La vittoria del "No" e le lacrime di Maria Elena Boschi. Choc per il ministro aretino

Le sue lacrime non sono sfuggite. Nonostante nella notte del referendum abbia tentato di nasconderle, Maria Elena Boschi di fronte ai risultati non ha retto. I cronisti del Corriere della Sera, di stanza al Nazareno (sede del Pd) hanno colto il crollo della ministra "madrina" delle riforme, compresa quella della Costituzione. Perché la sconfitta del "sì" non è solo la sconfitta del premier Matteo Renzi, ma anche quella dell'aretina che ha lavorato al testo sul quale gli italiani si sono espressi.

C'è chi ha parlato di un vero e proprio choc. E c'è da crederlo, visto anche il risultato ottenuto nel suo paese natale. A Laterina, infatti, il "no" si è aggiudicato il 50,57%.

"La rabbia, la delusione, l'amarezza e la tristezza" citate da Matteo Renzi nel suo "discorso di commiato" sono state le stesse che i testimoni hanno detto di aver letto nel volto della ministra Boschi.

Adesso si parla di astro cadente, parabola discendente. Una parabola forse iniziata con lo scandalo Banca Etruria, e che solo il tempo svelerà come si concluderà. Intanto, alle 9,45 Boschi ha affidato a Facebook la sua prima dichiarazione:

"Peccato. Avevamo immaginato un altro risveglio: istituzioni più semplici in Italia, paese più forte in Europa. Non è andata cosi. Ha vinto il no, punto. Adesso al lavoro per servire le Istituzioni. Mettiamo al sicuro questa legge di bilancio. Poi pubblicheremo il rendiconto delle tante cose fatte da questo Governo. A tutti i comitati, a tutti gli amici e le amiche che ci hanno dato una mano, grazie. Decideremo insieme come ripartire, smaltita la delusione. Un abbraccio"