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Le interrogazioni in Consiglio, Romizi: "Perché non è stato approvato il bilancio della Casa Pia?"

Giornata di consiglio comunale ad Arezzo. Ecco le interrogazioni. La prima interrogazione è stata presentata dal consigliere comunale Jacopo Apa su Ato Toscana sud e la sua ultima assemblea, “quando sono stati trattati temi importanti...

Giornata di consiglio comunale ad Arezzo. Ecco le interrogazioni.

La prima interrogazione è stata presentata dal consigliere comunale Jacopo Apa su Ato Toscana sud e la sua ultima assemblea, “quando sono stati trattati temi importanti, specialmente il trattamento rifiuti di Ato Toscana centro. Che significato ha la votazione unanime intervenuta tra i sindaci dell'assemblea, in termini tecnici e politici, sulla scelta del Comune? Come funzione realmente Ato Toscana centro? E le condizioni di efficienza di Ato Toscana sud”.

“Partiamo da una considerazione di merito – ha replicato il sindaco Alessandro Ghinelli – come noto la gestione dei rifiuti nella nostra regione si fonda su tre Ato: centro, sud e costa, ciascuno con il proprio distinto gestore. Tali ambiti territoriali ottimali, creati dalla legge regionale toscana, frutto di una filosofia di 'area vasta' estesa anche ad altri servizi, hanno comportato il superamento delle gestioni che coincidevano territorialmente con le province. Fa eccezione l'Ato centro che comprende sostanzialmente la città metropolitana di Firenze e i Comuni della piana. Presupposto essenziale del funzionamento del sistema è che gli ambiti territoriali abbiano autonomia impiantistica. Purtroppo, a distanza di sei anni dalla legge regionale del 2012, l'Ato centro non ha autonomia impiantistica. La situazione è andata progressivamente deteriorandosi anche per il mancato realizzo dell'impianto di Case Passerini. È subentrata così una convezione inter-abito che disciplina il trasferimento eventuale dei rifiuti solidi da un Ato all'altro quando uno non è in grado di agire correttamente per lo smaltimento. Di recente, Ato centro, oltre a essere in deficit per il mancato termovalorizzatore della piana, è andato in difficoltà perché sono state chiuse due discariche dalle autorità sanitarie. Anziché fare ricorso alla convezione inter-ambito, con Ato sud che si è subito dichiarata peraltro disposta ad accettare per un periodo contingente i rifiuti di quella parte di Toscana, con una lettera che non ha avuto seguito, Ato centro si è vista garantita la sua richiesta di trasferimento dei rifiuti grazie a un'ordinanza del governatore Enrico Rossi che ha individuato la destinazione dei rifiuti stessi verso gli impianti di Ato costa. Già un'ordinanza è un atto calato dall'alto che non rispetta i reciproci ruoli istituzionali, ma la cosa più grave è avvenuta successivamente: la scorsa settimana si sarebbe dovuta approvare presso la competente commissione consiliare regionale una bozza di modifica della legge regionale toscana che istituzionalizzava i principi giuridici dell'ordinanza di Rossi, in particolare quello dell'obbligatorietà del passaggio dei rifiuti da un Ato all'altro in casi di necessità. Si traslava praticamente in una legge, valida erga omnes, un provvedimento che ha caratteri di urgenza e indifferibilità. In Ato Toscana sud con un atto di indirizzo si è preso le distanze da questo meccanismo e comportamento per mettere punti fermi sui corretti rapporti istituzionali tra Regione e Comuni. Il presidente della commissione consiliare regionale, nel frattempo, ha dichiarato che sentirà gli Ato per addivenire a una linea condivisa. Vedremo come evolverà la vicenda. Non mi sottraggo da un giudizio politico: sono sorpreso dalla ratio di questa ipotesi legislativa, accompagnata peraltro da dichiarazioni non condivisibili sugli Ato, tutti accomunati in giudizi poco lusinghieri dall'assessore regionale. Ho chiesto all'assessore regionale all'ambiente gli opportuni distinguo: Ato sud è assolutamente efficiente, è dotata di impianti che smaltiscono sia l'ordinario che lo straordinario, continuerà a lavorare bene e tra gli impianti di cui è dotata spicca San Zeno, uno dei pochi impianti di recupero integrale in Italia. Continueremo a essere disponibili a trattare con gli altri Ato ma non certo per imposizione”. Andrea Modeo: “la zona tra lo stadio e via Divisione Garibaldi, specie nelle ore serali e nei periodi estivi, è invasa dalle auto. Anche la pista ciclabile di via Divisione Garibaldi soffre di questa situazione. Pedoni e ciclisti occupano la sede stradale con i pericoli che ne conseguono. Tra l'altro, ci sono tre parcheggi in zona, sufficientemente capienti”. Donato Caporali: “a Giovi, in particolare all'altezza del cosiddetto 'belvedere' si è verificata una frana, con l'area che è stata di conseguenza recintata. Ma occorre metterla in sicurezza senza limitarsi a questa misura. A quando i lavori?”

