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Inps, Cadla e Banca Etruria. Baldassarre tra Arezzo e Roma: "Ghinelli ... che politica ambientale ha?"

Pensare che lui non aveva nemmeno tanta voglia di candidarsi, era attivista del Movimento Cinque Stelle ad Arezzo, praticamente uno dei fondatori del meetup aretino. Ed invece il suo gruppo lo spinse verso le elezioni politiche del 2013, la rete...

Pensare che lui non aveva nemmeno tanta voglia di candidarsi, era attivista del Movimento Cinque Stelle ad Arezzo, praticamente uno dei fondatori del meetup aretino. Ed invece il suo gruppo lo spinse verso le elezioni politiche del 2013, la rete lo approvò come candidato e la sera del 25 febbraio fu eletto in parlamento per la prima volta insieme a Chiara Gagnarli e Samuele Segoni. Marco Baldassarre all'epoca aveva 30 anni.

"E' vero la candidatura nacque sospinta dal gruppo di Arezzo che puntava su di me visto l'impegno che avevo messo, io però avevo quasi paura di un salto così grande - racconta Baldassarre - Alla fine andò bene personalmente e per il Movimento che ottenne per la prima volta il 25%. Un buon risultato che poi si è ritorto contro, che forse ha fatto montare la testa a qualcuno e che stanno provocando le continue fuoriuscite che ci sono, molti hanno seguito la scia di Pizzarotti."

L'intervista prosegue tra i temi di Roma e di Arezzo, i rapporti con i parlamentare aretini e la sua visione della città e dell'attuale amministrazione e poi, con un po' di fantasia, l'ipotesi di elezioni politiche e amministrative. Parola a Marco Baldassarre:

Come la sua fuoriuscita nel 2015?

"Non ho mai accettato gli ordini, se non condividevo argomentazioni e scelte lo dicevo, non stavo zitto. Sono sempre stato così sia sul lavoro che in politica. Quando ho cominciato a sentire sempre più forte la pressione di Casaleggio e di coloro che stavano diventando i punti di riferimento del movimento, sono aumentati gli scontri, così siamo arrivati a fine gennaio del 2015 e in 10 siamo usciti. Fu lo stesso momento anche di Artini e di Segoni."

Da qui è nata Alternativa Libera?

"Sì Alternativa Libera ricalcava il progetto iniziale del M5S, ma senza padroni, i contenuti sono quelli. A chi mi dice che ho tradito il mandato elettorale rispondo che se vogliamo guardare il simbolo sì, ma non sulle priorità, io sto portando avanti lo stesso programma, solo con un altro simbolino perché le idee non cambiano, anzi riesco a farlo molto meglio ora perché sono più libero."

Con Civati che rapporti politici ci sono?

"Con Possibile di Civati c’è una componente parlamentare comune che ci permette di esistere e ci mantiene tempi di discussione migliori per le proposte in parlamento, possiamo partecipare così a riunioni di capigruppo della Camera. Ci sono molti temi per i quali siamo affini"

Che esperienza è stata finora quella da parlamentare?

"Anni altamente formativi, perché capisci come funziona l'apparato, un'esperienza molto bella perché permette di entrare nel merito delle questioni, quando te lo permettono anche di risolvere tanti problemi, allo stesso tempo c'è una componente deludente perché da opposizione ti tagliano le ali, ma anche se fossi nel partito di maggioranza non cambierebbe molto, vedi cosa è successo con i metodi accentratori di Renzi.

C'è un caso in particolare sul quale pensa di aver inciso in maniera importante?

Sì, nei primi tre anni di legislatura, ho contribuito a far dimettere il direttore dell'Inps Mastrapasqua e a pressare per arrivare alla riforma dell’Inps, nel senso di rimettere il cda e togliere il potere ad un commissario unico sul quale era concentrato un bilancio annuale da 600 miliardi di euro.

Come sono i rapporti con gli altri parlamentari aretini?

Buonissimi con tutti, con Donati, Bianconi, Mattesini c’è sempre stato rispetto e anche confronto sui temi come quello di Banca Etruria.

In questo caso ad esempio credo che i parlamentari aretini del Pd abbiamo subìto quello che dicevo prima, il non contare abbastanza, magari anche non condividendo quanto deciso. Su Cadla e Despar abbiamo lavorato insieme specialmente con Donati. Con Donella Mattesini, tramite l'integruppo parlamentare stiamo pensando ad un evento di approfondimento sulla legalizzazione della cannabis.

