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"Per la Provincia torni l'elezione diretta, aboliamo la legge Del Rio". La lettera

Riceviamo e pubblichiamo la lettera-contributo di Giuseppe Giorgi di Convenzione Democratica. Il senso di una proposta appartiene alla scelta ideale del valore della democrazia, di pratica sociale e di esperienza politica. Il lavoro di tanti...

Riceviamo e pubblichiamo la lettera-contributo di Giuseppe Giorgi di Convenzione Democratica.

Il senso di una proposta appartiene alla scelta ideale del valore della democrazia, di pratica sociale e di esperienza politica. Il lavoro di tanti amministratori, funzionari, tecnici, la ricaduta positiva sui territori, aveva fatto dell’ente Provincia un grande punto di riferimento istituzionale.

Questo fino agli ultimi anni ’90. Nei primi anni 2000 si è scatenata nel Paese un battage iconoclasta che ha perseguitato l’ente provinciale, grazie anche a campagne di stampa, spesso appoggiate dagli ambienti radical chic e dai salotti ambrosiani. All’insegna del risparmio garantito, che studi approfonditi hanno mostrato posticcio, i savonarola di turno hanno contribuito allo smantellamento dell’istituzione Provincia. All’interno del campo Democratico, fummo poche voci isolate a mostrare dissenso contro un neo centralismo che ritenevamo antistorico e foriero di ulteriore distanza tra territori e governo. Si isolarono le opposizioni, si sopirono le alternative di una razionalizzazione delle deleghe e l’eliminazione di doppioni per mantenere in vita enti e fondazioni, accompagnando un processo contro riformatore e autoritario che ha dato vita alla scellerata legge Del Rio che ha decretato l’agonia dell’istituzione Provincia provocando un moto accentratore verso La Regione che in Toscana ha sanzionato la sovrastruttura dell’Area Vasta.

Ideale quest’ultima per aprire voragini tra cittadini e potere decisionale, sempre più spesso in mano di una tecnocrazia distante e avulsa da conoscenze e identità territoriali. Al contrario, oggi, dinanzi a nuove povertà, a scarsità di risorse, c’è l’esigenza di una forte relazione con i territori. I territori- comunità hanno bisogno di una Provincia riorganizzata. L’attuale sistema elettorale della Provincia ha addirittura ratificato il voto ponderato: il consigliere comunale di Arezzo pesa più del consigliere di Sestino, un sistema demenziale decreta la crisi del diritto di cittadinanza. Il cittadino elettore diventa, nel migliore dei casi, un cittadino “ tifoso “.

Io, ad esempio, posso solo “ tifare “ Ginetta Menchetti di cui conosco la passione civile e le qualità amministrative. Dinanzi alla straordinaria novità di due candidate donne alla presidenza fa riscontro un asfittico corpo elettorale di consiglieri. Lo stesso doppio incarico degli eletti in “ provincia “ li disegna come novelli Fregoli che passano dalla cura del proprio Comune alle attività provinciali.

Lo svuotamento delle deleghe provinciali ha causato un esiziale allontanamento delle responsabilità politiche e perfino tecniche dai territori- comunità. Le deleghe rimaste sono in drammatica crisi di risorse. Nella vastità si perde la complessità delle identità, calando dall’alto e da lontano soluzioni prefabbricate. Faccio l’esempio dello sviluppo turistico, oggi spesso citato come linea guida, consegnato alla distanza regionale e al protagonismo volenteroso di qualche assessorato comunale in un coacervo di iniziative localistiche, contraddittorie, talvolta in competizione periferica, senza coordinamento provinciale che sappia bilanciare attese e risorse e senza piani di sviluppo glocali.

La legge Del Rio annichilisce i territori- comunità. Aboliamo la legge Del Rio e proponiamo la riforma legislativa ad elezione diretta da parte dei cittadini elettori di una nuova Provincia dei territori comunità.

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