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La Sinistra-Sansepolcro su bollette acqua: “Gratis 50 litri al giorno e rincari per chi consuma di più”

Dopo la recente ristrutturazione tariffaria messa a punto da Nuove Acque e dall'Autorità Idrica Toscana (AIT), nel prossimo Consiglio Comunale chiederemo al Sindaco di attivarsi in tutte le sedi opportune (Società di gestione - Conferenza...

Dopo la recente ristrutturazione tariffaria messa a punto da Nuove Acque e dall'Autorità Idrica Toscana (AIT), nel prossimo Consiglio Comunale chiederemo al Sindaco di attivarsi in tutte le sedi opportune (Società di gestione - Conferenza territoriale - Autorità Idrica Toscana) per proporre un'articolazione delle tariffe più equa, giusta ed ecologica. Con l'assenso dei sindaci (cioè i soci di parte pubblica), Nuove Acque ha recentemente definito una serie di rincari diversificati a seconda delle diverse fasce di consumo: tra queste i maggiori aumenti si sono concentrati sulle fasce intermedie, prevedendo picchi massimi di rincaro anche del 23% (che alla fine dell'anno sono 90 euro!) per quelle famiglie che - al di là del numero effettivo dei componenti del nucleo domestico- consumano dai 150 ai 170 metri cubi d'acqua all'anno. Paradossalmente, oltre questa fascia, gli scaglioni con consumi più elevati sono stati interessati da rincari più lievi.

Innanzitutto, in linea con quanto sancito dall'esito referendario del 2011, chiederemo di predisporre una nuovo metodo di calcolo delle tariffe che preveda l'accesso gratuito a 50 litri di acqua potabile al giorno per cittadino, cioè che sappia garantire quella quantità minima di risorsa che sia l'ONU che il Parlamento Europeo hanno riconosciuto come diritto inalienabile di ogni persona.

Oltre a questo chiederemo che la nuova definizione delle tariffe sia realizzata su base individuale e non familiare, in maniera tale da garantire una maggiore equità ed evitare che le famiglie più numerose paghino bollette ingiustificatamente più alte a prescindere dagli effettivi consumi.

Allo stesso tempo, al fine di disincentivare gli sprechi, andremo a proporre una diversa articolazione tariffaria che su base individuale concentri i rincari sulle fasce di consumo più elevate: in tal modo la società che gestisce il servizio riuscirebbe a perseguire gli stessi attuali obiettivi di profitto senza complessive variazioni di rilievo e, allo stesso tempo, contribuirebbe a diffondere un utilizzo responsabile della risorsa. Oggi in Italia ogni individuo consuma mediamente (in maniera diretta, quindi dal rubinetto) dai 100 ai 150 litri di acqua al giorno; oltre a coprire vari bisogni (usi alimentari, pulizia domestica, igiene personale), una cospicua quota di questi viene regolarmente sprecata (ad esempio per lo sciacquone del WC si impiegano fino a 10 litri di acqua potabile a scarico). Per questo crediamo che al di là delle concrete ricadute economiche un provvedimento del genere abbia anche grande valore etico e culturale.

Infine, per garantire la piena sostenibilità economica della nostra proposta, chiederemo di eliminare i costi previsti per le onerosissime consulenze che Nuove Acque corrisponde annualmente ad alcuni suoi stessi soci (circa 800 mila euro all'anno), di ridurre i servizi prestati dal personale della ENGIE (ex GDF Suez) e, più in generale, di abbattere tutti quei costi di gestione del servizio che al momento continuano a gravare sulle bollette degli utenti.

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