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Macrì a Estra, politica in fermento anche a Sansepolcro. La risposta di Marconcini al Pd

La designazione da parte dell'assemblea di Coingas di Francesco Macrì, esponente di Fratelli d'Italia, alla presidenza di Estra è destinata a far parlare di sé come una grande vicenda politica. Tanti i commenti e le polemiche che si sono...

La designazione da parte dell'assemblea di Coingas di Francesco Macrì, esponente di Fratelli d'Italia, alla presidenza di Estra è destinata a far parlare di sé come una grande vicenda politica. Tanti i commenti e le polemiche che si sono susseguite a partire dalle ore immediatamente successive alla notizia.

Anche Sansepolcro è nel pieno del dibattito.

Nei giorni scorsi il coordinamento comunale di Pd di Sansepolcro ha attaccato il comportamento della giunta biturgense al momento del voto. Adesso arriva la risposta da parte del diretto interessato, l'assessore della giunta Cornioli, Gabriele Marconcini:

Mi sembrano davvero assurdi gli attacchi del PD biturgense che dopo l'ultima assemblea Coingas ci accusa di incoerenza: il nostro percorso, come abbiamo già più volte espresso pubblicamente, è assolutamente lineare, a differenza di quello dei sindaci del PD che nell'ultima assemblea hanno deciso di astenersi sulla nomina di Macrì come presidente di Estra: perché dopo le tante polemiche sollevate dal PD aretino, i suoi stessi esponenti non sono riusciti ad esprimere un voto contrario? Cosa c'è dietro? Dove sta, in questo caso, la coerenza? Detto ciò, prima di esprimere certe critiche il PD biturgense dovrebbe studiarsi bene i resoconti delle assemblee; così facendo eviterebbe di riportare informazioni approssimative, superficiali e inesatte. Su Coingas le scelte che abbiamo fatto come Amministrazione sono sempre state più che condivise e da parte del PD locale l'analisi di certe vicende dovrebbe richiedere maggiore accuratezza e meno strumentalizzazioni. Una lettura più attenta avrebbe del resto potuto suggerire al PD che il nostro voto di astensione all'ultima assemblea non è assolutamente riconducibile alle posizioni e alle motivazioni espresse dai sindaci del Partito Democratico: loro, senza avere – inspiegabilmente – il coraggio di votare contro una soluzione che avevano fortemente criticato sulla scia di una contrapposizione politica “destra-sinistra”, che a noi non appartiene, si sono astenuti e così facendo ci siamo ritrovati ad esprimere lo stesso tipo di voto. Indubbiamente lo scorso 8 agosto la nostra posizione fu diversa dalla loro, ma questo semplicemente perché la nomina del cda di Coingas e quella del nuovo presidente di Estra non sono collocabili in automatico sullo stesso piano; a tal merito è dunque necessario fare dei distinguo che, peraltro, durante l'ultima assemblea il sindaco Cornioli non ha esitato ad illustrare. Come già scritto in precedenza, lo scorso 8 agosto abbiamo scelto di esprimere un voto positivo rispetto al nuovo cda per diversi motivi.

Innanzitutto l'amministratore unico Ceccherelli si è dimesso nonostante tutti i comuni, Arezzo compreso, gli abbiano chiesto di ritirare le dimissioni. Per il resto la proposta del cda a tre è stata concepita e presentata come una soluzione tecnica in piena continuità (nonostante il numero dei membri) con l'operato di Ceccherelli: per questo abbiamo deciso di condividere la scelta di una squadra fatta di persone legate da un rapporto di complementarietà funzionale.

In effetti in passato, quando i cda di Coingas ci costavano cifre davvero astronomiche, i rappresentanti dei territori non mancavano: ma a ragion veduta, e con tutta franchezza, erano quelle soluzioni volte a rappresentare i territori, o a distribuire qualche incarico ai compagni di partito? Noi non abbiamo esponenti locali da sistemare, perciò invece di contrattare poltrone abbiamo condiviso un investimento in competenze, servizi e strumenti. Partendo da questo approccio abbiamo deciso di tenere un atteggiamento positivo per cogliere un'opportunità politica che si tradurrà in un rapporto di fiducia e franchezza con gli altri comuni della provincia; in altri termini, attraverso l'apertura che abbiamo avuto verso la proposta aretina abbiamo cercato di dare un peso maggiore al nostro Comune, sia sulla gestione dell'energia che in altri ambiti. Inutile dire che con un voto diverso, che non avrebbe cambiato nulla ai fini della nomina, tale prospettiva sarebbe senz'altro sfumata.

Coingas non è (o perlomeno non dovrebbe esserlo) un semplice pacchetto azionario e, soprattutto in questa fase storica, i passaggi da affrontare (uno tra tutti, la costruzione di un polo energetico integrato) richiedono una governance efficiente e competente: per questo il profilo delle tre figure individuate ci è sembrato idoneo, nonostante i costi gestionali vedano un aumento che però, al cospetto del bilancio della Società, ci sembra francamente davvero minimo. Rispetto ai 18 mila euro percepiti dall'amministratore unico, la competenza di altre due persone ci costa appena 10 mila in più: non un lauto stipendio, dunque, ma pressappoco un compenso netto mensile di 450 euro per chi dovrà ricercare soluzioni che, nell'interesse di tutti, possano essere più vantaggiose di quelle attuali. Complessivamente ci sorprende molto che il PD si accanisca, in maniera piuttosto populistica, su questo tema quando in passato le cifre percepite dagli uomini del “Partito” erano molto più alte: in merito a ciò si ricorda che nel 2013 il cda di Coingas (votato anche dalla precedente Amministrazione del nostro Comune) ci costava complessivamente 80 mila euro all'anno!

In definitiva, sulla nomina di Coingas abbiamo sviluppato un ragionamento che ci ha portato ad esprimere un voto positivo rispetto ad una soluzione che era da recepire in termini tecnici ma da cogliere in chiave politica. Sulla nomina del nuovo presidente di Estra, invece, la soluzione ci è apparsa di natura più spiccatamente politica: per questo motivo abbiamo deciso di astenerci, nonostante tale indirizzo di voto – fortemente motivato dal sindaco Cornioli – è da intendere, in modo leale e costruttivo, come una forma di fiducia nei confronti della persona che dovrà rappresentare l'intero territorio aretino.

In altre parole come coalizione civica abbiamo deciso di bloccare la nostra azione prima che la stessa potesse ricadere in un campo dove la dinamica di gioco è esclusivamente in mano ai vecchi partiti. Ci siamo, in sostanza, voluti tenere fuori da una partita politica che con il suo voto di astensione il PD ha deliberatamente scelto di non giocare, optando per una soluzione che, calcisticamente parlando, sa molto di “biscotto”.

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