Lampioni spenti, polemica continua. Il Pd: "Un incidente e disagi. Ma chi risparmia, il Comune o la ditta?"
I consiglieri Alessandro Caneschi e Giovanni Donati tornano sul tema della riduzione di ore dell'illuminazione pubblica e chiedono spiegazioni all'assessore Sacchetti
I consiglieri comunali di Arezzo del Pd, Alessandro Caneschi e Giovanni Donati, tornano sul tema della riduzione di ore dell'illuminazione pubblica, prendendo spunto da un recente fatto di cronaca: una residente uscita di primo mattino, senza il conforto della luce dei lampioni, e rovinosamente caduta. Ma le proteste, aldilà del singolo incidente, riguardano diversi cittadini, costretti per lavoro o altre esigenze a spostarsi ad orari in cui il buio non viene rischiarato dagli impianti elettrici pubblici. E i consiglieri del Pd si rivolgono all'assessore Marco Sacchetti: "Si è reso conto che molti cittadini si stanno lamentando delle scelte fatte? Non è scontata la risposta visto che lei, non vivendo nel nostro Comune, forse non percepisce i molti disagi e non frequenta la nostra città nel pomeriggio o in prima mattina".
E poi Caneschi e Donati tornano sul tema del risparmio economico. Dopo il primo intervento di alcuni giorni fa.
"Veniamo ora al servizio dell’illuminazione pubblica che il Comune ha affidato nel 2020, a seguito di bando pubblico, ad una ditta esterna con lo strumento del Project-Financing.
Nel provvedimento di affidamento si legge che il servizio affidato alla ditta comprende:
• la gestione e la manutenzione (ordinaria, programmata e straordinaria) degli impianti di illuminazione pubblica e semaforica nel territorio comunale,
• la progettazione, l'esecuzione ed il finanziamento dei lavori di riqualificazione energetica e adeguamento normativo e tecnologico degli impianti di illuminazione,
• la fornitura dell’energia elettrica con onere a carico del concessionario del pagamento di tutti i costi connessi alla società elettrica di distribuzione (sia essa produttore, grossista o distributore) previa voltura del contratto di fornitura.
E quindi assessore, risponda alle nostre domande, che anche molti aretini si stanno facendo: l’appalto affidato nell’anno 2020 per una durata di 13 anni per un importo di oltre 25 milioni di euro è cosi conveniente per il Comune e per i cittadini di Arezzo, avendo inserito la clausola che la quota energia, incidente sul canone per circa l'80%, viene revisionata trimestralmente in base all'andamento di mercato? Cosa è compreso nel canone trimestrale che il Comune paga alla ditta aggiudicataria? Chi paga le bollette dell’energia elettrica? Per chi è il risparmio? Per il Comune o per la ditta aggiudicataria? Ci sembra che in questa vicenda ci sia sempre più buio, in tutti sensi".