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La Lista Civica: "Possibili conflitti di interesse nella giunta di Castelfranco Piandiscò"

La denuncia di tre consiglieri di opposizione: "Avremmo voluto discutere il caso in consiglio, ma non è stato possibile"

Nota della lista civica di Castelfranco Piandiscò, firmata dai consiglieri Brunetti, Gagliardi, Morbidelli.

Giovedì 25 luglio 2019 si è tenuto il Consiglio Comunale a Castelfranco Piandiscò.

La Lista Civica ha presentato 3 mozioni, ponendo un quesito in merito ad una possibile incompatibilità e potenziali conflitti di interesse su alcune deleghe attribuite a tre assessori.

In merito alle suddette mozioni ed interrogazioni, il sindaco Enzo Cacioli ha chiesto di invertire l’ordine del giorno da lui presentato ponendo agli ultimi due punti le mozioni in questione, stravolgendo di fatto quanto scritto nella convocazione del consiglio Comunale (forse un timore politico legato ai dissidi interni?);

arrivati alla discussione, insieme al capogruppo di maggioranza ha posto una questione pregiudiziale di inammissibilità sulle mozioni, compresa anche quella di un consigliere di maggioranza che palesemente esprimeva, anche se in forma non corretta, un giudizio negativo sul comportamento del sindaco.

Occorre evidenziare che l'art. 43, comma 1, del D.Lgs.n. 267/2000 riconosce ai consiglieri comunali il diritto di iniziativa su ogni questione sottoposta alla deliberazione del consiglio, stabilendo che essi hanno inoltre il diritto di chiedere la convocazione del Consiglio secondo le modalità dettate dall'art. 39,comma 2, e di presentare interrogazioni e mozioni.

La dottrina definisce le mozioni quali “atti approvati dal Consiglio per esercitare un'azione di indirizzo, esprimere posizioni e giudizi su determinate questioni, organizzare la propria attività, disciplinare procedure e stabilire adempimenti dell'amministrazione nei confronti del Consiglio”, quindi non sembra porre limiti all'oggetto della mozione, in quanto la stessa può essere riferita all'esercizio delle funzioni di indirizzo e controllo politico - amministrativo.

Sulla base di quanto evidenziato, si fa rilevare che l’atteggiamento del sindaco si è indubbiamente palesato nella volontà, se pur normata da un regolamento, di limitare la libertà di espressione, di parola e di discussione dei consiglieri e dell’intero Consiglio, situazione che riduce il ruolo di garante delle minoranze presenti in Consiglio Comunale.

La mancata discussione ha di fatto lasciato aperti i quesiti da noi posti, e non potendosi assumere con un voto il Consiglio la responsabilità politica di approvare o bocciare le nostre mozioni, ci lascia solo un'alternativa per sapere se in comune ci sono possibili conflitti di interesse negli assessorati: presentare in sede giurisdizionale (Prefetto e Procura) le contestazioni da noi avanzate. Ci costringono a farlo e lo faremo. Non possiamo certamente lasciare i cittadini nel dubbio di avere un'amministrazione non trasparente.

Oggi siamo anche a domandarci se l'interpretazione data al regolamento del consiglio consente alla maggioranza di dichiarare non ammissibili le mozioni della minoranza, non ci sarà più alcuna mozione se non è di gradimento della maggioranza. La cosa è sicuramente illegittima e la porteremo all'attenzione di tutti i tavoli fino al Parlamento.

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