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Hospice sì, ma quando? Le risposte che gelano Arezzo: "Quasi tre anni per la sede definitiva"

Dilatati anche i tempi per quella provvisoria di Agazzi. Il primo a rendere conto dell'incontro è il consigliere Marco Donati: "Dobbiamo tornare a dare peso ad Arezzo o questa città continuerà a perdere servizi e opportunità. In questo caso emerge anche la mancanza di interlocuzione tra Comune e Regione Toscana"

Tempi lunghi, lunghissimi. Più di quanto previsto per la sede definitiva al Pionta. E pure per quella provvisoria di Agazzi i tempi programmati non coincidono con le attese. L'incontro voluto dalla giunta Ghinelli ha riservato una doccia gelata per Arezzo che vede dilatare i tempi per la sede di quello che era stato uno dei fiori all'occhiello della sanità cittadina: l'hospice, la struttura destinata ai malati oncologici terminali. E dire che per una volta la politica aretina, istituzioni e associazioni, compattamente, si erano mossi per caldeggiare la soluzione dopo il trasferimento forzato a seguito della seconda ondata Covid. A gettare il sasso nello stagno, oggi pomeriggio, è stato Marco Donati, capogruppo in consiglio comunale di Scelgo Arezzo, con un post su facebook. A stretto giro di posta sono arrivate le dicharazioni della vicesindaca Lucia Tanti. E poi ci sono le posizioni dei rappresentanti della Regione: hanno parlato i consiglieri aretini di opposizione e maggioranza. 

Marco Donati

"Come già anticipato in settimana da Scelgo Arezzo - ha scritto Donati - arrivano più incertezze che risposte dalla riunione organizzata questo pomeriggio dalla Giunta Ghinelli per la nuova sede dell’Hospice: nuova sede non prima di 3 anni e ancora qualche difficoltà per la sede provvisoria. Dobbiamo tornare a dare peso ad Arezzo o questa città continuerà a perdere servizi e opportunità. In questo caso emerge anche la mancanza di interlocuzione con il Governo della Regione Toscana. È necessario costruire un progetto civico sempre più ampio che metta le basi per un riscatto di questa città".

Lucia Tanti

"La riunione che si è svolta oggi alla presenza di consiglieri regionali e comunali, rappresentanti delle organizzazioni sindacali e dirigenti dell’azienda Asl non ci ha fornito le risposte che attendevamo e che ci erano state prospettate", ha ammesso la vicesindaca Tanti. “La città da troppo tempo è stata privata di una struttura: abbiamo mantenuto un atteggiamento di comprensione quando l’Hospice, lo scorso anno, è stato spostato per la prima volta. Ma il tempo in questo caso è stato ‘tiranno’ e mantenere l’incertezza su un servizio delicatissimo non solo da un punto di vista sanitario ma anche etico e umano, è francamente inaccettabile. Sono soprattutto i tempi a costituire il tallone di Achille. La Asl ci ha presentato due soluzioni, entrambe nei pressi dell’ospedale, per il nuovo Hospice confermando la presenza di risorse certe su cui contare in fase progettuale e di realizzazione. Ma la dilatazione dei mesi, che a questo punto diventano anni, non soddisfa e fa parlare del classico bicchiere mezzo vuoto. O vuoto per tre quarti. Per avere il nuovo Hospice ci è stato detto che serviranno sostanzialmente 32 mesi, al di là del fatto che la scelta cada sulla soluzione uno o sulla soluzione due. Mesi che aggiunti ai 15 che ci separano dal primo spostamento, portano a quasi 4 anni di assenza. Si tratta di tempi che non sono compatibili con le esigenze della città, le richieste della politica, la sofferenza delle famiglie e dei malati e la modernità. In tutto questo, la cosiddetta soluzione intermedia di Agazzi, che a questo punto tanto intermedia non sarebbe, latita ancora, senza che ci sia stata confermata la sua concretizzazione. È importante rimarcare che non parliamo di una cosa nuova e inattesa ma di un servizio che c’era, che Arezzo poteva vantare e di cui chiediamo con forza il ripristino. Ci sono le risorse, c’è la localizzazione al Pionta ma così non va. Sarebbe facile buttarla in polemica come alcuni fanno ma chi governa sa che la pazienza porta più lontano della propaganda. Ora la pazienza sta finendo e sono certa che tutti insieme sapremo essere chiari su questo punto, senza distinzioni di parte”.

Marco Casucci

"Siamo rimasti interdetti - ha aggiunto il consigleire regionale leghista Marco Casucci - nel venire a conoscenza, attraverso un incontro in videoconferenza a cui abbiamo partecipato, che la presenza di un funzionale edificio da adibire ad Hospice, sia, ad Arezzo, ancora colpevolmente in alto mare. Per di più pure la soluzione temporanea dell'Agazzi pare non essere così immediata. Per la realizzazione dell'opera occorrerebbero quasi tre anni, un periodo di tempo decisamente eccessivo. Qualcuno e mi riferisco apertamente ad Asl e Regione dovrà, dunque, assumersi le proprie responsabilità per una vicenda che danneggia pesantemente gli aretini. Ribadiamo che la nostra idea di creare una Cittadella della Salute sia tuttora da perseguire, puntando, quindi, ad una riqualificazione dell'area del Pionta. Non è ammissibile che da quando è iniziata la pandemia ad oggi, non si sia ancora trovata una valida risoluzione al problema. Auspichiamo una reale collaborazione fra Regione, Asl e Comune; da parte nostra, come ampiamente fatto in questi mesi, continueremo a pungolare chi di dovere, affinché il nostro importante capoluogo di provincia, possa avere a disposizione, finalmente, una struttura adeguata alle esigenze dell'utenza".

Ceccarelli e De Robertis

La chiosa arriva dai consiglieri regionali del Pd Vincenzo Ceccarelli e Lucia De Robertis. "C’è un ritardo nell’attivazione della soluzione provvisoria, ad Agazzi, per l’hospice di Arezzo e ci aspettiamo che la soluzione che avevamo condiviso con l’Asl aretina per il mese di maggio sia al più presto disponibile, rimuovendo gli ostacoli che ad oggi ne hanno impedito l’avvio”. Con queste parole, la presidente della quarta commissione regionale Lucia De Robertis e il capogruppo del Pd in consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli, commentano l’aggiornamento avuto oggi, nel corso della presentazione dell’ipotesi progettuale di quella che sarà la soluzione definitiva, nell’area del Pionta. “Oggi – proseguono Ceccarelli e De Robertis – abbiamo avuto conferma di ciò che avevamo anticipato. Abbiamo appreso che il progetto sta prendendo forma, pur dovendo seguire il percorso previsto dalle leggi, che purtroppo non è breve. La Regione conferma tutti gli impegni presi per sostenere l’intervento che sarà attuato dall’Asl e noi siamo impegnati  per fare in modo che l’opera sia realizzata tra le opere previste dal Piano nazionale per la ripresa e seguiremo l’iter progettuale e poi quello realizzativo, per avere la certezza che non vi siano ritardi e che quest’opera che tutti noi sentiamo come un segno importante di attenzione verso chi soffre e di civiltà, possa divenire realtà nei tempi più brevi consentiti dalle procedure”.

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