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Gommista uccide il ladro, le reazioni. Nisini: "Chiederò di incontrare Pacini"

Il consigliere Marco Casucci (Lega) interviene sul grave fatto di cronaca che, nella notte, si è consumato nell’aretino dove il titolare di una ditta ha sparato all’ennesimo ladro che lo stava derubando. Intervento anche del commissario comunale della sezione della Lega Cortona-Valdichiana, Luca Conti

“Esasperato dai furti, dormiva nella sua ditta per proteggere la sua proprietà. Dopo decine di raid subiti, Fredy Pacini aveva deciso di trasferire la sua camera nell’officina tanto che era finito anche su programmi televisivi nazionali. Stava difendendo il lavoro di una vita contro continue scorrerie notturne” ha commentato il commissario comunale della sezione della Lega Cortona-Valdichiana, Luca Conti.

“A Monte San Savino, come in altre zone della Valdichiana, i furti sono all’ordine del giorno e la gente non ce la fa più. Servono maggiori controlli e videosorveglianza –ricorda il consigliere regionale Marco Casucci (Lega)- Il compito di accertare i fatti spetta alle forze dell’ordine e alla magistratura, di certo noi non lasceremo solo Fredy Pacini. Siamo rammaricati per la morte di un giovane che però, ricordiamo, era entrato in una proprietà privata “armato” di un piccone”.

Dalla Lega parlano anche la senatrice Nisini e il segretario provinciale Mattoni  

"Un uomo che in pochi mesi subisce 38 furti è un uomo che sicuramente non si sente tutelato dallo Stato. A lui va tutta la nostra solidarietà e la promessa che questo Governo non lo lascerà solo", il commento della senatrice Tiziana Nisini sul tragico evento accaduto in provincia di Arezzo del ladro ucciso nel capannone di Fredy Pacini a Monte San Savino.  "La Lega in modo unanime si schiera a favore dell'imprenditore. La nostra battaglia a favore della Legittima difesa finalmente sta prendendo corpo. Mi auguro che appena si affronti in parlamento il provvedimento sulla legittima difesa venga approvato in tempi rapidi", sottolinea la senatrice. "Chi difende la propria famiglia, la propria azienda o sé stesso non può essere accusato mai di eccesso di legittima difesa".

Alla Senatrice fa eco Nicola Mattoni, il Segretario Provinciale della Lega di Arezzo:

"Esprimo anch'io la massima solidarietà da parte di tutta la sezione provinciale della Lega; un uomo costretto a dormire nel proprio capannone per difendere la sua proprietà non poteva agire diversamente, pertanto sappia che se necessario gli daremo tutto il supporto necessario per affrontare questa vicenda".

Conclude Tiziana Nisini: "Appena sarà possibile chiederò di incontrare Pacini per esprimergli tutta la nostra vicinanza e assicurargli che saremo al suo fianco e che conti su di noi. Con la nuova legge sulla legittima difesa probabilmente non avrebbe dovuto nemmeno subire le indagini di eccesso colposo di difesa".

Questa la dichiarazione del coordinatore di Forza Italia Stefano Mugnai:

“La nuova legge sulla legittima difesa sia una priorità per questo Parlamento. Non passa settimana che nuovi fatti di cronaca - l'ultimo avvenuto stanotte nell'aretino, in Toscana - dimostrano l’assoluta necessità di una modifica sostanziale al principio della legittima difesa contenuto nell’attuale normativa. Per Forza Italia la difesa in casa propria o nel luogo di lavoro deve essere sempre legittima. Ed è anche questo il sentimento comune degli italiani. Il tempo degli annunci volge al termine, si pronunci il Parlamento”. Lo afferma, in una nota, Stefano Mugnai, vice capo gruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.

Di Forza Italia si uniscono anche l'onorevole Maurizio D'Ettore e il coordinatore provinciale Bernardo Mennini:

"Ci vuole una nuova legge che definisca in modo inequivocabile e senza punti oscuri che la difesa in casa propria o nel luogo di lavoro deve essere sempre legittima. Il drammatico fatto di Monte San Savino impone che una legge chiara ed inequivocabile venga subito approvata, per non  lasciare solo il cittadino che reagisce ad un furto. Solo una nuova legge sulla legittima difesa può offrire soluzioni ragionevoli.

Giacomo Giannarelli del Movimento Cinque Stelle della Toscana scrive: 

“La vita è sacra e oggi è morta una persona. È stata uccisa durante una violazione di domicilio da un imprenditore che ha subìto 40 furti in pochi anni ed è costretto a vivere nel suo capannone per difendere quello che ha creato con il proprio duro lavoro. Prima di giudicare mettiamoci nei panni di questo imprenditore. C’è un problema sicurezza in tutta la Toscana: lo diciamo da tempo. Ora servono delle risposte.
La notizia mi sconvolge e non poco. Sì, perché lo scorso mese incontrai, per caso, proprio il Pacini. Ero a Chiusi per un incontro con il gruppo locale del Movimento e avevo forato una gomma. Venne in mio soccorso lui, persona gentile e con le mani da lavoratore. Solo dopo l’intervento in officina, scambiando due chiacchiere, scoprii la sua storia. Una racconto incredibile. Mi spiegò che era costretto a dormire da almeno quattro anni nel suo capannone: aveva subìto 38 furti. Allora, tra le altre cose, scrissi: Non possiamo permettere che la nostra regione viva nel terrore della criminalità. È andata così. Senza parole”.

