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Futuro Aretino: "Ragazzi ubriachi e risse nel weekend di Arezzo. Dove sono le politiche giovanili?"

Lettera aperta della presidente Floriana Croce alla luce degli episodi caotici che si sono verificati nel fine settimana in centro ad Arezzo e che hanno visto protagonisti anche minorenni

Sul tema degli episodi caotici che si sono verificati nel fine settimana in centro ad Arezzo e che hanno visto protagonisti anche minorenni, interviene con una lettera aperta la presidente dell'associazione Futuro Aretino Floriana Croce.

La lettera

Alla luce dei fatti accaduti ad Arezzo anche in questo fine settimana (risse, ragazzi ubriachi, atti di vandalismo) mi sento di dire a gran voce che così non si può più andare avanti. Certo mi si potrebbe rispondere che non c’è nulla di nuovo, che l’alcolismo giovanile esisteva prima della pandemia e che c’era da aspettarselo, una volta tolto o allentato il “tappo” del coprifuoco. Come se ciò fosse una ragione valida? Un periodo difficile per tutti e molto anche per i ragazzi può giustificare un aumento del consumo di alcolici e un abbassamento dei più basici freni inibitori? Purtroppo le politiche giovanili sono assenti da troppo tempo e comunque sono sempre state ampiamente insufficienti: questi ritardi ed inadempienze si pagano, i problemi sono sotto gli occhi di tutti.
Io sono dell’idea che ai ragazzi vada data un’alternativa, i giovanissimi devono essere coinvolti in prima persona ed in età preadolescenziale in progetti educativi seri e divertenti, come ad esempio quello “Under 16” da noi pensato e realizzato con impensabile successo, perché questa fascia rappresenta la giusta età in cui fare prevenzione e fare prevenzione non significa dare solo informazione ma formazione. Dove sarebbero gli “investimenti sui giovani” tanto sventolati? Forse nella mancia preelettorale proposta da Letta? 10mila euro e ci si lava la coscienza? La cosa triste e che non voglio accettare passivamente è che le responsabilità sono di noi adulti in quanto famiglie e di una politica assente, autoreferenziale, carrierista e fatta solo di spot.
La salute, non solo fisica, dei nostri figli non deve nella maniera più assoluta avere una bandiera politica , ma deve avere un impegno politico trasversale continuo e concreto. Quante volte mi sono chiesta perchè siano in pochissimi ad occuparsene, forse perché è faticoso o forse perché vi è incapacità? O perché alla fine i giovanissimi non votano? Non abbiamo più tempo e non abbiamo più voglia di sentire proclami vuoti senza un costrutto. Basta! O dovrei dire: aiuto! Per parte mia, nostra di Futuro Aretino, continueremo con impegno la strada intrapresa ed intrapresa bene, visto il riconoscimento datoci dal Presidente della Repubblica, ma senza l’aiuto di tutti, famiglie, istituzioni, forze dell’ordine, scuola e politica, rischia di diventare solo una targa in bacheca. E visto che parliamo dei nostri ragazzi sarebbe proprio un peccato mortale.

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