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I lavoratori della Bekaert in consiglio regionale. Una mozione unitaria discussa a Firenze

Una mozione unitaria sulla crisi della Bekaert di Figline Valdarno è stata discussa al termine della seduta odierna del Consiglio regionale toscano. E’ quanto è stato disposto dal presidente dell’assemblea, Eugenio Giani, in accordo con i gruppi...

Una mozione unitaria sulla crisi della Bekaert di Figline Valdarno è stata discussa al termine della seduta odierna del Consiglio regionale toscano. E’ quanto è stato disposto dal presidente dell’assemblea, Eugenio Giani, in accordo con i gruppi consiliari, al termine dell’intervento di rappresentanti sindacali dell’azienda.

In aula sono intervenuti il segretario generale della Fiom Cgil di Firenze, Daniele Calosi, Yuri Campofiloni, della Fiom Cgil, e Filippo Pecci della Rsu.

“Una presenza a palazzo del Pegaso - ha spiegato Giani - che rappresenta nel nostro spirito tutta la realtà a cui vogliamo tributare la massima solidarietà. L’intento era quello di dare voce a questi lavoratori, in un caso su cui ho riscontrato una solidarietà senza precedenti da parte di tutte le forze politiche del Consiglio”.

Per Calosi da parte di Bekaert “c’è stato disprezzo per le istituzioni: se l’azienda non si presenta al tavolo della trattativa dimostra cattiveria, quella stessa cattiveria che ha dimostrato davanti ai lavoratori”. Sulla stessa linea Pecci, della Rsu, che ha sottolineato come “le lettere di licenziamento sono arrivate a casa mentre la gente era a lavorare. Un comportamento inaccettabile e inammissibile”.

Campofiloni ha invece spiegato che dopo l’incontro di ieri al ministero a Roma, si è tenuta un’assemblea “ed è stato deciso di sospendere lo sciopero per tornare a lavorare. Ora lo stabilimento sta producendo: andremo avanti, non saremo noi a fermarlo. Con responsabilità i lavoratori stanno producendo al massimo per portare avanti la fabbrica”.

Pronte le reazioni da parte del mondo politico regionale.

“La chiusura dello stabilimento Bekaert - ha detto Serena Spinelli, capogruppo Mdp - rischia di avere un impatto drammatico sul territorio. Siamo di fronte a un tema che non riguarda una parte politica ma tutti gli schieramenti in campo e le istituzioni a tutti i livelli. Per questo è fondamentale che il Ministro del Lavoro e la proprietà garantiscano la loro presenza ai tavoli, a differenza di quanto è successo ieri durante il primo incontro. Ringrazio le rappresentanze sindacali che questa mattina hanno preso parte alla seduta del Consiglio regionale, dimostrando, ancora una volta, di fare ogni sforzo affinché sia individuata una via d’uscita; così come hanno proposto ieri al tavolo presso il Mise chiedendo di attivare una cassa integrazione per ristrutturazione, alternativa ai licenziamenti. Proprio in queste ore i lavoratori dello stabilimento valdarnese sono tornati al lavoro, dando a chi vorrebbe cessare la produzione la più grande risposta di dignità. Con la mozione approvata oggi in Consiglio regionale, chiediamo unitamente alla Giunta di fare ogni sforzo per il mantenimento del sito produttivo e dei livelli occupazionali: di proseguire con l’impegno messo in campo finora affinché di concerto con i sindacati, presso il Tavolo al Mise, si salvaguardino i livelli occupazionali. E ad attivarsi in sede europea, data la natura sovranazionale dell’azienda operante anche in altri Paesi, in particolare Slovacchia, Romania e Belgio, per scongiurare la delocalizzazione della produzione”.

