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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Fusione comuni del Casentino. Psi: "Comunque vada… non sarà un successo"

Sul tema del prossimo referendum per la fusione dei comuni del Casentino è intervenuto il Psi. "In questi giorni imperversano sui media le tesi pro e/o contro le fusioni dei comuni interessati al referendum del 29/30 ottobre. Intervengono sindaci...

Sul tema del prossimo referendum per la fusione dei comuni del Casentino è intervenuto il Psi.

"In questi giorni imperversano sui media le tesi pro e/o contro le fusioni dei comuni interessati al referendum del 29/30 ottobre. Intervengono sindaci, amministratori, interessati alla politica o semplici cittadini che vogliono, giustamente e democraticamente, dire la loro su un argomento così importante per le varie comunità coinvolte.

Intanto abbiamo notato che l’unico referendum che interessa a costoro è quello Bibbiena-Chiusi della Verna-Ortignano Raggiolo (che già si considera frazione di Bibbiena visto le ultime uscite sui quotidiani), mentre l’altro (Castel Focognano, Chitignano, Chiusi della Verna) vive una fase di ‘silenzio assordante’…dando l’idea di essere stato solo un ripiego di qualcuno per contrapporsi al primo ma che, di fatto, non interessi proprio nessuno…a partire dalle amministrazioni che lo hanno proposto! E non servono gli ultimi colpi di coda di coloro che si sono mossi (o smossi) negli ultimi giorni con proposte di incontri nei propri territori comunali a convincerci di un interesse vero al SI…che si siano resi conto di quanto queste fusioni siano poco utili alla gente e al Casentino? Lo speriamo!

Fatta questa semplice costatazione, di contro ci siamo accorti che gli unici interessati al magone referendario sono due sindaci che per motivi diversi, ma alla fine non così in antitesi, si stanno operando in tutti i modi per convincere la propria gente che ‘referendum si’ è bello e buono o ‘referendum no’ è brutto e cattivo e viceversa.

Come sempre la verità assoluta non è da nessuna parte, diciamo che sta nel mezzo e noi socialisti, contrari a fusioni come quelle che ci sono state propinate negli ultimi tempi, abbiamo cercato di capire i motivi dell’una e dell’altra…ma è stata cosa difficile se non impossibile.

Da parte di chi vuole il ‘SI’ vengono addotte tesi basate su dati perlopiù economici (incentivi, finanziamenti, ottimizzazione dei servizi e quant’altro….ma dei cittadini non parla mai nessuno!!!), non discutendo mai in maniera approfondita dei problemi che un comune di oltre 15.000 abitanti comunque avrà su un territorio così vasto…queste motivazioni sinceramente ci convincono poco, anzi per nulla! Rimane sempre il dubbio che la fusione serva solo ad avere un ulteriore mandato elettorale e ad aumentare l’influenza politica sul territorio, strappando alla parte politica antagonista comuni ed andando ad assumere un ruolo di guida per tutti. E poco ci convincono le tesi – tutte ottimistiche – che solo in questo modo il Casentino avrà un futuro! Un futuro il Casentino poteva comunque averlo se tutti i comuni avessero fatto parte dell’Unione dei Comuni, ente che poteva svolgere (come la legge prescrive) un ruolo di coesione tra gli enti senza far perdere l’identità di ciascuna comunità. Sarebbe stato sufficiente che il comune di Bibbiena avesse, in quella fase, preso le redini di questo Ente, lo avesse riformato o reso più efficiente e meno burocratizzato, invece che scappare in un proprio isolamento che ha fatto, si quello, male al Casentino! Sarebbe bastato ad esempio, lottare per non chiudere la Comunità Montana come è successo in molte parti del Nord Italia, ma renderla uno strumento moderno ed utile nelle mani dei comuni del Casentino, invece che buttare via il bambino con l’acqua sporca…sarebbe bastato…

Passiamo a quelli che vogliono il ‘NO’…potremmo definirla la battaglia di uno contro mille, di un eroico Don Chisciotte che si oppone al sistema preconfezionato da altri e che vuol difendere l’autonomia e la propria identità territoriale ad ogni costo. Ci piace questo eroe, da socialisti non possono che piacerci questi personaggi…ma anche in questo caso l’autonomia e l’identità territoriale non mascherano un proprio interesse personale a conservare la poltrona di primo cittadino!?! Il dubbio rimane ma siamo sognatori e preferiamo la versione romantica della vicenda. Una cosa non ci è molto andata a genio: non si può far votare in Consiglio Comunale l’adesione al referendum tra Castel Focognano, Chitignano, Chiusi della Verna e poi sbandierare ai quattro venti il ‘NO’ a tutto e tutti…forse una maggiore coerenza sarebbe stata opportuna e gradita.

