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Liberi e Uguali, Tito Barbini non si candida alle politiche: "Ma penso alle amministrative di Arezzo"

"Un grande grazie a Liberi e Uguali, ma non mi candido". Inizia così un lungo e articolato post di Tito Barbini, ex sindaco di Cortona, ex presidente della Provincia di Arezzo ed ex assessore regionale. Un passato nel Pci, Pds e Pd, quindi il...

"Un grande grazie a Liberi e Uguali, ma non mi candido". Inizia così un lungo e articolato post di Tito Barbini, ex sindaco di Cortona, ex presidente della Provincia di Arezzo ed ex assessore regionale. Un passato nel Pci, Pds e Pd, quindi il passaggio nella formazione di Pietro Grasso, Liberi e Uguali. Il nome era spuntato più volte negli ultimi giorni come possibile candidato al Parlamento nelle politiche del 4 marzo. In un post su facebook, ieri, ha cercato di far chiarezza. Spiegando che nonostante le sollecitazioni non si presenterà, ma lavorerà per invece in vista delle prossime amministrative di Arezzo.

Davvero, ringrazio con il cuore le compagne e i compagni di Liberi e Uguali che nelle assemblee provinciali di Siena e Arezzo e in quella dell'intera Toscana hanno avanzato unanimemente il mio nome per una candidatura al Senato della Repubblica nelle prossime elezioni del 4 Marzo.

Credetemi, mi avete fatto un grande onore, ma ho deciso di non accogliere questa proposta e di non candidarmi.

Per ora resto coerente con la mia scelta di tanti anni fa e continuerò, con le energie che mi restano a viaggiare e scrivere libri. Libri di viaggio e non solo, geografia fisica ma anche geografia della mente come sanno i miei lettori. Non farò mancare il mio contributo agli amici e compagni che ad Arezzo e in Toscana si stanno impegnando con coraggio e determinazione in questa campagna elettorale.

Lavorerò con loro in questi cinquanta giorni nel costruire una nuova sinistra di governo.

Certo, dopo quindici anni sono tornato a fare politica impegnandomi con Liberi e Uguali. Quella buona spero, anche se la passione per la politica era comunque rimasta intatta in tutti questi anni. Una nuova sinistra sta nascendo aperta e inclusiva. Intorno a Piero Grasso potrebbe aggregarsi un mondo che è stato essenziale nella storia politica del centrosinistra, molto più ampio di quello che non si riconosce più nel PD. Anche se oggi, come ho detto più volte, la parola d'ordine non è quella di tornare a Prodi ma di arrivare a Corbyn. E abbiamo bisogno di trasmettere un messaggio insieme di radicalità e passione. Tante persone, uomini e donne, hanno aderito a questo progetto. I nomi contano poco ma è chiaro che si parla di una realtà ben ramificata, con radici che affondano nelle organizzazioni sociali, nei movimenti e in una tradizione di lotte per il lavoro e per i diritti. Non sarebbe qualcosa che si aggiunge a MDP, Sinistra Italiana e Possibile ma qualcosa di più radicale, anche per la nostra città.

Ecco, parto da questa mia ultima affermazione "anche per la nostra città" per guardare a un impegno in prima persona nelle prossime elezioni amministrative di Arezzo. Un impegno per ricostruire una sinistra unita per riprendere a vincere in questa città. Ci sono ancora due anni di tempo per un'alternativa a questo centro destra che ha consegnato la nostra città a quello che molti definiscono un pesante degrado civile, culturale ed economico. Vengo da una esperienza amministrativa e posso pensare, qui davvero, di spendere le mie energie e dare un contributo concreto, naturalmente assieme ad altri, al servizio della città. Le piccole e grandi cose che riguardano la vita di una comunità continuano ad appassionarmi. La fatica quotidiana delle persone come la bellezza o il degrado dei luoghi mi hanno guidato nelle mie esperienze passate. Ancora oggi, penso, che quello fosse un modo per fare bene l'amministratore pubblico. Non il solo, forse nemmeno quello più importante ma, sicuramente, insieme alla presenza nei problemi quotidiani, il modo per restare legato alla gente, alle persone in carne e ossa, ascoltarle.

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