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Salta la riunione di Polcri con i consiglieri di centro destra. Lega e Fdi restano all'opposizione

Vertice di centro destra convocato contemporaneamente alla riunione con cui Polcri intendeva assegnare le deleghe ai sei consiglieri di area

Continua lo stallo in Provincia. La lettera che il presidente Alessandro Polcri ha scritto ai sei consiglieri provinciali di centro destra è un dato di fatto che però non cambia le carte in tavola. La sintesi è chiara: Polcri chiede di governare con il centro destra, ma il centro destra ne chiede per lo più le dimissioni. Un dettaglio che pare sia politicamente considerato non di poco conto. La lettera di Polcri è indirizzata ai consiglieri e per conoscenza al sindaco Ghinelli. Una mossa che i partiti di riferimento non hanno gradito affatto. Si sono sentiti bypassati e scavalcati. "Con noi Polcri non si è più confrontato da tempo, non ha dialogato nemmeno per le deleghe" commentano.

Intanto la riunione fissata dal presidente della Provincia per le 18 di oggi per l'assegnazione delle deleghe ai consiglieri del perimetro del centro destra sta saltando. Prima che fosse evidente che stesse per andare deserta, Polcri è stato avvertito che i consiglieri di centro destra sono stati convocati più o meno nello stesso orario dai partiti in un vertice ad hoc sulla linea politica da tenere in Provincia.

Il centro destra ha sempre comunicato in modo unitario rispetto a questa intricata, quanto imprevedibile vicenda, ma ci sono già due posizioni che impedirebbero comunque di proseguire secondo il perimetro politico e amministratvio di centro destra tanto per citare le parole che ha usato Polcri nella lettera.

Lega e Fratelli d'Italia restano all'opposizione. "Se è vero che intende rientrare nel centro destra Polcri deve dimettersi" spiega il segretario provinciale di Fdi Francesco Lucacci "dimissioni che deve impegnarsi per scritto a dare in tempo per arrivare alle nuove elezioni del presidente nello stesso momento in cui si va al rinnovo del consiglio provinciale, quindi a dicembre 2023. Lui con noi non può governare perché non era il nostro candidato designato e ha violato il patto di centro destra che aveva candidato Silvia Chiassai. Per dimostrare di essere tornato nel centro destra e di essere in buona fede deve dare una prova e dimettersi entro la seconda quindicina di agosto."

Una posizione ancora più netta quella della Lega espressa dal neo segretario provinciale Gianfranco Vecchi: "L'offerta di deleghe di fatto l'abbiamo già rifiutata, restiamo all'opposizione, non voteremo il bilancio e chiediamo le dimissioni di Polcri perché non è stato eletto con i voti della Lega, non era il candidato del centro destra."

Cosa succederà adesso? Il quadro non è chiaro, come non lo è mai stato. Gli altri gruppi del consiglio provinciale sono Patto Civico e Centrosinistra per Arezzo. Il primo, che ha come consigliera provinciale Stella Scarnicci e come politico di riferimento Marco Donati, si riunirà questa sera e di certo la "questione Provincia" sarà al centro del confronto. Donati infatti è stato uno dei sostenitori della candidatura di Polcri anche se in queste ultime settimane sembra averne preso le distanze. Nel Pd per adesso tutto tace anche se pare che contatti con il presidente ci siano stati per avere delle spiegazioni. A questo punti Polcri riceverà un no secco e definitivo dal centro destra? Tenterà di governare con gli altri gruppi che di fatto ne hanno decretato la vittoria alle elezioni di secondo grado? Oppure sarà costretto alle dimissioni? Avrà i voti sufficienti per l'approvazione del bilancio? Già perché proprio questo è il passaggio dirimente e che ha bisogno di una maggioranza formata: l'atto deve prima passare dal voto del consiglio provinciale e poi da quello dell'assemblea dei sindaci. Per adesso è in calendario per venerdì 24 marzo, ma slittando la riunione per le deleghe al centro destra, probabilmente ci vorrà qualche giorno in più.

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