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Politica Pergine Valdarno

Laterina Pergine, l'ex sindaco Palazzeschi: "Fusione scelta deleteria. Simona Neri non è l'unica colpevole"

L'intervento dell'ex primo cittadino che osteggiò l'accorpamento dei due comuni prima divisi: "Mi fa piacere che tante persone prima favorevoli ora abbiano cambiato idea"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di Massimo Palazzeschi, ex sindaco di Pergine Valdarno.

La lettera

Ho scritto varie volte su Arezzo Notizie in questi anni  sulle cose che non andavano sulla fusione tra Laterina e Pergine. Per me  la fusione Laterina Pergine è nata  male e i fatti successivi hanno confermato la mia contrarietà. Le fusioni poi, in generale, sono strumenti amministrativi obsoleti, solo uno o due fusioni anno in Italia, dati 2021/23, e questo testimonia che la fusione fra  comuni non va. Rammento che a ogni mia presa di posizione contro la fusione mi hanno risposto sempre molto piccati, magnificandone i benefici, la sindaca Neri o altri dell'amministrazione comunale. Io penso che prima bisogna guardare ai bisogni e ai servizi per i cittadini e dopo al resto. Se uno strumento non va (per me la fusione invece dei benefici ha portato dei problemi alla cittadinanza) bisognerebbe dirlo e scusarsi con la popolazione, ma questo lo dico io, beninteso. Ora, riguardo alla sindaca, ho saputo che non si ricandiderà, fatto raro al primo mandato, ma la scelta personale va rispettata. Non vorrei, però, che la strategia elettorale sia quella di dare la colpa a un’unica persona per quello che è successo: io invece penso che l’amministrazione nata dalla fusione sia stata un fallimento non solo della sindaca, ma anche degli assessori e dei suoi consiglieri comunali, in quanto nessuno di loro in questi cinque anni si è dissociato  dalle scelte fatte. Ne sanno qualcosa gli abitanti di Ponticino, che dovevano avere più degli altri i frutti della fusione e che invece hanno avuto di meno i servizi a cominciare dalle Poste, dai Carabinieri, dalla Asl, e hanno visto chiudere il Ponte Catolfi sull’Arno per andare a Laterina, senza predisporre un ponte provvisorio, rimanendo condannati così per due anni e mezzo a fare il giro di svariati chilometri con ore di tempo perdute al lavoro, alla scuola, alla agricoltura, con disagi enormi e indubbie rimesse di denaro, senza uno straccio di rimborso almeno ai frontisti, iniziativa bocciata dalla maggioranza in Comune e in Regione. Il ponte è stato aperto alla fine, ma il Comune continua a spendere soldi perché "manca quello, non è conforme alla normativa quell’altro e va rifatto", e così via: un'opera oggetto più volte anche della satira televisiva. Per non parlare dell’ex Comune di Pergine, relegato a periferia, dove la sindaca Neri vuole chiudere la scuola media ed elementare, aumentando il deserto dei servizi e delle attività chiuse, dopo aver  perso il finanziamento regionale di 690mila euro per la manutenzione e aggiornamento tecnologico della scuola di Pergine, per portare tutti gli studenti nella mega scuola da costruire in un campo sopra al Ponte alla Volpe sulla Regionale, progetto faraonico fuori luogo, con costi che a oggi  superano gli 11 milioni di euro, cifra che continua a salire giorno dopo giorno e che di fatto imbriglierà i bilanci per i prossimi decenni. La fusione per me, che l’ho osteggiata fin dal referendum del 2017, è stata questo fino a oggi, (e molto altro troppo lungo da elencare), è la mia opinione, ma mi fa piacere che tante persone prima favorevoli  alla fusione ora se ne rendano conto e abbiano cambiato idea.

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