Anche il Partito Liberale Italiano sezione Toscana unitamente alla sezione provinciale di Arezzo esprime la più totale solidarietà al commerciante di Monte San Savino "costretto dai reiterati furti subiti a dormire all'interno della sua attività e a sparare per difendere il patrimonio dell'azienda. La tradizione garantista dei liberali fa si che non si consideri nessuno colpevole fino al terzo grado di giudizio , auspichiamo pero' che in questo caso di gradi di giudizio non ve ne sia alcuno." La nota è firmata da Fabrizio Biagioni segretario regionale del Pli,  da Claudio Gentile presidente regionale e da Angelo Rossi segretario provinciale di Arezzo

Anche Fratelli d'Italia si esprime con il consigliere regionale Paolo Marcheschi: 

“La difesa è sempre legittima! Anche nella sua sfaccettatura dell’eccesso colposo. Come Fratelli d’Italia ribadiamo il principio dell’assolutezza della legittima difesa mettendo fine ai calvari giudiziari di persone passate da vittime a carnefici. Dove per lo Stato non è possibile arrivare, per costi e mezzi, ognuno è costretto a difendersi –ha commentato il Consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi), dopo il grave fatto di cronaca che si è consumato a Monte San Savino dove un gommista esasperato dai continui furti ha ucciso l’ennesimo ladro che lo stava derubando- L’imprenditore che questa notte ha sparato era stato costretto a dormire nella propria ditta per difendere il lavoro di una vita messo in pericolo da ben 38 raid notturni. Era stato lasciato solo e non poteva permettersi una vigilanza privata. Sono rammaricato per la morte del giovane moldavo ma voglio ricordare che era entrato in una proprietà privata “armato” di un piccone”.

Da Forza Italia: 

"Siamo solidali con l'imprenditore che nella notte ha sparato a un ladro nella sua azienda di gomme a Monte San Savino (Arezzo). La legge sulla legittima difesa, a questo punto, è sempre più urgente, i cittadini sono esasperati dall'esplosione della criminalità in Toscana e in Italia".  Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia). Il titolare dell'azienda aveva già subito 38 furti e dormiva da tempo all'interno dei locali della ditta. "Ladri e criminali di ogni tipo devono capire - sottolinea Stella - che non si può entrare impunemente nelle case dei cittadini o nelle aziende, e rubare o compiere atti di violenza. Non vogliamo certo il Far West, e la nuova legge sulla legittima difesa dovrà delineare i contorni relativi al legittimo uso delle armi in situazioni del genere, ma un principio deve essere chiaro: chi è minacciato deve avere la possibilità di difendersi, il buonismo della sinistra va superato, su questo non abbiamo dubbi".

CasaPound: "Solidarietà a Fredy Pacini, abbandonato dalle istituzioni"

Nella notte a Monte San Savino è finita nel sangue una rapina a un’officina situata nella zona industriale del comune aretino. Due moldavi, armati di picconi, hanno infatti fatto irruzione nello stabilimento, e il titolare, che viveva all’interno dello stesso, ha risposto sparando ai due, ferendo alle gambe uno dei ladri provocandone la morte. A commentare l’accaduto è la sezione aretina di CasaPound, che con una nota esprime la propria vicinanza a Fredy Pacini, titolare dell’officina, denunciando l’inaccettabile lassismo delle istituzioni, da sempre sorde alle richieste di aiuto nonostante i numerosi furti precedenti.

“Quanto successo nella notte a Monte San Savino è una tragedia annunciata – dichiara Francesco Campa, responsabile aretino di CasaPound – e ci dispiace che Fredy Pacini, padre di famiglia e lavoratore esemplare, rischi di subire le conseguenze dell’atavico abbandono da parte delle istituzioni. Quanto successo ieri notte non è infatti un caso isolato di legittima difesa, è piuttosto l’ultimo dei tanti furti che il meccanico savinese ha subito nell’ultimo periodo, ben 38 stando alla sua testimonianza, che lo avevano costretto ad andare a vivere nella propria officina per difendere dai malviventi il frutto del proprio lavoro. Una scelta disperata, che Fredy aveva evidenziato anche in svariate interviste in TV, ma che non ha mai spinto le autorità locali e nazionali a interessarsi del caso. Negando a Fredy quella legittima tutela che lo Stato dovrebbe offrire a tutti i suoi figli”.

“Fredy è stato costretto a farsi autotutela – prosegue - Campa - e questo, al di là delle possibili conseguenze legali che non ha senso commentare ora anticipando il lavoro degli inquirenti, rappresenta una sconfitta per lo Stato. Uno Stato incapace di difendere i propri figli,ma che delega sempre più ai singoli la propria funzione di tutela non è uno Stato che può definirsi tale”. 

“Sia chiaro, Fredy ha fatto benissimo a difendere i propri diritti, tutelando i propri beni dall’ennesimo attacco di malintenzionati, ma non è accettabile che sia arrivato a tanto dopo i numerosi appelli e le numerose segnalazioni effettuate. Questo caso rappresenta l’emblema del fallimento delle autorità locali e nazionali, che incapaci di effettuare l’adeguata prevenzione scaricano i loro doveri sui singoli cittadini”.

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