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La reazione

L'interrogazione della Lega sulle nomine, FdI risponde: "Si eviti una banale caccia alle streghe, allarghiamo la ricerca"

Nota pubblica di risposta da parte di Fratelli D'Italia alla richiesta di trasparenza sui ruoli dei consiglieri comunali che hanno rapporti con le partecipate

E' arrivata oggi anche la risposta di Fratelli D'Italia in merito all'interrogazione della Lega sulla trasparenza nelle nomine nelle partecipate del Comune di Arezzo. I rumors hanno raccontato di irritazioni da parte degli esponenti aretini del partito di Giorgia Meloni. Questa nota pubblica aiuta a chiarire la loro posizione. Ricordando che in consiglio comunale per FdI siedono Francesco Lucacci che è anche il segretario provinciale, Roberto Severi, Renato Viscovo, Francesco Palazzini, lo stesso presidente del consiglio Luca Stella e Roberto Cucciniello. Nella giunta il partito è rappresentato da Giovanna Carlettini.

"Il gruppo consiliare di Fratelli Italia del Comune di Arezzo accoglie con interesse  la richiesta fatta dal gruppo consiliare della Lega sulla presunta necessità di  trasparenza riguardo ai possibili incarichi professionali ricevuti da alcuni consiglieri comunali negli ultimi anni. Essendo mal formulata e limitata, il partito di Fratelli d'Italia si fa promotore di uno screening ben più ampio rispetto a quello proposto. Non ci focalizziamo solo su Coingas ed Estra e ai consiglieri comunali del comune di Arezzo, ma facciamo una ricerca ben più dettagliata e circostanziata, ampliata ai consiglieri comunali di tutta la provincia di Arezzo dal 2000 ad oggi, ex assessori ed esponenti di partito che hanno avuto o ancora hanno incarichi o risultino dipendenti di società partecipate, enti pubblici, fondazioni a partecipazione pubblica ecc."

Poi il riferimento a quanto dichiarato nei giorni scorsi dal consigliere di Arezzo 2020 Francesco Romizi:

"Fa bene Romizi a dire “Se a muovere la Lega è una legittima istanza di trasparenza, chiediamo che questo principio sia seguito fino in fondo e che della risposta del sindaco sia messo a conoscenza nelle dovute forme” ma, rilanciamo noi,  allarghiamo la questione a 360 gradi e non solo alle due società citate: soprattutto tale trasparenza riguardi tutti gli schieramenti politici e anche i familiari stretti dei politici di vertice, di destra e di sinistra, altrimenti si corre il rischio di fare una ricostruzione parziale e incompleta. Probabilmente ci accorgeremo che essere consiglieri comunali o esponenti politici, o parenti di questi, non mette nella condizione di diventare fantasmi lavorativi rinunciando a incarichi  professionali e lavorativi. Si eviti di fare una banale caccia alle streghe e ci si interroghi veramente se è corretto  che si condanni a priori un esponente politico anche bravo e stimato professionista che sia stato chiamato a prestare la sua opera nell’interesse della collettività. Per cui ben venga la trasparenza, ben vengano le risposte ma prima di tutto facciamo attenzione a non agitare ombre e sospetti infondati, con una superficialità imbarazzante, che hanno il solo effetto di gettare fango su chi invece fa politica con etica e sacrificio oltre a svolgere una professione e un lavoro."

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