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Il Casentino per il No, i consiglieri aderenti

Riceviamo e pubblichiamo. Dopo Romano Prodi, apprendiamo, ormai a pochi giorni dalla tornata referendaria, che anche alcuni sindaci Casentinesi, firmatari di un curioso comunicato stampa, spacciato da qualche redazione come trasversale tra...

Riceviamo e pubblichiamo.

Dopo Romano Prodi, apprendiamo, ormai a pochi giorni dalla tornata referendaria, che anche alcuni sindaci Casentinesi, firmatari di un curioso comunicato stampa, spacciato da qualche redazione come trasversale tra maggioranze e minoranze consiliari, hanno rotto gli indugi dichiarando le proprie intenzioni di voto per il Sì. Fin qui non vi è di che stupirsi, al di là che si stenta ad inquadrare il soggetto (cioè le minoranze che votano Sì) e del merito dichiarato ossia che il Sì garantirà il futuro e che il NO evidentemente (secondo loro) ci porterà peste e carestie per mille anni.

Ciò che colpisce è semmai come quegli stessi Sindaci, tra cui i loro amministratori, abbiano disposto con la loro firma e le loro volontà del nostro futuro, chiudendo (caso pressoché unico in Italia) il punto nascita del nostro Ospedale di Vallata per potenziarlo. Niente male per chi si predica nel cambiamento.

Cosa c’entra dirà qualcuno l’arzigogolato dettato costituzionale proposto agli elettori, a dispetto di semplici e chiare parole che compongono l’attuale Carta Costituzionale con la materia della Sanità?

C’entra, eccome se c’entra. Votando Sì, se per esempio ancora non è dato sapere come i cittadini esprimeranno la loro intenzione di voto sui sindaci e consiglieri regionali da spedire al Senato, è certo che chi governa le amministrazioni pubbliche (pensiamo alla nostra Regione) si sarà garantito con certezza matematica il diritto di governare e disporre a piacimento del progetto riformatore della Sanità che ha già prodotto appunto la chiusura del nostro bel punto nascita e chissà ancora che altro.

Il tutto a dispetto di una parola chiamata democrazia che dovrebbe semmai assicurare l’alternanza per un più proficuo controllo. Ma la democrazia è un concetto evidentemente troppo alto.

Come blindo perciò il potere che è azione di governo? Escludendo i potenziali concorrenti politici, un po’ come in certe dittature quando a decidere è colui che si pone all’altezza di un Dio uno e trino. Ricordiamocelo allora quando vediamo le cose che non vanno intorno a noi. Dal 5 di dicembre potrà essere tutto più veloce: più Sanità, più Servizi, meno conflitti tra Enti sovrapposti. Addio alle province, addio alle Unioni dei Comuni. Anzi No, le Unioni a Loro piacciono ed il 18 dicembre comunque voteremo il rinnovo del Consiglio Provinciale. Esattamente come oggi.

Sappiano in definitiva quei sindaci della Repubblica firmatari della petizione che se pure qualche illustre costituzionalista si è scomodato nel dire che questa Riforma è un attentato alla Costituzione, bè ne sono intanto anche loro corresponsabili.

Noi non ci stiamo e pertanto ci dissociamo dall’appello al Sì, invitando i cittadini prima di tutto ad andare in massa a votare e poi a votare NO.

I Consiglieri Comunali:

Enrico Lettig (Lista Civica Poppi Libera)

Alberto Ciampelli (Lista Civica Poppi Libera)

Ilaria Roselli (Lista Civica Poppi Libera)

Gianni Brogi (Lista Civica Insieme per Chitignano)

Sergio Rosadini (Lista Civica Insieme per Chitignano)

Lorenzo Remo Ricci (Lista Civica Castel Focognano)

Lorenzo Bartolini (Lista Civica Castel Focognano)

Giuliano Pietrini (Lista Civica Castel Focognano)

Anselmo Fantoni (Lista Civica Costruiamo il Futuro)

Giacomo Bernacchi (Consigliere di Minoranza Chiusi della Verna)

Federico Dini (FDI AN Insieme per Montemignaio)

Pietro Salvatore Pennisi (Consigliere Comunale Indipendente Comune di Bibbiena)

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