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Insieme Possiamo su chiusura Cedro: "Tanti dica la verità, ha sempre avuto il pieno di iscritti"

Insieme Possiamo, che alle ultime elezioni schierava tra le sue fila mamme del Comitato delle Magliette Gialle in difesa dei servizi all'infanzia del Comune di Arezzo chiede spiegazioni all'assessore Tanti sulla chiusura dell'asilo nido Il Cedro e...

Insieme Possiamo, che alle ultime elezioni schierava tra le sue fila mamme del Comitato delle Magliette Gialle in difesa dei servizi all'infanzia del Comune di Arezzo chiede spiegazioni all'assessore Tanti sulla chiusura dell'asilo nido Il Cedro e punta il dito su alcune inesattezze, ricostruendo anche la storia di quel servizio all'infanzia che si torva in via Generale da Bormida e del quale per primi ci siamo occupati:

Il nido Cedro nasce nel 1989 all'interno del quartiere di Saione; nel corso dei suoi 27 anni di vita ha offerto accoglienza e sostegno ad oltre 500 famiglie del nostro territorio. Il nido Cedro ha sempre avuto il pieno di iscritti ed essendo un nido per soli bambini medio-grandi (18-36 mesi) il periodo di frequenza medio all'interno della scuola è di un anno. Infatti, tutti gli anni (basta leggere i dati) mediamente 19 bambini passano all'infanzia e 2 restano per frequentare un secondo anno.

In particolare nell'ultimo quinquennio (a.s. 2010/2011 al 2014/2015) i bambini che sono passati alla scuola dell'infanzia sono stati 14, 19, 19, 19 e 14 su un totale di 21 bambini (tranne il 2014/2015 che aveva in totale 16 bambini). Per quest’anno è stato deciso di non aprire neppure il bando.

Perché allora l’Assessore Tanti ha fatto credere a tutti che quest'anno i 19 bambini passati all'infanzia fossero un fatto straordinario e che il nido dovesse chiudere? Praticamente si è condannato a morte un innocente....

Il nido era affidato tramite bando fino a giugno 2017 alla cooperativa Koinè.

Ad oggi le maestre non hanno ricevuto alcuna comunicazione ufficiale di chiusura.

Con che spirito affronteranno il loro lavoro quotidiano con i bambini?

Conoscendole sappiamo che continueranno a sorridere ed ad avere cura dei loro piccoli. Per questo va il nostro ringraziamento e quello di tutta la cittadinanza. Nello stesso tempo testimoniamo la nostra vicinanza e la nostra solidarietà di fronte ad un atteggiamento arrogante nei confronti del loro lavoro e del loro impegno da parte di una maggioranza che sembra stia facendo della prepotenza una cifra diffusa.

Da oggi il Comune di Arezzo acquisterà dei posti negli asili privati accreditati e convenzionati testimoniando in maniera diretta che sono necessari dei servizi all’infanzia e che l’unica cosa che interessa è l’aspetto economico che nulla ha che vedere con i principi di pedagogia che sono alla base del sistema educativo dei servizi all'infanzia di Arezzo, patrimonio di pari opportunità di accesso al sapere per i bambini e di accesso al lavoro per i genitori. Ultima considerazione riguarda l'aspetto delle rette. Al Cedro si accedeva e si pagava sulla base del proprio ISEE. Ci auguriamo che i posti tolti al Cedro mantengano lo stesso criterio di calcolo delle rette e non entrino nel mercato libero.

L'assessore Lucia Tanti ha fornito informazioni distorte e falsate per far votare alla sua maggioranza la chiusura del nido il Cedro.

Un fatto gravissimo per il quale chiediamo al Sindaco di Arezzo, Ing. Alessandro Ghinelli di prendere provvedimenti per ridare alla politica correttezza, trasparenza e legalità.

Si è fatto credere a tutti che un nido pubblico che ha costruito un capitale sociale e professionale in 27 anni di attività fosse inefficiente, tanto che si è dovuto chiudere per mancanza di iscritti.

Ci appelliamo al Sindaco per salvare un bene comune (e un capitale pubblico) ingiustamente accusato.

Se questo non dovesse accadere dovremmo constatare, nostro malgrado, che l’Amministrazione Ghinelli si comporta come l’Amministrazione Fanfani, senza differenze sostanziali: predica molto bene, ma razzola assai male!
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