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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Il bilancio

Lavoro e occupazione giovanile. Futuro Aretino a confronto con imprese: "Delusi dalle istituzioni"

Francesco Giommoni: "Non ci si stupisca che i giovani non abbiano fiducia nelle istituzioni e nella politica o che siano la fascia con più bassa affluenza alle urne"

È il portavoce di Futuro Aretino, Francesco Giommoni, a stilare un bilancio dell'incontro che ieri, 1° dicembre, ha animato la sala dei grandi della Provincia di Arezzo. L'iniziativa ha avuto come scopo quello di creare un dibattito tra mondo dell'imprenditoria locale, istituzioni e giovani alla ricerca di un impiego. Capofila della giornata, oltre all'associazione Futuro Aretino, anche la Cisl di Arezzo.

"L’obiettivo dell’incontro era quello di mettere in comunicazione i giovani del territorio, le aziende della provincia e le istituzioni - spiega Giommoni - È stato un incontro stimolante perché noi giovani abbiamo avuto modo di confrontarci con imprenditori (altrettanto giovani), i quali hanno compreso la situazione in cui si trovano le nuove generazioni (in gamba) della provincia e del paese. Botta e risposta che, se da un lato è fortemente servito a noi giovani in cerca di lavoro per capire meglio le problematiche che si trova a dover affrontare un’azienda, dall’altro ha aiutato anche gli imprenditori a capire meglio i propri punti di forza e debolezza. Questo era l’obiettivo. Confrontarci apertamente, senza risparmiare critiche, per il bene della città. Preferisco non esprimermi sul ruolo della politica istituzionale che avrebbe dovuto cercare di ascoltare e comprendere le difficoltà dei giovani e delle aziende locali. Invece ha detto, poco celatamente, che noi laureati non serviamo alla città e possiamo andarcene. Un messaggio poco rassicurante per le generazioni future, a mio avviso.
Per fortuna i rappresentanti dell’industria aretina hanno subito chiarito la situazione: serve l’operaio e il tecnico, ma anche i laureati servono e serviranno alle aziende. Avevamo posto delle domande. Chiare, breve e semplici. Domande a cui ci è stato risposto solo da una parte, indovinate quale? L’importante è che poi non ci si stupisca che i giovani non abbiano fiducia nelle istituzioni e nella politica o che siano la fascia con più bassa affluenza alle urne. Rimango dell’idea che oltre ad essere il futuro, siamo anche il presente e l’Italia, con le sue istituzioni e le sue aziende, ha bisogno anche di noi. Anzi, forse soprattutto di noi".

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