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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

"Multiutility Toscana sì ma con governance pubblica". E poi nomine ed equilibri politici: l'intervista al sindaco Ghinelli

Il tema della società regionale per gas, rifiuti e acqua è tornata fortemente al centro del dibattito. Arezzo per il momento osserva e non condivide alcuni passaggi: preoccupano servizi e tariffe

Economie sempre più di larga scala nel settore dell'energia, dei rifiuti e del servizio idrico. Ed è per non essere colonizzati dai colossi italiani che alcuni comuni della Toscana e anche Arezzo hanno iniziato a ragionare su una società regionale, una multiutility che gestisca reti e servizi. Il progetto ha avuto momenti di alti e di bassi, ma in questo periodo il dibattito nelle principali città interessate è risalito fortemente. Il sindaco Alessandro Ghinelli ha già detto che non "firmerà cambiali in bianco", il territorio aretino già a suo tempo è rimasto scottato da precedenti esperienze come la nascita di Nuove Acque che tra le prime ha messo in atto la legge Galli e ha quindi provocato l'impennata costante delle tariffe per il servizio idrico, poi il servizio di gestione integrato dei rifiuti con Sei Toscana che ha più volte messo in evidenza una difficoltà di aggiustamento del servizio di raccolta o di spazzamento nei diversi territori. Tutto questo potrebbe diventare ancora più problematico se da un Ambito Territoriale Ottimale si passasse a un riferimento geografico ancora più ampio, regionale. La preoccupazione va alla qualità del servizio e alle tariffe.

E' un tema delicato che si gioca su tavoli di alto livello e i cittadini hanno una percezione lontana, ma alla fine inciderà proprio sulla loro vita quotidiana e il ruolo degli amministratori locali è di grande responsabilità. Multiutility, prossime nomine, l'equilibrio di maggioranza e le udienze del processo Coingas. Ecco come ha risposto il sindaco Ghinelli.

Perché sindaco si è pensato fosse necessaria una società di livello regionale?

Piccolo è bello poteva andare bene prima, quando i servizi erano di livello provinciale. Adesso ci sono grandi gruppi industriali in Italia come Acea, Hera e A2A, ma la Toscana non ha una creatura sua, una società che possa avere presenza nel mercato e quindi rischiamo di essere colonizzati. Ecco perché è nata l'esigenza di un soggetto regionale che potesse gestire reti e servizi per il gas, i rifiuti e l'acqua.

Perché adesso se ne riparla. A che punto siamo?

Io avevo pensato e proposto di fare crescere Estra sui territori di riferimento, cioé Arezzo, Siena e Prato e ampliarla anche agli altri servizi, non a caso nel 2018 aveva comprato le azioni di Sei Toscana. Poi questo processo non è andato avanti. Un anno fa me lo vedo riproporre da Nardella (sindaco di Firenze) e da Biffoni (Prato).

E quindi?

Lo schema che viene proposto non è particolarmente appetibile. Per approfondire ho fatto alcuni incontri con i sindaci di centro destra e chiesto anche a loro se volessero partecipare a questa idea, a questo tavolo, che principalmente è composto da Firenze, Empoli e Prato.

Come vi siete espressi dopo questo confronto?

I comuni si sono mostrati scettici sul modello proposto.

Perché?

Non ci sono garanzie che la capacità di decidere la direzione della multiutility possa rimanere nelle mani dei sindaci, perché la governance sarebbe del privato e si parla di una società che ha anche l'ambizione di quotarsi in Borsa. Capite che si rischia una riduzione completa di poter dettare la strada da parte degli enti pubblici. Essere socio al 3% di una società quotata in Borsa che mi frutta utili importanti non mi interessa. Mi interessano la qualità del servizio che sia secondo i principi della transizione ecologica, nel solco della riduzione delle emissioni e che sia economicamente sostenibile per i cittadini. In definitiva i principi di fondo vanno bene, il come viene costruita no.

Ci fa un esempio concreto?

L'Ato dei rifiuti funziona bene, i sindaci si interrogano sulle strategie da mettere in atto per la differenziata, con una produzione di rifiuti sempre più piccola con un costo ragionevole per gli utenti. Con il voto dei sindaci si determinano le strategie. I territori hanno l'opportunità di far valere le proprie necessità. Dentro Estra c'è una clausola di salvaguardia, le alineazioni o acquisti di nuove proprietà hanno bisogno di un'approvazione dal 75% dei soci. E' una regola che è stata pensata proprio per tutelare l'ente pubblico.

E per la progettazione di una società così complessa che percorso indica?

Serve mettere in piedi una struttura con un advisor esterno alle nostre realtà territoriali per gestire processi complessi. E deve avere un imput chiaro per far sì che trovi un processo amministrativo e politico che mantenga nei sindaci le decisioni. Si potrà andare avanti se la governance rimane in mano al pubblico e il servizio sarà di qualità.

C'è una deadline? Un cronoprogramma definito?

No, al tavolo adesso siedono Firenze, Prato e Empoli, a un certo punto ci faranno vedere il prodotto e valuteremo.

Intanto Arezzo deve ripristinare un componente nel consiglio di Estra dopo la delibera di Anac che ha portato Macrì a cadere da presidente con effetto immediato.

Come e quando ricostituire Estra non lo so, la questione sarà posta all'attenzione dei partiti, dobbiamo vederci.

E il percorso per le altre nomine in scadenza prima fra tutti Coingas?

Non abbiamo iniziato a ragionarci, ne parleremo al momento opportuno.

C'è un equilibrio politico da sistemare?

L'obiettivo sarà quello di dare visibilità paragonabile al peso politico dei partiti che sostengono la maggioranza.

E' ritornato il sereno tra Lega e Fdi?

Direi proprio di sì, sto ricevendo anche le risposte da tutti i consiglieri sul quesito posto dalla Lega sui contratti di lavoro in essere con Estra e Coingas da parte dei consiglieri comunali.

Potrebbero riaccendersi gli animi in base a quello che le stanno rispondendo?

Per quello che vedo io assolutamente no, non ci sono motivi che possano far scattare una crisi di maggioranza, lo escludo.

Il 22 febbraio si torna in aula per l'udienza sul processo Coingas e si entrerà nel vivo. Come attende questi momenti?

Sono tranquillo.

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