“Occorre lo sforzo di tutti per trovare una soluzione a questa drammatica situazione che colpisce oltre 300 lavoratori e le loro famiglie – afferma la Consigliera regionale pentastellata Irene Galletti – Apprezziamo molto lo sforzo che sta facendo il Ministero del Lavoro per scongiurare la delocalizzazione all’estero dell’azienda e salvaguardare così la produzione e i posti di lavoro in Toscana. Proprio perché occorre un’azione congiunta, vi è la necessità di un coinvolgimento di tutte le sigle sindacali e USB in questa situazione, anche per incoraggiare l'unità d’intenti e scoraggiare eventuali divisioni interne ai lavoratori. Mi ha pertanto sorpreso apprendere che oggi in Consiglio regionale fossero state invitate soltanto alcune sigle sindacali. Voglio pensare si sia trattato di un disguido e che nelle occasioni future, ed in particolar modo in contesti istituzionali, venga prestata attenzione a tutte le rappresentanze dei lavoratori. Strumentalizzare in chiave politica vicende così gravi sarebbe certamente un errore. In questa, come in tutte le situazioni analoghe, è necessario che le Istituzioni ascoltino tutte le rappresentanze. Chiamiamo dunque alla massima partecipazione di tutti alla manifestazione di protesta che si terrà il prossimo 29 giugno a Figline Valdarno, manifestazione che partendo dai cancelli della Bekaert, si concluderà nella piazza principale di Figline con un consiglio comunale aperto.”

"Pronti a tutto per evitare la chiusura della Bekaert di Figline e la perdita dei 318 posti di lavoro - ha annunciato il capogruppo di Forza Italia Maurizio Marchetti all’aula dell’assemblea toscana dove era in discussione la mozione sulla vertenza Bekaert. La mozione unitaria assimila, tra le altre presentate successivamente, quella presentata proprio da Marchetti il 22 giugno scorso per invocare dalla Regione un’azione incisiva e non solo di osservazione a tutela dei 318 lavoratori e della capacità produttiva del sito valdarnese.

Forza Italia in Consiglio regionale su questo è unita, con il Vicepresidente dell’Assemblea toscana Marco Stella in piena sintonia nel sostegno ai lavoratori e nella volontà di scongiurare una ferita di tale portata al tessuto occupazionale del territorio: "Richiamiamo l’attenzione – affermano Marchetti e Stella – a che ci sia davvero ogni sforzo per evitare la possibile e imminente chiusura dello stabilimento. La strategia, da parte della multinazionale, pare proprio quella di eliminare concorrenti in ambito europeo, e forse noi contro questa dinamica non avremo molti argomenti. Ma dobbiamo provarci. Un impegno forte e collettivo di politica e istituzioni va messo assolutamente in campo. Noi siamo pronti a schierarci al fianco dei lavoratori con le altre forze politiche per fare tutto quanto necessario ad evitare la chiusura dell’azienda".

“Intervengo in aula prima di tutto per condannare la violenza e l’arroganza dell’atto compiuto venerdì scorso dalla proprietà belga della Bekaert di Figline Valdarno - ha sottolineatoValentina Vadi, Consigliera regionale del Partito Democratico - una violenza che si è manifestata nei modi e nelle forme che ci sono state raccontate dai delegati sindacali presenti in Consiglio Regionale. Sono, questi, gli effetti di una delocalizzazione senza regole e selvaggia rispetto alla quale è necessario che l’Europa intervenga con forza e determinazione dando regole certe che garantiscano i lavoratori da atti di prepotenza quali quello accaduto a Figline Valdarno. Un atto disumano che potrebbe configurarsi come un disastro ‘sociale’ per tutto il Valdarno fiorentino ed aretino,di cui porto, oggi, la voce in Consiglio Regionale, perché in quel territorio vivo. I 318 lavoratori ‘licenziati’ provengono da numerosi comuni della vallata: Figline, San Giovanni Valdarno, Castelfranco Piandiscò, Reggello, Terranuova, Montevarchi e la decisione della Bekaert, se sarà confermata con questa forza, avrà un forte impatto sociale sulle comunità e sul tessuto sociale.

Per questa ragione mi auguro che tutti i livelli istituzionali, sindacali e politici facciano di tutto per giungere ad una soluzione che tuteli i diritti dei lavoratori e garantisca l’occupazione, a partire dal ritiro della procedura di licenziamento. Come hanno sottolineato le rappresentanze delle RSU, è ammirevole e da apprezzare la decisione dei lavoratori di riprendere la produzione: penso non sia affatto facile decidere di ricominciare a lavorare con l’attesa di essere licenziati entro pochi giorni.

