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Politica Saione / Piazza Carlo Zucchi

Manifestazione pro Palestina ad Arezzo: "Massacro in atto". Ma Fratelli d'Italia: "Israele è l'aggredito"

Nei giorni scorsi si è svolta una manifestazione in sostegno del popolo palestinese in piazza Zucchi: ecco le ragioni di chi ha protestato e l'attacco, invece, portato da FdI Arezzo all'iniziativa

Lo scorso 20 maggio si è svolta ad Arezzo una manifestazione a sostegno del popolo palestinese. Si è svolta in piazza Zucchi, zona Saione, nel tardo pomeriggio. Il presidio è stato promosso da Fgc (Fronte gioventù Comunista), Pcl (Partito comunista dei lavoratori), Prc (Rifondazione comunista), Sgb (Sindacato generale di base) e Cgil.

Le ragioni dei manifestanti

"Dopo giorni di legittime proteste dei palestinesi - aveva scritto in una nota di presentazione una delle forze promotrici dell'appuntamento, ovvero il Prc Arezzo - contro l’ennesimo sfratto di alcune famiglie dal quartiere Sheikh Jarrah a Gerusalemme est e la violenta repressione da parte delle forze di occupazione israeliane con centinaia di feriti, l’aviazione israeliana bombarda la martoriata striscia di Gaza provocando morti e feriti. Le forze di polizia israeliane sono entrate sulla Spianata delle Moschee compiendo violenti raid, in concomitanza con le celebrazioni israeliane per l’occupazione della zona est della città dopo la “guerra dei sei giorni” del 1967. Le truppe di occupazione hanno sparato gas lacrimogeni, bombe sonore, proiettili di gomma sulla Spianata, mentre i palestinesi cercavano rifugio dentro una delle moschee del complesso o fuggendo dalla Porta dei Leoni. L’attacco ha coinvolto anche una clinica palestinese, dove si stavano curando i feriti. La Mezzaluna Rossa ha denunciato anche i tentativi israeliani di impedire i soccorsi. Gas lacrimogeni sono stati sparati anche dentro la moschea Al Qibly, dove in molti si erano rifugiati, così come granate stordenti sulle donne in preghiera dentro la stessa moschea di Al Aqsa, luogo sacro dell’Islam. I violenti raid delle forze di polizia hanno provocato choc tra i palestinesi. Tra i manifestanti ci sono anche attivisti israeliani contrari alla occupazione e parlamentari sia palestinesi che ebrei della Lista araba unita".

Il giorno dopo la manifestazione il Fronte della Gioventù comunista di Arezzo ha scritto su facebook: "Abbiamo partecipato alla manifestazione cittadina in solidarietà al popolo palestinese per protestare contro l'attacco israeliano a Gaza e in Cisgiordania. I bombardamenti e la repressione delle proteste contro gli sgomberi forzati sono in pieno svolgimento: non si tratta di guerra, bensì di massacro puro e semplice, da parte di una potenza colonialista e segregazionista brutale e implacabile che non deve rendere conto a nessuno. Qui in Italia tutto l'arco politico parlamentare ha preso subito le sue difese, mentre i media stanno conducendo una vergognosa campagna di disinformazione. I palestinesi, però, non si piegheranno, e noi con loro. La loro lotta è la lotta di tutti gli oppressi del mondo".

La nota di Fratelli d'Italia

Contro l'iniziativa, a distanza di alcuni giorni e con il fuoco ormai cessato, si esprime invece Fratelli d'Italia Arezzo, con Massimiliano Tucci.

“Desta stupore la presa di posizione di alcune forze politiche locali davanti agli avvenimenti che sono accaduti in Israele nelle ultime settimane, per fortuna interrotti da un cessate il fuoco. Questi esponenti politici, come tutta la sinistra italiana, si dichiarano sconcertati davanti a quanto accade, arrivano a giustificare l’aggressione subita da Israele indicando come causa scatenante alcuni sfratti, definiti ingiusti, che invece sono assolutamente legittimi, denunciano i 'violenti' raid israeliani, che sono però la legittima risposta ad un vero e proprio attacco militare da parte di Hamas. Tralasciando l’evidente distorsione dei fatti e la totale mistificazione della realtà dove l’aggredito, cioè Israele, diventa improvvisamente l’aggressore, ci preme rilevare  come tutto questo 'agitarsi' non avvenga con altrettanta solerzia quando fatti violenti e di intolleranza antisemita accadono nel nostro contesto territoriale a danno di cittadini ebrei, se a commettere tali atti sono immigrati musulmani o esponenti di organizzazioni riconducibili alla sinistra. Forse è più facile alzare barricate quando ciò che accade è lontano migliaia di chilometri da noi, probabilmente perché in questo modo è facile travisare la realtà delle cose. Per l’ennesima volta, la sinistra ammaina la bandiera della lotta all'antisemitismo per imbracciare la bandiera dell'antisionismo per rispolverare il proprio spirito pseudo rivoluzionario, dimenticando che oggi, essere contro lo stato di Israele, significa essere antisemita. Solo così la sinistra può auto convincersi di essersi schierata contro i 'cattivi', dimenticando che in questo modo si schierano apertamente con un movimento terroristico di nome Hamas. La nostra solidarietà va ovviamente ad Israele ed al suo popolo in questo difficile momento, consci che non potremo mai condividere niente con chi propugna l’annientamento dello stato israeliano e tantomeno solidarizzeremo mai con un movimento terrorista islamico ed islamista che discrimina i non musulmani, la donna, gli omosessuali e impedisce ogni forma di libertà personale. Le manifestazioni pro palestinesi della sinistra aretina appaiono fuori luogo e dal tempo. Ci auguriamo invece che arrivi presto una soluzione politica duratura, dopo il cessate il fuoco, che metta fine a questo infinito conflitto.”

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