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Mense scolastiche e sede della municipale, Romizi: "Soldi pubblici buttati"

"Come la sede della polizia municipale, soldi pubblici buttati"

"L’assessore Lucia Tanti sta predisponendo un progetto che somiglia molto a un pasto indigesto: il centro unico di cottura per le scuole. Si tratta di un’idea che aveva ipotizzato anche la precedente amministrazione, ma in termini assai diversi, ovvero senza prevedere la chiusura delle mense esistenti. Il nuovo centro doveva servire infatti per quelle scuole prive di cucina." Francesco Romizi di Arezzo in Comune entra dai banchi dell'opposizione sul tema che in queti giorni ha scatenato polemiche da parte delle famiglie che hanno bambini agli asili nido, alle materne e alle scuole elementari e che per questo usufruiscono del servizio mensa del Comune di Arezzo.

Il progetto che sta portando avanti l'assessore Tanti è quello della costruzione di un centro unico di cottura, della chiusura delle altre cucine interne alle scuole con il mantenimento solamente di quelle tre che servono per legge perché ospitano i lattanti. Romizi contesta questo tipo di progettazione:

"Le soluzioni migliori sono sempre dietro l’angolo ma non sembra che questa giunta se ne accorga: dove stava la difficoltà pratica o l’illogicità nel continuare a sostenere strutture esistenti e affiancare a esse un centro unico di cottura per le scuole sprovviste? E dove sta la logica, allora, nell’avere creato una nuova cucina alla scuola di San Leo o i nuovi servizi igienici a servizio della cucina dell’Orciolaia? Opere giustamente realizzate e annunciate dal vicesindaco a settembre e ora rese praticamente inutili. Soldi pubblici buttati."

Un argomento che per Romizi si ricollega alla scelta della sede della polizia municipale.

Siamo dunque alla sede dei vigili 2, la vendetta. La soluzione a portata di mano, che peraltro avrebbe portato alla valorizzazione di un patrimonio esistente, peraltro comunale, viene scartata per un project financing, e guarda caso per la nuova sede dei vigili si utilizza un altro strumento finanziario poco chiaro, da cui scaturirà questo solo meraviglioso ristorante.

Per entrambi gli argomenti, romizi, solleva delle perplessità.

Le perplessità espresse da vari soggetti non sembrano smuovere l’assessore, ma d’altronde anche quelle dei vigili non hanno smosso il sindaco. Peccato che mentre in quest’ultimo caso entrano in gioco aspetti economici e logistici che attengono comunque a un tema importante come la sicurezza, nel caso-mensa in ballo c’è pure la qualità del cibo, il suo ipotetico spreco, la salute dei minori e gli stessi diritti dei lavoratori.

Siccome continueranno a non sentire ragioni, perché a livello dialettico con questa amministrazione siamo alla frutta, a proposito di menù, e la cucina unica verrà realizzata, finanza creativa permettendo, prepariamo un elenco di domande da recapitare a Lucia Tanti: quali garanzie ci saranno sulla qualità del cibo per i bambini? Che tipo di cibo verrà preparato? Chi lo fornirà? Sarà di tipo biologico, a chilometro zero, surgelato, preconfezionato, adatto ai celiaci… insomma, assessore, tutte cose di poco conto.

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