Su questa vicenda siamo arrivati in ritardo e non abbiamo ascoltato a sufficienza chi, all’epoca della vendita da parte di Pirelli, metteva in guardia ed esprimeva una forte preoccupazione: ricordo le preoccupazioni dell’allora sindaco di Figline, Riccardo Nocentini su una acquisizione che si configurava nelle forme di una concentrazione monopolistica della produzione in Europa da parte di Bekaert. Che adesso le istituzioni, a tutti i livelli, marcino in sintonia con i sindacati ed i lavoratori perché la situazione possa trovare una soluzione: l’approvazione all’unanimità, in Consiglio Regionale, di una mozione proposta unitariamente da tutti i gruppi consiliari, che impegna la Giunta Regionale a proseguire nell’azione intrapresa, di concerto con le organizzazioni sindacali al tavolo del Mise per salvaguardare la produzione ed i posti di lavoro, è un segnale importante in questa direzione”.

Sulla vicenda si è espresso anche il parlamentare Stefano Mugnai.

"Informativa urgente, iniziative sollecite e decise, coinvolgimento di Pirelli nella vertenza Bekaert di Figline Incisa". E' quanto ha chiesto oggi al Governo il deputato di Forza Italia Stefano Mugnai, coordinatore regionale degli azzurri in Toscana e vicecapogruppo del suo partito alla Camera. Nella sua visita ai lavoratori in presidio davanti allo stabilimento, domenica scorsa, Mugnai aveva già annunciato la propria iniziativa. Oggivia ha dato seguito, tornando tra l’altro a sottolineare l’assenza di rappresentanti del Governo all’incontro tenutosi ieri presso il Ministero per lo sviluppo economico: "Spiace che al suddetto incontro del 26 giugno con i sindacati e le istituzioni locali non sia stato presente il Ministro Di Maio – dichiara Mugnai – che tuttavia risultava presente alla Camera. Peraltro abbiamo appreso che il Ministro sabato scorso era presente in Valdarno, a Montevarchi, a pochissimi minuti d’auto dallo stabilimento di Figline: una sua visita ai lavoratori, già in assemblea permanente, avrebbe, da un lato, rassicurato i lavoratori in un momento così drammatico, ma al contempo anche contribuito a dare ulteriore risalto alla vicenda dimostrando un serio interessamento del Ministro". E allora Mugnai rilancia, richiamando la vicenda a partire dalla comunicazione, da parte della multinazionale belga Bekaert ai vertici del sito produttivo valdarnese, di chiusura della fabbrica specializzata in produzione di steel cord per pneumatici entro 75 giorni: "L’azienda – spiega Mugnai – impiega 318 lavoratori per i quali sono state avviate le procedure di licenziamento, con decisione genericamente motivata con scarsa prospettiva di redditività". Secondo il coordinatore toscano di Forza Italia «l’azienda probabilmente progetta da tempo la chiusura e smantella via via la filiera produttiva ponendo in essere comportamenti coerenti con quanto comunicato venerdì scorso, ma, al contempo, pone in essere condotte elusive finalizzate a rassicurare i lavoratori. Basti pensare che la settimana precedente era stata avviata la trattativa con il personale per i premi di produttività». Lo stabilimento era fino a pochi anni fa di proprietà Pirelli. E proprio il coinvolgimento del vecchio proprietario è quanto oggi ipotizza Mugnai come exit strategy da una situazione che a livello d’area riveste contorni drammatici: «L’attuale proprietà – osserva il parlamentare di Forza Italia – ha rilevato da Pirelli pochi anni fa lo stabilimento in questione e, a seguito di quella transazione, è divenuta un’importante fornitrice di Pirelli stessa. Parrebbe pertanto opportuno, da parte del Governo, un coinvolgimento nella vertenza anche di Pirelli che, nel momento della vendita dello stabilimento in parola, fornì rassicurazioni al Ministero in merito alla volontà di Bekaert di mantenere produzione e livelli occupazionali nello stabilimento di Figline». Su queste basi, Mugnai ha presentato «richiesta di informativa urgente al Ministro in ordine alle iniziative che intende promuovere con la massima sollecitudine e determinazione».

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