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"E' stato difficile stare nel Pd di Arezzo, ma questa è la mia casa". La lettera di Bracciali

Non seguirà Renzi in Italia Viva e sarà il vice di Ruscelli nel Pd provinciale. Ecco le motivazioni di Matteo Bracciali scritte in una lettera

"La verità è che non è stato semplice stare nel Partito Democratico di Arezzo negli ultimi anni. Aldilà dei risultati elettorali la fatica delle relazioni personali e la liturgia delle formalità ha condizionato la nostra capacità di proposta e coinvolgimento. Se un partito non riesce a leggere paure e speranze della propria comunità perché troppo impegnato a guardarsi l’ombelico muore."

Comincia così la lettera di Matteo Bracciali, a questo punto ex renziano, che spiega pubblicamente la sua rinuncia alla candidatura per il congresso del Pd di Arezzo accettando il ruolo di vice di Francesco Ruscelli.

"Vogliamo dare al Partito Democratico la forza di una comunità che si rimette in discussione sui temi di sviluppo della nostra provincia, che rappresenta e lotta per un territorio dove protezione sociale e ambientale diano un senso a tutte le politiche pubbliche che proponiamo."

Bracciali non lascia spazio a dubbi, non seguirà Renzi con Italia Viva.

"Oggi inizia un’altra storia e vogliamo dare un segnale forte: il coraggio di andare oltre le differenze e ricostruire fiducia collettiva che è il fondamento della nostra casa politica. Il primo contributo che metto a disposizione è il ritiro della mia candidatura a segretario provinciale per sostenere e aiutare Francesco Ruscelli in un ruolo di servizio molto complesso. Non è stato semplice per me fare questo passo, anche sei mesi di reggenza insieme sono stati positivi e di leale collaborazione, perché il peso della responsabilità di rappresentare tante persone che gratuitamente hanno messo a disposizione il loro tempo per tenere alta l’idea di un partito plurale, solidale e riformista si è fatto sentire. Una scelta non scontata, ma frutto di mesi di ricerca e disponibilità sincera a trovare una soluzione che potesse ridare uno slancio al nostro partito."

La sfida futura

Adesso, però, è il momento di provare insieme a ridare alla nostra casa politica forza e dignità in un quadro politico in continuo movimento. La struttura democratica del nostro partito è un valore irrinunciabile e dobbiamo coltivarlo con amore e determinazione, partendo dalla selezione delle persone che comporranno gli organi statutari. 

Ripartiamo dalle sfide che la nostra comunità ci mette di fronte, quelle del lavoro e della protezione sociale, assolutamente dimenticate dalla destra che oggi governa il capoluogo e molti comuni della provincia prodigando solo attenzioni clientelari e che ha abdicato al ruolo di sostegno e indirizzo per la nostra comunità. Stiamo assistendo ad uno spettacolo indecoroso dove il ruolo delle società di erogazione di servizi pubblici non esprimono più una idea innovativa e sostenibile di imprenditorialità ma sono piegate agli interessi di pochi. 

Siamo pronti ad affrontare questa sfida insieme con il Partito Democratico più forte, più unito, più popolare.

Alla finestra a guardare c'è Marco Donati, ex parlamentare Pd, ad Arezzo segue da vicino il progetto De Angelis che a sua volta sta fondando il comitato per Calenda.

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