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La terza Giostra in consiglio, Caneschi (Pd): "Ha diviso gli aretini". Romizi: "Quanto costa al Comune?"

La terza Giostra, dopo mesi di dibattito sulla stampa e nelle riunioni dell'Istituzione, arriva in consiglio comunale, l'organo che sarebbe deputato a prendere la decisione finale, che invece pare già presa. Ed alla vigilia dell'assise ci sono...

La terza Giostra, dopo mesi di dibattito sulla stampa e nelle riunioni dell'Istituzione, arriva in consiglio comunale, l'organo che sarebbe deputato a prendere la decisione finale, che invece pare già presa.

Ed alla vigilia dell'assise ci sono stati gli ultimi appelli di chi si è dichiarato contrario a questa decisione.

Come il segretario comunale del Pd di Arezzo Alessandro Caneschi che ha commentato "Una giostra veramente straordinaria: ha diviso gli aretini sulla manifestazione più amata".

alessandro-caneschiUna Giostra straordinaria dovrebbe essere tale in tutto. Non solo per il fatto di essere la terza dell’anno. Straordinaria perché risponde a criteri pubblicamente annunciati e condivisi, perché ha una motivazione molto forte e legata alla storia della città e della Giostra stessa, perché è capace di aggregare e non dividere la città, perché (ragionevolmente) è capace di produrre effetti positivi per il futuro della manifestazione e per la promozione complessiva della città.

Il vice Sindaco Gamurrini e il Sindaco Ghinelli hanno deciso, da tempo, che la Giostra straordinaria ci sarà.

Giovedì prossimo è in programma un semplice passaggio burocratico in Consiglio comunale. Esito più che scontato. Il si definitivo è stato già espresso nella conferenza stampa del 25 febbraio e le cronache riferiscono la valutazione del vice Sindaco Gamurrini: nessuno deve permettersi di mettere il bastone tra le ruote. Sembra, ma certamente non lo è, una minaccia. Rimane la certezza che la decisione definitiva è stata annunciata il 25 febbraio mentre il consiglio comunale ci sarà il 17 marzo.

Sui criteri generali che devono essere rispettati per decidere una Giostra straordinaria non è dato sapere nulla. Sulla dedica di questa lancia, come delle altre due del 2016, si sa soltanto che è stato interrotto il tradizionale meccanismo di proposta da parte di autorevole esperti della storia di Arezzo e della Giostra.

Qualcuno potrebbe domandare il senso (e l’utilità) di due identiche manifestazioni nell’arco di una sola settimana. L’idea che se ne trae è quasi quella di una semplice replica messa in piedi dalla giunta di destra esclusivamente per autocelebrazione e per fare cassa.

E poi la condivisione con la città. Un’edizione straordinaria dovrebbe raccogliere, perlomeno, l’entusiasmo dei quartieri. In realtà non si è registrata nemmeno l’unanimità dei quattro quartieri. E questo ufficialmente, tralasciando i diffusi e trasversali malumori. Ci sono poi le proteste dei commercianti e i disagi dei residenti. Il timore è che una terza giostra renda necessaria un grande e gravoso sforzo organizzativo ed economico ai quartieri e alla macchina comunale.

Rimane l’amarezza, se almeno questa ci è consentita, che l’amministrazione Ghinelli è riuscita nel miracolo negativo che mai si era registrato: dividere la città sulla manifestazione più sentita e più amata.

Tuona anche l'ex assessore alla Giostra Francesco Romizi adesso in consiglio per Arezzo in Comune:

romizi_francesco-2Da ex assessore con delega alla Giostra del Saracino e da appassionato della stessa, voterò “no” alla delibera sulla terza Giostra che tanto eccita questa amministrazione. Non è una contraddizione. Proprio perché ho ricoperto la delega specifica nello scorso mandato, credo di avere maturato una certa conoscenza delle dinamiche, delle esigenze e degli equilibri che sottendono la manifestazione.

Dunque, “no” perché non esiste alcun progetto reale legato alla terza Giostra. La delibera che ci viene sottoposta non motiva in alcun modo, con esigenze turistiche ad esempio, il perché della scelta. Secondo: non ci sono i tempi per promuoverla a dovere, specialmente all’estero. Terzo: nessuna condivisione, in primis con i quartieri poi con i commercianti. Quarto: la Giostra è un patrimonio della città e dei cittadini non può essere “sfruttata” a fine politici e di propaganda.

Infine, una domanda che aleggia e che nessuno per ora ha posto: quanto costa al Comune di Arezzo questo evento “passerella”?

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