“Sia il muro che la passerella – ha replicato il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini – saranno oggetto di un progetto di riqualificazione complessiva. I lavori saranno realizzati nel 2019, sono più di 300.000 euro di investimento con una compartecipazione della Regione del 30/40%”.

Paolo Sisi: “in una mia precedente interrogazione sul cantiere degli archi vasariani, a dicembre, avevo fatto presente alcune criticità che non paiono scomparse. Vengo a chiedere qual è la reale situazione di questo cantiere. Ho visto peraltro che vi è stata installata una ringhiera metallica che mi ha sorpreso. Se dovrebbe essere per motivi di sicurezza penso che ottenga l'effetto opposto”.

“È stata rimossa una tubazione in amianto – ha replicato il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini –e verrà installata una nuova tubazione per il deflusso delle acque in modo da evitare infiltrazioni in futuro. I lavori partiranno entro agosto”. Francesco Romizi: “da un verbale del 27 aprile dell'azienda di servizi alla persona Fossombroni si evince che la Oklahoma University ha chiesto in locazione alcuni locali inutilizzati. La proposta non ha avuto seguito perché, è stato detto, non vi è certezza che l'università possa assolvere ai canoni di locazione. È realistico che un ente prestigioso come l'università americana non riesca a garantire tali canoni? Che proposte alternative ci sono per mettere a reddito i locali di proprietà della Casa Pia non utilizzati? Addirittura non è stato approvato il bilancio dell'azienda, per la prima volta da decenni”. Ancora Donato Caporali ha chiesto se è intenzione dell'amministrazione realizzare alcuni dissuasori stradali in particolare nella frazione di Indicatore. “Anche se si tratta di strade provinciali, le opere dovrebbero essere realizzate dal Comune. La provincia è chiamata a esprimere un parere in merito”.

“Non possiamo pensare che un'amministrazione provinciale o regionale – ha replicato il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini – si possa limitare a un nullaosta. L'ente gestore deve prendersi la responsabilità di opere quali dossi deceleranti o strisce pedonali rialzate, ovvero opere che modificano il profilo della strada. Il Comune è competente per la segnaletica orizzontale. Questo è quanto abbiamo concluso anche attraverso uno scambio di corrispondenza tra gli uffici competenti”.

Jacopo Apa ha chiesto chiarimenti sul “comparto sanità, sulle politiche sanitarie in ambito aretino, quali richieste sono state avanzate dall'amministrazione comunale nell'interesse dei cittadini, quale il destino delle cosiddette 'aslone' e quali soluzioni si profilano in merito alle liste di attesa”?

“Come disegno politico – ha replicato l'assessore Lucia Tanti – riteniamo che le politiche sanitarie debbano essere inserite in una casa di vetro. La parola d'ordine è: trasparenza. Le richieste alla Regione Toscana, frutto di un confronto non interno alla giunta ma aperto con gli Stati generali della sanità del marzo scorso e proseguito dopo, hanno abbracciato vari temi, ruotanti attorno al San Donato e alle strategie di rilancio in programma per questo ospedale. Non abbiamo avuto risposte per ora, così abbiamo alzato un po' il tiro. Da parte della Regione ci vorrà coraggio per non rispondere. Notizie poco confortanti per le 'aslone' e le 'zonone': nessun riscontro normativo sui propositi sui quali l'assessore Saccardi si era espressa, ovvero rendere Arezzo di nuovo autonoma. Anzi, è stato confermato l'impianto Arezzo, Valtiberina e Casentino. Ma quello che possiamo notare, in termini generali, è che sulla sanità ormai il silenzio regna sovrano e questo conferma che il modello toscano, considerato la migliore sanità del mondo, è un falso mito. La grande professionalità di chi vi lavora, cozza contro la disorganizzazione del sistema. Dove stiamo cominciando peraltro a pagare il buco della Asl di Massa”. Alessandro Caneschi: “dopo la nascita delle Fondazioni, è stato creato un unico ufficio politiche culturali e turistiche e la direzione di questo ufficio è stata già assegnata senza bando”.

L'assessore Barbara Magi: “la posizione organizzativa sul turismo è stata per il momento 'congelata' mentre per l'ambito cultura prosegue l'affidamento dell'incarico di posizione organizzativa a favore di chi già lo ricopriva”.

