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Ex sindaco di Castel Focognano si dimette da consigliere. I retroscena raccontati da Ricci

L'attuale primo cittadino ha ripercorso i fatti accusando Sestini di non avere rispetto delle istituzioni

Si è svolto lunedì sera, in video conferenza, il consiglio comunale per prendere atto della surroga del consigliere dimissionario, ex sindaco del comune di Castel Focognano, Massimiliano Sestini e procedere alla nomina del consigliere presso l’Unione dei Comuni del Csentino in rappresentanza della minoranza del Comune di Castel Focognano.
Al termine del punto all’ordine del giorno, il sindaco Lorenzo Ricci ha voluto puntualizzare alcune considerazioni che riportiamo di seguito:
"Innanzitutto, porgo il mio benvenuto e quello di tutta l'amministrazione comunale al neoeletto Piantini Roberto augurandogli un buon lavoro come consigliere di minoranza certo che sarà proficuo e costruttivo per il bene e l'interesse collettivo dei cittadini del Comune di Castel Focognano che tutti insieme rappresentiamo. Vorrei però soffermarmi sulle dimissioni del consigliere Sestini Massimiliano, già sindaco di questo comune nella scorsa legislatura. Dimissioni che non mi colgono di sorpresa, ma che però mi obbligano da primo cittadino, come lo è stato lo stesso Sestini, ad esprimere alcune considerazioni sulla sua condotta, a partire dal giorno della mancata rielezione a primo cittadino il 27 maggio 2019. Ricordo le parole da lui espresse nel consiglio comunale svoltosi in data 7 maggio 2019, ultimo della legislatura nella quale era sindaco, riportate nel verbale, “A tutti coloro che si rimetteranno in gioco e io spero, che quelli che sono stati in questi cinque anni, il rispetto delle istituzioni che per me sono la cosa più importante,... che vengano rispettate. ”
Quando vengono espressi pensieri così rilevanti, dovrebbero seguire comportamenti corretti e soprattutto coerenti. Per il mio predecessore non è stato così. Premetto che di prassi, il nuovo sindaco, neoeletto, riceve il passaggio ufficiale delle consegne: le chiavi del Comune, la fascia tricolore e il campanello simbolo del consiglio comunale, dalle mani del sindaco uscente che lo ha preceduto invece, lunedì 27 maggio 2019, giorno in cui il sottoscritto assieme alla lista “Impegno Comune per Castel Focognano”, in maniera netta con 189 voti di differenza vinceva le elezioni comunali sull’altra lista Fare Comune nella quale lo stesso Sestini era il candidato a sindaco, al momento della proclamazione da parte dei presidenti delle sezioni elettorali il rituale delle consegne non è avvenuto.
Avrei voluto fare presente questo “sgarbo” alle Istituzioni e alla mia persona, nel corso del consiglio di insediamento della mia legislatura, ma di fronte a oltre 100 persone, quante ne erano presenti quella sera, non ho voluto dare un ulteriore umiliazione al sindaco uscente Sestini, già così fortemente in imbarazzo.
Nel proseguo di questa legislatura ripensando alle sue dichiarazioni circa il rispetto delle istituzioni, mi aspettavo che, passata la rabbia per la mancata rielezione, la sua presenza in consiglio comunale fosse costruttiva anche nel rispetto del mandato che aveva avuto dai cittadini del comune di Castel Focognano, ovvero di rappresentare comunque una larga parte di coloro che lo avevano votato. Questo purtroppo non è avvenuto e la sua presenza ai consigli c’è stata solo per 7 volte di (cui solo due in presenza) in tre anni di legislatura con ben 30 consigli comunali. Ritengo doveroso far presente tutto questo, oggi, dopo le sue dimissioni per ricordare che è’ fondamentale portare rispetto alle istituzioni e onorare i propri doveri, non solo a parole ma con i fatti...così come è altrettanto necessario mantenere un corretto comportamento nei rapporti personali che non disprezzi, offenda e manchi di considerazione e stima. In entrambi i casi, infatti, ci sono state delle vere e proprie mancanze da parte del consigliere dimissionario Sestini, il cui comportamento è stato manchevole e incompiuto per quanto riguarda il mandato di rappresentare una minoranza in consiglio comunale e altrettanto deplorevole, altamente offensivo e irrispettoso tenuto dallo stesso nei confronti della mia persona e del mio ruolo di sindaco.”

Al termine con votazione unanime il consiglio comunale ha provveduto alla sostituzione del dimissionario Sestini, con il primo dei non eletti che ha accettato la nomina, dopo la mancata accettazione di Paoletti e Fabbri che lo precedevano nelle preferenze.

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