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Inchiesta keu, Ceccardi: "Smaltimento rifiuti in Toscana, business per la 'ndrangheta. Ma Giani tace"

L’eurodeputata della Lega: "Inaccettabile il silenzio del presidente della Regione. E vanno ricordate le responsabilità del Pd, che vede alcuni propri esponenti direttamente coinvolti nella vicenda"

“Le indagini della Dia e dei carabinieri fanno emergere nuovi, inquietanti, scenari sulla gestione dei rifiuti in Toscana, su cui ha allungato le mani la ‘ndrangheta”. Lo afferma l’eurodeputata della Lega, Susanna Ceccardi, candidata alla presidenza della Regione Toscana alle ultime elezioni. Da quanto emerso finora, secondo gli inquirenti, l’imprenditore Francesco Lerose si sarebbe arricchito, illecitamente, per svariati milioni di euro.

 “Vedremo - aggiunge Ceccardi - se i beni saranno definitivamente confiscati ma, mentre la vicenda giudiziaria segue il suo corso, si confermano due aspetti gravissimi: l'entità del business che si è creato intorno allo smaltimento dei fanghi di scarto, come dimostrato anche da altre inchieste, e la presenza della ‘ndrangheta nella nostra Regione. Un mix potenzialmente letale, che mette anche a rischio la salute dei cittadini toscani. Del resto, non vi è solo l’inchiesta sul keu ad averci messo in allarme”.

“In questo quadro - conclude Ceccardi - devono essere ricordate ancora una volta le responsabilità del Pd, che vede alcuni propri esponenti direttamente coinvolti nell’inchiesta keu. Ma, finora, a cominciare da Giani, si è scelta la via di un silenzio sempre più inaccettabile”.

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