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L'accusa dei 5Stelle: "Ato Toscana Sud, un ente sempre più opaco"

"La legge italiana, come è noto e ovvio, dà pieno diritto di accesso agli atti ai consiglieri comunali riguardo a documenti dell’ente in cui sono eletti e anche su tutta la documentazione che riguarda società e enti partecipati dai comuni in cui...

"La legge italiana, come è noto e ovvio, dà pieno diritto di accesso agli atti ai consiglieri comunali riguardo a documenti dell’ente in cui sono eletti e anche su tutta la documentazione che riguarda società e enti partecipati dai comuni in cui viene svolto il mandato.

Ato Toscana Sud non fa certo eccezione e pertanto dovrebbe rendere accessibili e trasmettere nei termini di legge tutti i documenti richiesti dai consiglieri dei comuni che lo compongono. Questo semplice principio, però, pare non essere del tutto chiaro ad Ato che da più di 2 mesi non sta adempiendo ad un accesso agli atti eseguito da due portavoce in Consiglio Comunale del M5S nei Comuni di Sovicille e Cortona." Questa l'accusa congiunta che parte dal Movimento Cinque Stelle di Cortona e Sovicille.

L’accesso agli atti dei due pentastellati infatti risale alla fine di Marzo 2017 e riguarda semplici documenti amministrativi già in possesso di Ato che sarebbero agevolmente potuti essere trasmessi in meno di 10 minuti ai richiedenti.

Ato Toscana Sud conferma in questo modo di essere un carrozzone inefficiente e soprattutto opaco, dove le informazioni riguardanti il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, che dovrebbero essere di dominio pubblico, vengono tenute più nascoste possibile per evitare che qualcuno possa “mettere il naso sugli affari” dei rifiuti che nel 2015 hanno fruttato al gestore unico oltre 2 milioni di euro di utile. Come ormai è noto dai nostri comunicati stampa ma anche dalla cronaca regionale, Ato Toscana Sud è coinvolto, insieme a Sei Toscana, in vicende giudiziarie legate allo scandalo dei rifiuti scoppiato nelle province di Arezzo Siena e Grosseto.

Il MoVimento 5 Stelle si occupa ormai da tempo dell’argomento e grazie al lavoro dei suoi attivisti e portavoce ha potuto delineare un quadro abbastanza chiaro dei motivi per cui il sistema rifiuti presenti delle forti criticità che vengono pagate tutte dai cittadini con tariffe esorbitanti.

Il lavoro di studio dei documenti, portato avanti dai nostri attivisti e portavoce, è necessario per poter individuare le falle del sistema e poter avanzare proposte per la loro risoluzione ed il miglioramento di tutta la gestione del ciclo dei rifiuti, probabilmente proprio quello che il Pd regionale non vuole: che qualcuno smantelli il business dei rifiuti che sta portando ingenti somme di denaro, pagato dai contribuenti, nelle casse giuste, quelle delle coop rosse indiscutibilmente legate al Pd.

Un business che pare però piacere anche al centro destra, visto che Ato dal 2016 è presieduto da Alessandro Ghinelli, sindaco di Arezzo, e che da allora nulla è cambiato.

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