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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Mattesini: "L'assessore Tanti denuncia cose inesistenti sui migranti. Il Comune potrebbe usarli in lavori socialmente utili"

Sulla questione migranti e ospitalità interviene la Senatrice Donella Mattesini che risponde all'assessore Lucia Tanti. “Il dibattito che si è sviluppato dopo la protesta di circa 40 migranti di fronte alla Prefettura, al di là delle diverse...

Sulla questione migranti e ospitalità interviene la Senatrice Donella Mattesini che risponde all'assessore Lucia Tanti.

“Il dibattito che si è sviluppato dopo la protesta di circa 40 migranti di fronte alla Prefettura, al di là delle diverse valutazioni, necessita di alcune precisazioni anche a seguito delle dichiarazioni dell'assessore al sociale del Comune di Arezzo. Innanzitutto occorre precisare che non c'è nessuna obbligatorietà ne vincolo all'utilizzo di risorse comunali nell'accoglienza ai migranti come affermato dall'assessore. L'assessore infatti denuncia cose che sono assolutamente inesistenti".

Ad aprile è stata approvata la legge sul sistema dei minori migranti non accompagnati, ma nessun costo è previsto in carico ai Comuni. Si tratta di minori che giungono da soli, senza adulti di riferimento ed in età sempre più bassa, spesso dopo viaggi dove hanno perso i genitori e subito le violenze più inaudite, e la scelta compiuta dalla legge, è quella di inserire tutto il percorso di accoglienza all'interno del sistema Spra che è completamente a carico dello Stato, senza nessun tipo di costo a carico dei Comuni. Non si pone quindi, come denuncia l'assessore, il tema delle difficoltà economiche degli enti locali e delle risorse sottratte ai cittadini dei territori che accolgono migranti.

Specifico inoltre e ciò per corretta informazione ai cittadini aretini, che anche per l'accoglienza degli adulti i Comuni impegna risorse importanti da parte dello Stato e non dei Comuni. Infatti la legge n. 225 del dicembre 2016, prevede un contributo economico in favore dei Comuni che accolgono migranti e rifugiati e che ha visto assegnare allo stesso Comune di Arezzo, nel 2017, una cifra pari a 207.500 euro. Sarebbe piuttosto corretto che l'amministrazione comunale informasse i cittadini dell'uso che il Comune farà di una cifra di tale rilievo.

La scelta del Governo è infatti quella di non far gravare sui territori i costi dell'accoglienza. Ed anche con il D.L. n. 91 del 20 giugno 2017, è stato incrementato il fondo di cui sopra, di 150 milioni di euro per il 2018 proprio quale premialità e sostegno agli enti locali per l'accoglienza e l'integrazione.

Con il suddetto decreto si prevede anche il riconoscimento ai Comuni impegnati nell'accoglienza migranti della possibilità di assumere personale a tempo determinato tenuto conto che l'accoglienza a livello locale comporta la necessità e l'utilità di predisporre una pluralità di servizi ed attività che, in modo diretto ed indiretto coinvolgono diversi settori dell'amministrazione locale. Dispiace piuttosto constatare che a fronte di esperienze significative da parte di vari Comuni del territorio che hanno predisposto progetti per l'utilizzo gratuito, dei migranti in lavori di pubblico interesse (dalla pulitura dei fossi, a lavori vari di decoro urbano, ecc.) il Comune di Arezzo non abbia mai mostrato interesse a questo tipo di attività, che la realtà dimostra essere invece percorso di vera integrazione, un modo per i migranti per restituire alla collettività l'accoglienza di cui godono e la possibilità da parte dei cittadini di vederli come persone che si prendono cura del territorio che li ospita.

Risulta anche nessuna risposta ad un importante progetto di intervento proposto dalla Prefettura riguardante il quartiere di Saione, che sicuramente è più di altri quartieri cittadini e delle periferie interessato da una numerosa presenza di migranti.

L'ultima inesattezza è quella relativa “al compenso economico che in qualche modo giunge ai migranti".

Le risorse assegnate ai soggetti gestori delle comunità di accoglienza sono infatti risorse per i costi degli affitti, del cibo, dei costi del personale. e delle attività quali ad esempio l'insegnamento della lingua italiana, nozioni di educazione civica, ecc. Si possono avere pensieri diversi sul tema delle migrazioni; ma chi amministra una città, ha il dovere delle corrette informazioni e di promuovere e sostenere tutte le forme di civile convivenza, di governare i possibili conflitti e non di alimentarli.”

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