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Le voci dei lecci di viale Michelangelo: "Perché mi vogliono uccidere", flash mob targato LeU

Un nome per ciascuno dei 60 lecci di viale Michelangelo e per tutti la stessa domanda: “Sono bello, sono sano e aiuto tutti a respirare. Perché mi vogliono uccidere?”. Così gli esponenti di Liberi e Uguali hanno voluto accendere l’attenzione...

Un nome per ciascuno dei 60 lecci di viale Michelangelo e per tutti la stessa domanda: “Sono bello, sono sano e aiuto tutti a respirare. Perché mi vogliono uccidere?”.

Così gli esponenti di Liberi e Uguali hanno voluto accendere l’attenzione sulla questione del taglio degli alberi che costeggiano viale Michelangelo e via Spinello.

Un’ulteriore presa di posizione che va contro quelle che sono le indicazioni date sino ad oggi dall’amministrazione comunale di Arezzo che, al contrario, si è detta pronta alla rimozione delle piante in quanto malate e non più idonee a rimanere in quella sede.

Il tutto dovrebbe concretizzarsi in seguito all’avvio del cantiere per il rifacimento dei giardini del Porcinai. Il progetto esecutivo è stato approvato nei mesi passati dall’amministrazione comunale e i fondi ministeriali ottenuti grazie alla partecipazione al bando per le periferie degradate sono a disposizione dell’amministrazione. Dunque, il cantiere potrebbe partire da un momento all’altro e con esso anche il restyling di questo spazio creato tra la fine degli anni venti e trenta del ‘900.

Una decisione che ha scatenato nelle settimane passate più di una presa di posizione da parte di cittadini, associazioni e gruppi politici.

“Attualmente - spiegano gli esponenti di LeU - sono circa 200 le firme che abbiamo raccolto nella petizione che abbiamo lanciato in difesa di queste piante. A queste se ne sono aggiunte altre 300 che sono state raccolte dal Pd e altre associazioni. Faremo quanto in nostro potere per combattere questa decisione scellerata che avrà come unica conseguenza un peggioramento progressivo della qualità dell’aria e dell’inquinamento acustico. Inoltre, siamo fortemente contrari alla decisione di sostituire i lecci con dei tigli, piante che come noto causano allergie e problemi respiratori”.

Oltre a dare la parola agli alberi, Liberi e Uguali farà avere all’assessore Gamurrini, che in città è diventato l’assessore “motosega”, una copia del libro “L’uomo che piantava gli alberi” di Jean Giono, come invito a non compiere una scelta che non ha alcuna logica.

6 motivi per salvare i lecci di Viale Michelangelo secondo LeU

  • Gli alberi dei giardini di via Michelangelo sono sani e sono belli. Si tagliano solo gli alberi malati o pericolosi e non è questo il caso.

  • I 60 lecci storici (più altri 12 alberi sani) con la loro chioma svolgono importanti funzioni ambientali: assorbono anidride carbonica, filtrano inquinanti atmosferici, fanno da barriera al rumore, mitigano il calore e favoriscono la filtrazione graduale delle piogge. Privarsene è da stolti.

  • La realizzazione del progetto costa ai contribuenti circa un milione di euro. Denari che potrebbero essere spesi per ben altre necessità.

  • Gli scopi dichiarati riguardano l'estetica e la visibilità notturna: se il primo è uno spreco di denaro, il secondo sta tra il ridicolo e il delirio securitario. Non contenti di avere messo nel mirino gli esseri umani considerati “diversi”, ora si colpiscono innocenti alberi. Comunque, più che tagliare alberi basterebbe rifare l'illuminazione.

  • Sostituire i 62 lecci sempreverdi con 35 tigli americani che perdono le foglie produce inoltri due effetti negativi: le piante, quando dopo decenni saranno cresciute, in autunno/inverno non svolgeranno alcuna funzione di purificazione dell'aria ed altre di natura ambientale; in più ci saranno ulteriori spese per la pulizia delle foglie.

  • Visti gli incessanti tagli già effettuati, con questa sciagurata scelta ad Arezzo diminuiscono gli alberi anziché aumentare. E' ora di invertire rotta: gli alberi vanno piantati, non segati.

Liberi e Uguali aderisce e partecipa a tutte le iniziative promosse dai cittadini, dalle associazioni, dai partiti: l'obiettivo è salvare gli alberi dei giardini del Porcinai.

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