Detto questo, non ci piacciono i motivi del SI e poco ci convincono quelli del NO così come ci vengono proposti, però di una cosa siamo certi: ribadiamo la nostra contrarietà a questi, e solo questi, ‘referendum alla casentinese’, che hanno creato ancor più confusione in un territorio che già era in confusione, sia politica che istituzionale. L’istituto referendario è la base della democrazia e la vera espressione della volontà dei cittadini, ma non se posti in questi termini o proposti con queste modalità: in un argomento delicato come questo, la Regione Toscana, le Istituzioni Locali e i Cittadini (con la C maiuscola) avrebbero dovuto prima aprire un confronto serio e responsabile per ridare un assetto istituzionale moderno ed efficace al territorio piuttosto che nascondersi dietro ad un dito o demandare la decisione finale ad altri.

Ed il futuro? Quale sarà il post referendum? Abbiamo provato ad immaginarci – sempre da sognatori quali siamo - quale sarà il futuro assetto istituzionale del Casentino e la nostra confusione è aumentata:

  • Se vince il NO in tutti i referendum tutto rimane com’è…e questo da un lato ci piace poco, perché siamo convinti che determinerà un nuovo immobilismo fino alla prossima tornata elettorale del 2019! La vittoria del NO, che da un lato auspichiamo, deve essere il punto di partenza politico per ridare uno slancio al Casentino e non il punto di arrivo. Se vince il no, non vuol dire che le cose così come sono vanno bene, sta a significare solo e solamente che ci sono sì dei mal di pancia ma che, se insieme troviamo la cura, si possono individuare soluzioni per guarire il territorio, andando da subito ad individuare forme associative più efficienti (superare l’Unione dei Comuni o renderla più snella? Trovare altre forme associative o partire dalla sua base) e cercando quella coesione territoriale che esisteva ai tempi della tanto bistrattata Comunità Montana, che aveva i suoi limiti, ma faceva parlare tutti i comuni casentinesi con un’unica voce.
  • Se vince il SI a Bibbiena-Chiusi della Verna-Ortignano Raggiolo: avremo un Casentino politicamente e territorialmente diviso in due, con un comune sopra i 15.000 abitanti, Pratovecchio Stia sui 6.000 e il resto di questi - Poppi escluso - saranno solo briciole fagocitate da questi che diventeranno, volenti o nolenti, i referenti territoriali per tutti…con conseguente disgregazione del sistema Unione dei Comuni e grosse difficoltà per i piccoli comuni rimasti;
  • Se invece vince il SI a Castel Focognano, Chitignano, Chiusi della Verna…ma dai non scherziamo, questa ipotesi ci pare proprio remota per il disinteresse diffuso da parte di tutti…e sinceramente ci chiediamo a che serva fare tutta questa ‘fatica referendaria’ per andare a creare un altro comune da 6.000 abitanti e con un territorio immenso da gestire.
  • Una ultima eventualità: ma se il SI vincesse a Bibbiena e Ortignano Raggiolo (e quindi non a Chiusi) siamo certi che i due consigli comunali non chiederanno comunque di fondersi? Staremo a vedere se la Regione sarà coerente con quanto dichiarato in sede di approvazione dei quesiti o troverà un qualche stratagemma o formula magica per procedere comunque alle fusioni…la cosa non ci sorprenderebbe più di tanto, dopo la scheda a tre soluzioni di Chiusi della Verna niente è impossibile!

In conclusione, alla luce delle ipotesi che si verificheranno dopo il 29/30 ottobre, l’unica cosa che questi referendum avranno creato in concreto, sarà stata quella di aver fatto aumentare la confusione nella testa della gente, aver speso soldi dei cittadini ed aver fatto emergere i limiti di una classe politica sempre più interessata solo a sé stessa e non in grado di poter pianificare un futuro per il proprio territorio!

Comunque vada… non sarà un successo!

PSI ZONA CASENTINO

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