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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Mascherine abbandonate per le strade di Arezzo. Demos: "Gesto d'inciviltà"

"Arezzo non abbandonarti, Demos segnala l’inciviltà di “seminare” mascherine per terra, gesti incivili, inquinano e fanno male ad Arezzo”

"La pandemia, oltre a terribili effetti, ci ha lasciato un uso che è entrato a far parte della nostra vita quotidiana, un costume che ritenevamo appartenente a paesi orientali come la Cina e il Giappone: l’uso della mascherina”. Su questo aspetto si sofferma la riflessione di Giuseppe Giorgi, esponente dell’osservatorio Demos Arezzo, che attraverso una nota stampa espone il proprio punto di vista circa l'utilizzo e l'abbandono di mascherine.

“Da anni - prosegue - peroriamo la causa di città del decoro, Arezzo città più pulita, con un ambiente accogliente, che lavora per diventare capitale italiana della cultura, in breve quella città d’arte di qualità che ambisce con i suoi grandi a divenire una delle significative tappe italiane del turismo lento. Iniziammo tanti anni fa a promuovere la vocazione turistica di Arezzo e la sua provincia tra disattenzioni, minimalismi. La città si sedeva su oro e tessile. Improvvidi in tanti, precursori noi e pochi altri, pensiamo ad esempio alla formazione professionale in campo turistico che ha formato nel territorio aretino guide e imprese. Da sempre turismo e decoro si coniugano. Oggi, percorrendo la città di Giorgio Vasari, c’imbattiamo in un malvezzo, l’abbandono lungo le sue strade delle mascherine dismesse, alcune polverose, altre quasi nuove. Le troviamo in via Roma, a San Lorentino, in via Fiorentina, al parco Pertini, in viale Giotto, in via Romana, al parco di via Arno, nella centralissima via Guido Monaco, nella periferia di via Anconetana.

Perché gli aretini buttano per terra le mascherine, le abbandonano al disdoro della nostra bella città? È una brutta moda? Una disattenzione? Una mancanza di rispetto a quella comunità solidale per cui da sempre ci battiamo?

Vorremmo arricchire questa nostra riflessione di una tentazione social culturale: forse la città è sempre meno indirizzata alla solidarietà, è sempre più individualista, si esalta una vena egoista che rigonfia di malesseri sempre più malcelati. Forse è solo trascuratezza per i beni comuni: le nostre antiche vie, le bellezze di una storia che può essere prospettiva futura alla luce di decoro e turismo lento di qualità.

Arezzo non abbandonarti, Demos segnala l’inciviltà di “seminare” mascherine per terra, gesti incivili, inquinano e fanno male ad Arezzo”.

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