Come vede Arezzo adesso, com'è amministrata?

Dopo un anno e mezzo non ho capito che tipo di politica sta portando avanti la giunta Ghinelli, ci sono inaugurazioni di cose minori, ma non sono affrontati temi fondamentali che rispondono a domande tipo: che modello di politica ambientale per la città? Sulle infrastrutture? Sulla viabilità?

Ad esempio, con Fanfani le battaglie era pro o contro l'inceneritore e la raccolta dei rifiuti. Ghinelli adesso è presidente assemblea Ato Sud, da lui servirebbe una presa di posizione netta che non ho ancora sentito. Cosa vedo? Che si cerca di inseguire un certo elettorato aretino che ha bisogno di sentirsi dire certe cose, più che risolvere veramente i problemi, vedi sicurezza, immigrazione, decoro. Manca una politica di fondo e lungimirante su questo tipo di problemi. Dall’altro lato c’è da constatare che l’offerta politica è andata a morire, ci troviamo con un Pd che si è suicidato, inseguendo battaglie che interessano al premier che hanno influito sui risultati locali, vedi la Buona Scuola.... e si partiva dalla città più renziana d’Italia

E la vicenda Banca Etruria, rispetto alle diverse scelte fatte per Mps?

I risparmiatori di Banca Etruria e delle altre tre confluite nel salva-banche sono doppiamente cornuti e mazziati, si sono visti mettere in secondo piano rispetto a quelli di Mps, gli obbligazionisti subordinati azzerati stanno quasi tutti aspettando, mentre il Monte dei Paschi viene salvato anche con i loro soldi.

Renzi stesso aveva promesso una commissione d’inchiesta sul fallimento della 4 banche, dopo più di un anno, non è mai stata calendarizzata. Noi continueremo a richiederla.

Arezzo che città è, e gli aretini?

E' importante risvegliare il senso critico e propositivo verso la politica. I giovani sono quelli che vanno meno a votare sono quelli che subiscono di più tutte le politiche per me sbagliate sulla scuola, sul lavoro, sulla ricerca, si sentono messi da parte. Mi dispiace che anche ad Arezzo sia così.

Arezzo è una città culturale, ma che non sa valorizzarsi, da domani si potrebbero creare posti di lavoro e portare risorse preziose nel bilancio del comune stesso. La politica aretina è divisa e poco influente, la sinistra è spacchettata in mille gruppetti che così non riusciranno mai a trovare una quadra e formare un unico soggetto più influente, il Movimento Cinque Stelle locale, non lo vedo mai da nessuna parte se non a pulire i parchi, la destra è ferma su personaggi come Macrì e Ghinelli, manca tutto il resto.

E alternativa Libera ad Arezzo?

A livello aretino abbiamo l'associazione, il presidente è David Faltoni con il quale abbiamo lavorato fortemente sul tema di Banca Etruria nel quale ha apportato un contributo molto singiificativo. A marzo andremo alla costituente nazionale, dopo aver costruito una forte rappresentanza nei territori. Siamo stati attivi sui temi del referendum, della sanità e dell'acqua.

Mettiamo come scenario ipotetico quello delle elezioni politiche (prima o poi arriveranno nda), e magari Ghinelli che si candida lasciando libera la poltrona da sindaco. Che succederebbe?

Allora, secondo me l’affluenza calerebbe tantissimo, poi non vedo nessun personaggio che possa ricevere fiducia da buona parte degli elettori. Sulle amministrative ad Arezzo? Un grosso punto interrogativo. Per il Pd forse l'unico che potrebbe essere candidato e Donati.

Voi sareste pronti?

Alternativa Libera da sola non è pronta, c'è un progetto di crescita, ma non siamo abbastanza forti. Quindi dovremmo correre dentro una coalizione. Come abbiamo fatto in alcuni comuni come Sesto Fiorentino con altri soggetti vicini come Possibile.

Sarebbero coalizioni di sinistra?

Noi lasciamo l'ultima decisione ai territori, a Sesto è stato un progetto più di sinistra, ad Anghiari invece più spostato a destra appoggiando il Polcri. Se il progetto è valido non ci sono preclusioni.
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