"A Laterina cittadini imbufaliti: devono pagare di più perché le stime sui terreni sono fatte su un unico caso"
L'attacco all'amministrazione Neri del consigliere Rossella Lattanzi
Molti cittadini dell’ex Comune di Laterina hanno ricevuto nelle scorse settimane degli avvisi da parte del Comune “fuso” di Laterina e Pergine Valdarno riguardanti ”L’attribuzione di area edificabile”. Inizia così un comunicato di denuncia da parte di Rossella Lattanzi, consigliere di opposizione della lista Sinistra per Laterina-Pergina. "Con la delibera n° 37 del 31/7/17 la vecchia amministrazione comunale di Laterina adottava il piano operativo reso efficace dalla pubblicazione nel BURT n°36 del 6/9/17. E fin qui ok, tutto legittimo. Niente da discutere sul piano legale/amministrativo. Dal punto di vista politico invece qualcosa da eccepire c'è".
Ma cosa? "Con la delibera n°149 del 23/12/17 - spiega Lattanzi - venivano attribuiti i valori delle aree edificabili.
Ecco come: nei mille rivoli di commi e rimandi, si legge nella delibera che il valore saltava fuori avendo preso in esame un solo contratto di compravendita di terreno urbanizzato nella frazione di Ponticino. Un terreno in un’area di espansione residenziale. Questo, tralasciando il fatto della posizione paesaggistica e non entrando nel merito del contratto, ovvero la verifica se in esso si fosse stipulato un accordo di scambio tra cessione del terreno e cessione del successivo fabbricato. Non ci vuole un genio per capire che il valore del terreno, in una trattativa che prevede in cambio un fabbricato, sale. Un valore gonfiato dal legittimo interesse di un caso specifico come può diventare media per tutti gli altri cittadini? Tanto è vero che una minima “ricerca di mercato” - che l’ufficio tecnico non ha svolto evidentemente con la dovizia necessaria - non rispecchia affatto la realtà, né al 23/12/2017 né – tantomeno - oggi. Basta chiedere a qualsiasi geometra per sapere che al momento le cifre di mercato si aggiravano - e si aggirano - tra i 20 e i 40 euro al metro quadro. La tabella “A” allegata alla delibera distingue sì le varie zone del territorio, ma lo fa sulla base di un valore iniziale evidentemente gonfiato. Inoltre non è stata definita l’entità delle spese eventualmente sostenibili per rendere il terreno edificabile, limitandosi ad affermare un generico “potremmo valutare che l’urbanizzazione possa incidere per la metà del valore”, che suona come un arrivederci e grazie, senza quindi una valutazione delle opere già esistenti né quelle da realizzare. Ma sebbene quest’ultima possa essere una nota tecnica, l’amministrazione raggiunge il capolavoro: si invitano i proprietari a pagare per il loro terreno indipendentemente dal fatto che essi abbiano richiesto l’inserimento della loro proprietà nel P.S. Residenziale. Tralasciando il fatto che alcuni cittadini avessero richiesto già nel vecchio P.S. del 2012 la non attribuzione di area edificabile e del tutto ignari del nuovo P.S., alla quale presentazione, nel settembre 2017, vi era presente un solo cittadino. Pur avendolo pubblicato a settembre l’attribuzione del valore è del dicembre 2017. Quindi è evidente o no la volontà politica della giunta a guida Neri di fare cassa? Le lettere sono state recapitate a fine novembre 2018, appena in tempo per pagare il ravvedimento Imu per il 2017. Seppur legittimo, ripetiamolo, appare corretto? I cittadini interessati, ovviamente imbufaliti, sono stati invitati dall’assessore a presentare una perizia giurata di un geometra. Ma pare ammissibile che un cittadino sia costretto a commissionare in proprio un lavoro che sarebbe spettato a monte all’ufficio tecnico? Le responsabilità di chi sono? Se sono tecniche, che l’amministrazione chieda spiegazioni ai tecnici. Se sono politiche - e noi pensiamo che siano frutto anche del “pressapochismo” dell’amministrazione comunale che in continuità con la vecchia ha avallato la scelta – la giunta spieghi. Invitiamo pertanto l’amministrazione a rendersi conto e rendere conto. Noi, per quel che ci compete, manterremo alta l’attenzione e suggeriamo fin da subito, fuor di polemica, un utilizzo maggiore del buon senso che ad oggi, per tante ragioni, non abbiamo ancora visto.