostenuto questa linea - spiega il capogruppo in consiglio comunale Jacopo Apa - Berlusconi durante il suo governo lo aveva non solo sostenuto ma si era adoperato anche per spingere su questo tema e trovare degli accordi utili a contenere gli sbarchi. Ricordo in questo senso il confronto Gheddafi attraverso il quale era stato siglato il trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra Italia e Libia sugli immigrati. Con Berlusconi gli sbarchi si erano ridotti. Oggi invece assistiamo ad un incessante flusso di arrivi. La situazione è insostenibile. Quando torneremo al governo, e manca davvero poco ormai, questa sarà una nostra priorità". Chi non si è fatto invece scappare l'occasione di fare proprio il post 'incriminato' è stata la Lega Nord e il suo leader Matteo Salvini. "La realtà - spiega Tiziana Nisini, esponente della Lega Nord Arezzo - è che in questo momento assistiamo ad un sacco di chiacchiere da campagna elettorale. Noi abbiamo sempre sostenuto questo concetto e ci siamo espressi in più occasioni su questo tema. Assistiamo ad un'accoglienza indiscriminata ma non ad una vera integrazione. Sappiamo tutti quanto sia difficile fa coesistere la nostra cultura con quella dei migranti che molto spesso rifiutano le nostre regole e le nostre indicazioni. Siamo consapevoli che l'Italia non può contenere l'Africa e quindi è opportuno trovare delle strategie e siglare degli accordi per dare aiuto ai paesi in difficoltà limitando gli sbarchi sulle nostre coste. Il post di Renzi a mio avviso lascia molto il tempo che trova. Propaganda. Chiacchiere. Ma è il momento di far vedere i fatti". "Renzi, di fronte al crollo dei consensi causata anche da una vera e propria invasione di cui è lui per primo il responsabile - spiega Marco Casucci consigliere comunale e regionale della Lega Nord - prova a imitare Salvini senza averne la forza tanto è vero che è costretto alla rimozione del post. Io dico agli aretini che non rimane loro che votare Lega alle politiche (che prima o poi ci saranno) se si vuole cambiare davvero".
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