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Settore orafo, ecco il documento di Forza Italia Toscana

"La pandemia ha bloccato le aziende che hanno visto fermarsi le produzioni durante il lockdown e soprattutto i mercati internazionali che hanno interrotto le importazioni dall’Italia e dalle più importanti aziende dell’oreficeria. Stanti queste criticità, si è resa necessaria l’attenzione della politica"

Dalla diretta Facebook di Forza Italia Toscana sul settore orafo nasce un documento. Il confronto, organizzato da Federico Dabizzi e moderato da Lorenzo Somigli, ha permesso di mettere in contatto e far dialogare fattivamente la politica e quindi il senatore Massimo Mallegni, coordinatore regionale di Forza Italia, il deputato Maurizio D’Ettore, Claudia Amatucci e Bernardo Mennini del coordinamento aretino e gli imprenditori del settore, da sempre strategico per Arezzo e per la Toscana. Hanno partecipato Giordana Giordini, imprenditore della Giordini Gioielli e Presidente della sezione Orafi di Confindustria Toscana del Sud e Stefano Migliorini, imprenditore della Migliorini Gioielli.

Mallegni, inoltre, si è proposto per rappresentare le aziende nei paesi di esportazione dei prodotti mentre D’Ettore si sta impegnando per combattere la contraffazione dei prodotti orafi, aggravata nel periodo di pandemia. Seguiranno altre iniziative sul tema. In allegato il documento nato dalla diretta e dal successivo e costante confronto con gli imprenditori.

Ecco il testo del documento:

Il polo industriale aretino dell’oreficeria, uno dei primi in Italia, rappresenta uno dei cuori economico-industriali della Toscana. Uno dei distretti storicamente più rilevanti e con un numero di imprese e dipendenti decisivo.
Mentre il 2019 è stato un anno performante per il settore con una ripresa significativa
dell’export (ricordiamo l’impatto della crisi del 2008 su tutto il distretto), l’inizio della
pandemia ha bloccato le nostre aziende che hanno visto fermarsi le produzioni durante il lockdown e soprattutto i mercati internazionali che hanno interrotto le importazioni
dall’Italia e dalle più importanti aziende dell’oreficeria.
Stanti queste criticità, si è resa necessaria l’attenzione della politica. Forza Italia Toscana, grazie al Senatore Massimo Mallegni e all’Onorevole Felice Maurizio D’Ettore, ha organizzato un evento sulla pagina Facebook regionale.
L’incontro partiva dalla volontà di coinvolgere ed ascoltare gli imprenditori. Hanno
partecipato alla diretta, infatti, Claudia Amatucci, gioielliere e membro del Coordinamento provinciale di Arezzo, Stefano Migliorini, imprenditore della Migliorini Gioielli e Giordana Giordini, imprenditrice della storica omonima azienda e Presidente della sezione orafi Confindustria Toscana sud, che si sono confrontati con la politica, chiedendo e proponendo.

Richieste e proposte

Claudia Amatucci. Auspicando e prevedendo una ripresa del mercato della moda e del lusso, le nostre aziende per prepararsi alla ripresa, avranno bisogno di risorse da investire in tecnologia digitale e nuove politiche commerciali di business. Istituzione di politiche contributive legate al credito d’imposta, quali ad esempio quelli della ricerca&sviluppo, e patent box, strumenti efficaci di finanza pubblica per le imprese capaci di far recuperare costi operativi sostenuti, senza creare debito. Confronto con CDP per creare strumenti finanziari di patrimonializzazione dedicati alle aziende orafe.
Stefano Migliorini. Più infrastrutture digitali, manca la fibra sul territorio, che rende
impossibile lavorare in questo momento storico. Migliorare l’interrelazione tra scuola e
mercato del lavoro: mancano scuole di formazione professionale per operai tecnici di
produzione. Riformulazione dei ristori, considerando come fatturato la sola manifattura, al netto del valore della materia prima, che altrimenti, per l’alto valore, rischia di alterare i conteggi.
Giordana Giordini. Creazione di un corridoio sanitario e vaccinazione quanto prima, delle figure professionali delle categorie economiche che devono viaggiare all’estero per lavoro.
Riformulazione dei ristori, considerando come fatturato la sola manifattura, al netto del valore della materia prima. Rivisitazione delle metodologie di determinazione del rating bancario delle aziende, tenendo conto delle difficoltà create dalla pandemia e dal coefficiente di rischio alto assegnato generalmente, alle aziende orafe.

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