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Il giorno del nuovo segretario Pd: squadre, strategie e malumori

Il countdown è iniziato: questa sera alle 18 saranno aperte le buste con i nomi dei candidati, quelli noti di Albano Ricci, renziano ortodosso, e Luciano Ralli, renziano critico, più quello incognito. Ricci è il nome forte su cui puntano tutto...

Il countdown è iniziato: questa sera alle 18 saranno aperte le buste con i nomi dei candidati, quelli noti di Albano Ricci, renziano ortodosso, e Luciano Ralli, renziano critico, più quello incognito.

Ricci è il nome forte su cui puntano tutto i renziani ortodossi, ma incasserebbe anche i voti della mozione Emiliano, concentrati a Castiglion Fiorentino (portati da Paolo Brandi).

Luciano Ralli coagula attorno a sé voti eterogenei, in particolare di Arezzo città (e un tema non trascurabile della partita sarebbe anche quello della provenienza geografica del candidato, città vs provincia). Fino a qualche giorno fa, Ralli, pareva concentrare anche l'appoggio di Dems, l'associazione degli orlandiani.

Ma nelle ultime ore, prima della consegna delle buste di lunedì notte, qualcosa è cambiato. Non sono state diffuse nuove note da parte di Dems, ma una parte degli orlandiani si è smarcata, proponendo un nome ulteriore, facente riferimento all'area. Un nome sigillato in una busta che sarà svelato in serata. Una mossa che, negli intenti di chi l'ha fatta, dovrebbe essere uno stimolo a ricomporre le fratture interne al partito e trovare la sospirata (?) candidatura unica. Ma il nome, extrema ratio, potrebbe essere spendibile come 'orlandiano vero' in un'ipotetica corsa a tre.

La sensazione? A questo punto Albano Ricci sembra avere parecchi meno ostacoli. In una contesa a tre, i voti orlandiani sarebbero divisi e aprirebbero la vittoria al candidato cortonese, già più forte in partenza. La convergenza di tutte le forze su un candidato unico, invece, è un rebus, i renziani devono convincere Ralli della bontà della candidatura di Ricci e farlo abbandonare: una candidatura unitaria, certo, semplificherebbe la situazione interna in vista delle imminenti politiche. Ma l'epilogo, viste le precedenti puntate, potrebbe riservare nuove sorprese. Tra l'altro, dal 12 al 22 ottobre c'è da stabilire il futuro di tutte le segreterie comunali dell'Aretino, oltre che di quella provinciale.

E l'attesa di una schiarita è vissuta da alcuni degli stessi tesserati con malcelata insofferenza. Da registrare, in particolare, il malconento dell'ex consigliere comunale di Arezzo Rodolfo Rossi, che ieri su facebook si è lasciato andare a un amaro sfogo.

Quello che sta accadendo nel Pd aretino ha dell'incredibile. Credo che ancora non sia finita e penso che saremo costretti ad assistere a cose impensabili, inventate non so bene da chi per conto di chi.

Una grande confusione promossa e sostenuta da esponenti di rilievo dell'una e dell'altra parte, che si arrogano il diritto di rappresentare la base degli iscritti al Pd.

Domando: ma cosa c'è di più democratico e trasparente in un congresso del fatto che ci sono più candidati e aree che si confrontano? Eppure si fa di tutto perché questo non avvenga anche in presenza di candidati e firme già raccolte.

Chi ha interesse ad evitare che ciò avvenga e per quale motivo?

Ci sono due candidati ufficiali alla segreteria provinciale e nessuno per le unioni comunali, questo mi dispiace perché invece sarebbe importante.

Per quanto mi riguarda l'area Dems ha già preso la decisione definitiva in seduta collegiale ed è stata di sostenere la candidatura di Luciano Ralli fino in fondo, ma se qualcuno ha cambiato idea, pur avendone tutto il diritto, sappia che non ha ha il mandato di partecipare a nessun tavolo di trattativa indipendentemente dal ruolo politico e istituzionale ricoperto.

Forse sarebbe meglio dare il via ai congressi ricercando un clima più sereno e favorire al massimo la partecipazione e la discussione intorno alle candidature che ci sono e su quello che dobbiamo fare come partito per il bene della nostra comunità.
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