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Scandalo Coingas. Le opposizioni: "Il Comune deve costituirsi parte civile o ci rivolgeremo al prefetto"

Secondo l'opposizione è necessario che l'amministrazione comunale scelga di costituirsi parte civile già durante l'udienza preliminare del 23 marzo

Impegnare il sindaco e la giunta comunale a costituirsi parte civile nel processo Coingas Estra Multiservizi. La richiesta da parte delle opposizioni in consiglio comunale, tutte fatta eccezione per le liste Scelgo Arezzo e Con Arezzo rappresentate da Marco Donati e Valentina Sileno, è proprio questa. Invitare l’amministrazione aretina ad adottare una scelta che “tuteli la cittadinanza e non l'interesse di alcuni”. In seguito allo scandalo giudiziario che nel luglio del 2019 si è abbattuto su Arezzo travolgendo 13 personaggi illustri della vita politica e amministrativa locale, tra cui anche il sindaco Alessandro Ghinelli e l'attuale assessore al bilancio Alberto Merelli, la procura della Repubblica di Arezzo ha richiesto il rinvio a giudizio. L’udienza preliminare è stata fissata per il 23 marzo e in quella sede potranno costituirsi anche le parti civili tra cui dovrebbero esserci sia il Comune che l’azienda Coingas. Sì perché, in qualità di socio di maggioranza della società consortile, l’ente comunale potrebbe essere identificato come parte lesa e vantare dei crediti qualora venga stabilito l’eventuale danno. Ragionamento analogo anche per la società che, similmente al Comune, potrebbe essere riconosciuta parte lesa. La strada da intraprendere per Coingas, che vede l’attuale amministratore unico Franco Scortecci e l’ex Sergio Staderini tra i chiamati in causa di fronte al giudice per le udienze preliminari, verrà definita nella giornata di oggi durante l’assemblea dei soci. Tornando al Comune di Arezzo invece, le riserve non sono state ancora sciolte o, quanto meno, rese pubbliche. Da qui la necessità avvertita dalle opposizioni di sollecitare l’amministrazione affinché si costituisca parte civile nel procedimento. Attraverso un atto di indirizzo, che sarà discusso durante la seduta del consiglio comunale del 25 febbraio, Pd, Arezzo 2020, Lista Ralli e Movimento 5 Stelle rinnovano l’invito all'amministrazione chiedendo che anche dai banchi della maggioranza si esprimano in maniera favorevole poiché, in caso di mancata costituzione di parte civile l'ente e la società non potrebbero accedere a nessun eventuale ed ipotetico risarcimento. “Ed è importante che questo venga fatto adesso in sede di udienza preliminare - sottolinea il consigliere di opposizione Francesco Romizi - perché altrimenti verrebbe perso il diritto al risarcimento nel caso di una condanna di un imputato che avesse scelto il rito abbreviato. Se ciò non avvenisse saremo costretti a rivolgerci al prefetto che ha il compito di tutelare il rispetto della legalità. Ma sono certo che questa strada non verrà intrapresa e, anzi, confido nel supporto della maggioranza”.

“Chiediamo - precisano i firmatari Luciano Ralli, Francesco Romizi, Michele Menchetti e Angiolo Agnolucci - che l’atto venga discusso in una seduta precedente a quella data, non certo messo in coda all’ordine del giorno per poi venire posticipato sine die. Da quanto si evince dalle informazioni riguardanti il procedimento penale stesso, il Comune di Arezzo avrebbe subito un importante danno economico oltre che di immagine dall’intera vicenda. E la richiesta di costituzione di parte civile può essere avanzata proprio in sede di udienza preliminare per beneficiare del diritto all’eventuale risarcimento qualora un imputato scegliesse il rito abbreviato”.

Pd con Alessandro Caneschi e Donato Caporali, Arezzo 2020 con Francesco Romizi e Movimento 5 Stelle con Tonina Michela Tanda hanno sottolineato come l’atto di indirizzo sia non di una parte politica ma pensato nell’interesse della città e dunque auspicato che raccolga il voto favorevole anche dei consiglieri comunali di maggioranza.

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