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Venerdì, 19 Aprile 2024
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L'ex sindaco Palazzeschi: "Fusione Pergine-Laterina? Ponticino capoluogo e problemi raddoppiati"

Intervento di Massimo Palazzeschi, ex sindaco di centro sinistra di Pergine Valdarno (dal 1995 al 2004), interviene sul tema della possibile fusione dei comuni di Pergine e Laterina, esprimendo la propria contrarietà. Innanzitutto per...

Intervento di Massimo Palazzeschi, ex sindaco di centro sinistra di Pergine Valdarno (dal 1995 al 2004), interviene sul tema della possibile fusione dei comuni di Pergine e Laterina, esprimendo la propria contrarietà.

Innanzitutto per l’attaccamento che ho per il mio Comune, per il suo territorio e per la popolazione, nel merito perché le fusioni dove ci sono state hanno portato accentramento del potere e dei servizi e allontanamento della istituzione dalle popolazioni, in più hanno portato conflittualità fra i paesi, dove alcuni si sono arricchiti con i servizi in più e altri che si sono impoveriti perdendo i servizi che avevano. Trovo sbagliato che per risolvere i problemi dei Comuni la soluzione sia quella di cancellarli con la fusione, tra l’altro la Toscana è la Regione che ha meno Comuni rispetto ad altre Regioni e l’Italia è il paese in Europa che ha meno Comuni, la Francia ad esempio ne ha 36.000, noi 8.000. Il problema è quello di dare la possibilità ai Comuni di vivere, di amministrare i propri cittadini e il proprio territorio e non di essere chiusi, cancellati per sempre. Giace al Senato dopo l’approvazione alla Camera il disegno di legge 2541, la legge sui piccoli Comuni: se fosse approvata darebbe ossigeno con finanziamenti, agevolazioni e altro ai Comuni sotto 5.000 abitanti e non ci sarebbe bisogno di fare le fusioni.

Nella intervista alla vostra testata di qualche giorno fa, sindaco e vice sindaco del Comune di Pergine dicono che bisogna fare la fusione con Laterina perché hanno grosse difficoltà con il bilancio, addirittura non hanno i soldi per le manutenzioni ordinarie come, ad esempio, coprire con il catrame le buche di una strada, cambiare gli infissi deteriorati di un edificio comunale, ecc.. e amministrano un Comune di 3.200 abitanti , di 46 Kmq di superficie e con un bilancio di 5 milioni di euro. Con la fusione Laterina-Pergine si creerebbe un nuovo comune di 6.700 abitanti, di 70 kmq di superficie e con un bilancio di 10 milioni di euro, in pratica, stando a quello che dichiarano loro, in questo nuovo comune i problemi sarebbero solo raddoppiati, mancavano i soldi prima con un solo comune, mancheranno dopo accorpandone due della stessa dimensione. Ma, dicono gli amministratori, ci sono i contributi per la fusione che sono circa 800.000 euro per i primi 5 anni e 350.000 euro nei successivi cinque. Faccio presente che questi contributi, in parte dallo Stato e dalla Regione, sono dati fatto salvo la disponibilità di bilancio, ovvero non sono certi, te ne può arrivare anche di meno, metà o addirittura nulla e non puoi opporti. Infatti quest’anno la Regione ha già ridotto del 10% i contributi ai comuni nati con la fusione. Ma ammettiamo che arrivino tutti gli 800.000 euro, sono l’8% del bilancio del nuovo comune, cosa pensate che cambi in concreto? Nulla. Con i soldi in più il ragioniere comunale aumenterà un po’ i capitoli della spesa per pagare una parte delle fatture e una parte dei contributi verrà destinata alle opere pubbliche. Ma i soldi che arriveranno nei primi cinque anni non basteranno neppure per un quarto di quanto promesso a Ponticino, paese che dopo Laterina, sede indicata nella proposta di legge regionale per il nuovo Comune, diventerà negli anni il nuovo capoluogo, obiettivo finale del Comitato del Sì alla fusione. E per gli altri paesi? Il futuro sia a Pergine, sia a Laterina, persa la sede comunale, è quello di diventare periferia, di perdere i servizi e di veder deprezzare il valore degli immobili. Inoltre se da due comuni se ne fa uno, anche le altre istituzioni saranno legittimate a dimezzare i servizi: ora ci sono due caserme dei Carabinieri, perché ci sono due Comuni, dopo ne avremo una sola nel nuovo comune, quella di Ponticino, come è già successo quando fu chiusa quella di Laterina; ora abbiamo in ogni comune una scuola elementare e una media e dopo, se le classi diminuiranno, saranno accorpate in un unico centro del nuovo Comune; abbiamo ora una sede Usl con tutti i servizi per ciascun comune nel capoluogo e nelle frazioni, dopo ci saranno delle ristrutturazioni, si parlerà di ottimizzare le risorse e con il tempo il grosso dei servizi dei due comuni sarà centralizzato a Ponticino. Stesso discorso per Poste, banche, linee di trasporto pubbliche. Questo porterà la fusione , è già successo in altri posti anche a noi vicini e immaginate i disagi per la popolazione. E’ inutile che i sindaci rassicurino la gente dicendo che non succederà, in quanto non sono loro a decidere: loro hanno deciso, questo sì, di chiudere due comuni con una storia secolare. Se la fusione andrà in porto sarà questo il loro lascito ai cittadini.

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