Ancora Alessandro Caneschi: “la deliberazione della giunta del 4 giugno scorso che prevede l'abbattimento di 62 lecci e 70 alberi complessivi ai giardini Porcinai, ha provocato un'importante reazione con petizione e raccolta firme. L'adesione alla petizione, tuttora in corso, è giunta a 2.000 firme tra cartacee e online. Ora si apprende dagli organi di stampa che l'amministrazione pare intenzionata a tornare su questa soluzione. Quali sono le sue reali intenzioni?”

“Avevamo in mente – ha replicato il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini – un progetto complessivo sostenuto da varie motivazioni tecniche. Peraltro, gli uffici comunali avevano pensato non ai tigli ma agli aceri campestri, una pianta autoctona, delle nostre campagne. Da qui l'idea dell'abbattimento. Nel momento in cui avessimo proceduto, dalla Soprintendenza ci è stata invece consigliata la sostituzione delle attuali piante con i tigli, idea originaria di Porcinai, che configurerebbero correttamente un progetto definito di 'restauro'. Non ne abbiamo fatto di certo una battaglia politica, anzi abbiamo tenuto conto dei cittadini e dei loro umori: vogliamo così condividere con la Soprintendenza un progetto non di abbattimento ma di diradamento dei lecci esistenti”. Paolo Bertini: “all'inizio del 2017, abbiamo approvato la delibera per la quotazione in borsa di Estra. Da quel momento è passato un anno e mezzo e Estra non è ancora sul mercato. Chiedo i motivi di questo ritardo e quali costi la società ha sostenuto per accedere a questo tipo di procedura”.

L'assessore Alberto Merelli: “non siamo interessati a una quotazione in borsa a tutti i costi ma a una quotazione che ottimizzi i risultati. La massimizzazione del risultato in questo periodo non poteva essere garantita dal mercato e dal suo andamento. Molte altre società stanno aspettando momenti migliori. Sull'argomento verrà convocata un'apposita commissione consiliare dove saranno invitati i rappresentanti di Estra e gli advisor che illustreranno la situazione”.

Donato Caporali “ha ricordato che verrà chiuso Ponte Buriano per 45 giorni. Per il primo giorno di chiusura, la provincia ha chiesto che anche la polizia locale fosse impegnata in operazioni di disciplina del traffico. Il comandante della polizia locale ha negato gli agenti adducendo motivi di servizio. Perché questa mancanza di collaborazione?”

Jacopo Apa ha chiesto chiarimenti sull'ultima assemblea di Arezzo Casa dell'11 giugno 2018 che ha coinvolto il Comune di Arezzo con un voto di astensione sul bilancio 2017.

L'assessore Alberto Merelli: “l'astensione si è configurata come un atto di continuità rispetto all'analogo voto già espresso per il bilancio 2016. I motivi dell'astensione originano principalmente da una posizione critica verso la conduzione della società che si collega al voto contrario espresso in merito all'attribuzione delle deleghe al presidente”.

La relazione della Commissione controllo e garanzia

È stato il presidente Francesco Romizi a relazionare, come prevede semestralmente il regolamento del Consiglio Comunale, sull’attività della Commissione controllo e garanzia. Le questioni affrontate dall’organo hanno riguardato gli atti di indirizzo consiliare e loro esecuzione, la pubblicità degli argomenti e delle delibere all’ordine del giorno, l’assenza di conoscenza e controllo, da parte dei consiglieri comunali, delle petizioni popolari che vengono sottoposte all’attenzione del sindaco, la programmazione semestrale delle sedute del Consiglio Comunale e della conferenza dei capigruppo. “La Commissione, inoltre, si è riunita in seduta congiunta con la commissione consiliare che si occupa di organizzazione del personale e in tale occasione ha incontrato i rappresentanti sindacali dei lavoratori del Comune per discutere di gestione del personale e soprattutto dell’ultima selezione per le progressioni economiche orizzontali. Le maggiori critiche emerse durante il dibattito hanno riguardato il peso dato alla valutazione dirigenziale che è sembrato eccessivo, soprattutto perché i dirigenti usano metri di giudizio diversi”.

Opposizioni all'attacco sulla sede della polizia municipale

“Discutere della nuova sede della polizia locale sembra diventato argomento tabù. Alla sospensione dell’atto di indirizzo nella seduta di giugno, richiesta dal sindaco, è subentrata nella riunione odierna la mancanza del numero legale. La maggioranza ha votato le pratiche poi ha pensato bene di allontanarsi prima degli atti di indirizzo. Così un problema che riguarda non solo gli agenti e le loro condizioni di lavoro ma il controllo e la sicurezza del territorio viene rimandato sine die. Un comportamento molto discutibile di chi ancora una volta ha pensato di affrontare un tema calzante riducendolo a mero iter amministrativo senza coinvolgere l’ambito del Consiglio Comunale, ovvero l’intera città. Chissà se alla ripresa dei lavori della massima assise cittadina saremo ancora in tempo”.

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