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"L'intervista di Ghinelli è maleducata, strumentale e ipocrita". Bracciali contro il sindaco per la vicenda Boschi

"L’intervista del Sindaco Ghinelli raccolta dal Fatto Quotidiano sulla vicenda Boschi è maleducata, strumentale e ipocrita." Comincia così una dura presa di posizione di Matteo Bracciali, consigliere comunale del Partito Democratico di Arezzo...

"L’intervista del Sindaco Ghinelli raccolta dal Fatto Quotidiano sulla vicenda Boschi è maleducata, strumentale e ipocrita." Comincia così una dura presa di posizione di Matteo Bracciali, consigliere comunale del Partito Democratico di Arezzo, contro il primo cittadino che in un'intervista al Fatto Quotidiano ha detto tra le altre cose "Che la Boschi ci lasci in pace, Arezzo è una città martorizzata".

E Bracciali contesta le sue dichiarazioni punto per punto:

"Maleducata perché i toni e le parole utilizzate nei confronti del Sottosegretario Boschi sono fuori luogo e offensive. Intimare “Non si faccia più vedere in città” ad una persona nata nel nostro territorio, cresciuta nella nostra città e che ricopre un ruolo importante nel governo del Paese è vergognoso per chi ha il compito di tenere insieme una comunità. In particolare tenendo conto che Maria Elena Boschi non ha nessuna responsabilità sul depauperamento della banca della città.

Tutto ciò è ancora più grave e paradossale dopo le parole di Ghinelli all'indomani della scomparsa di Licio Gelli: “cittadino illustre della città”. Strumentale perché utilizza le sofferenze della nostra comunità per un bieco calcolo politico in vista delle elezioni di marzo. Il Sindaco è privo di argomenti, amministra la città da quasi tre anni senza che nessuno se ne sia accorto se non per gli annunci a vuoto e le luci di Natale, adesso cavalca l’onda dell’anti-Boschi sui giornali. Allo stesso tempo torna agnellino quando c’è da firmare l’accordo dei 17 milioni di euro che il Governo mette a disposizione per la riqualificazione delle aree degradate del nostro territorio nonostante la Giunta avesse perso il bando al quale aveva partecipato. Ipocrita perché ad Arezzo tutti conoscono la vicenda Banca Etruria e tutti conoscono i protagonisti della vita cittadina che ne hanno decretato la fine. Tra questi non c’è Maria Elena Boschi ma molti personaggi vicini al Sindaco Ghinelli in campagna elettorale: fra cui un vicepresidente della Banca, accusato di bancarotta fraudolenta.

La stessa lista civica del Sindaco ha visto eleggere in consiglio, per poi essere premiate con ruoli apicali in importanti aziende partecipate, figure di rilievo degli ultimi 20 anni di Banca Etruria, figure che non ci siamo mai permessi di attaccare in consiglio comunale nonostante siano state sottoposte ad indagine, perchè abbiamo fiducia nella magistratura e non facciamo processi fuori dai tribunali.

C'è un limite a tutto e Ghinelli, con questa intervista, l'ha abbondantemente superato. Questi sono solo esempi dell’ipocrisia del Sindaco che noi aretini già conoscevamo.

Durante il mandato Lucherini, mentre dilagava la questione Variantopoli, era in giunta e non si accorgeva di nulla. Oggi si è svegliato e speriamo che inizi anche a muoversi perché le campagne elettorali finiscono ma la città sta morendo lentamente."

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